I padroni del pensiero
- Autore:
- Fonte:
Ho preferito scegliere quello che vedete per affermare la necessità di un pensiero di libertà, e non una ideologia di potere. Un pensiero che in questo modo dia speranza gli uomini, agli giovani in particolare.

Scandalo! Il Papa, nella sua omelia della Epifania, si è permesso di parlare anche di ragione e scienza. E allora, come di consueto, bisogna chiamare a raccolta tutte le menti eccelse della nostra cultura, per contrastare tale inopportuna invasione di campo.
E si sa, Benedetto XVI di tali invasioni ne ha operate e ne opera moltissime.
È venuta in difesa della laicità del pensiero e della cultura tale Margherita Hack, guru della scienza nostrana, nume tutelare della ragione, garanzia di progresso e di civiltà. Ha dovuto anche lei bacchettare il Papa, affermando l’esistenza di “differenze inconciliabili” tra credenti e non credenti. Non sono riuscito a trovare su Internet il testo integrale delle sue esternazioni. E quello che si trova in rete è la riproposizione dell’unico cliché (dai soliti atei, a Repubblica... e via dicendo). Su queste affermazioni facciamo alcune considerazioni.
1. Chissà perché i soliti non credenti si ritengono i padroni assoluti della ragione, con una arroganza che non ammette repliche. Forse potrebbero ripassare la lezione straordinaria del matematico e filosofo Pascal, quando riconosceva alla ragione una molteplicità di vie, tutte dettate dall’oggetto della ricerca. Quando è in gioco la verità dell’uomo, ogni schematismo è tradimento.
Se questi interlocutori avessero l’umiltà di ascoltare, consiglierei loro la lettura dei primi capitoli de “Il senso religioso” di Don Giussani: una ragione così, come questo straordinario maestro ed educatore mostra, è capace di spingere l’uomo avanti nel cammino della vita. Certo, sarà difficile vincere il pregiudizio: ma a volte è un utile esercizio. A me l’ha insegnato la Chiesa (e testimoniato mio padre).
2. Rimane questa domanda alla nostra scienziata: lei ha affermato che esistono scienziati credenti e scienziati non credenti. Ma allora le ragioni della fede e/o della incredulità non sono radicate nella scienza, non appartengono al suo statuto e epistemologico, hanno un’altra radice.
Perché non avere l’intelligenza e l’umiltà di indagarla, questa radice, evitando le corbellerie materialistiche e gli schemi di ogni genere? Si critica sempre chi afferma di avere certezze, e poi si dimostra una “certezza” così graniticamente indiscutibile da resistere ad ogni prova. È solo segno di chiusura mentale.
3. Comunque, leggere il testo del Papa è una avventura per l’intelligenza e per il cuore. E credo che sia anche il suggerimento perché si possa ricreare una esperienza culturale che dia speranza agli uomini.
La religione non è l’oppio dei popoli, ma il cordiale sostegno ad una umanità che desideri vivere all’altezza della sua dignità.
- Il testo dell'Omelia e le parole di Margherita Hack - versione stampabile 85KIl testo dell'Omelia e le parole di Margherita Hack - versione stampabile