Ne possiamo parlare anche tra noi? E non solo a San Marino
Una amica mi ricorda quello che sta succedendo nella piccola (ma importante) Repubblica di San Marino: «Il 2 ottobre 2022 è stata presentata un’istanza d’arengo riguardo alla LIBERTÀ EDUCATIVA dei propri figli, già sancita per legge (Dichiarazione dei diritti dell’uomo articolo 26), ma che sta per essere fortemente minacciata dall’introduzione dell’EDUCAZIONE GENDER, che vuole essere impartita nelle nostre scuole sammarinesi senza il consenso genitoriale. Se l’istanza non sarà accettata, i nostri figli saranno educati secondo l’ideologia Gender, senza il nostro consenso. Se nelle scuole è possibile scegliere tra “religione” ed “etica “, perché per un tema così delicato come la sessualità non è possibile scegliere?»- Autore:
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C’è una domanda che non lascia tranquilli, ed è sul perché tante volte ci scopriamo inerti di fronte al prevalere del male.
Sembra che quanto accade ci lasci insensibili, e impotenti, con una sorta di rassegnazione per cui sembriamo paralizzati, e il male continua la sua corsa tra noi.
Sia che si tratti della vita nascente (e ferisce ancora la sconfitta dei difensori della vita a San Marino, dove quasi la metà degli elettori ha scelto di approvare il Referendum che legalizzava l’aborto, e circa il 40% degli aventi diritto non si è neppure presentato alle urne) sia che ci si trovi di fronte alla giustificazione del suicidio assistito, sembra che il silenzio rassegnato sia la norma.
Per questo colpisce nel segno questa riflessione di Papa Benedetto, il 20 aprile del 2011: «Gesù dice ai suoi: rimanete qui e vigilate; e questo appello alla vigilanza […] concerne tutta la storia della Chiesa. E’ un messaggio permanente per tutti i tempi, perché la sonnolenza dei discepoli era non solo il problema di quel momento, ma è il problema di tutta la storia. La questione è in che cosa consiste questa sonnolenza, in che cosa consisterebbe la vigilanza alla quale il Signore ci invita. Direi che la sonnolenza dei discepoli lungo la storia è una certa insensibilità dell’anima per il potere del male, un’insensibilità per tutto il male del mondo. Noi non vogliamo lasciarci turbare troppo da queste cose, vogliamo dimenticarle: pensiamo che forse non sarà così grave, e dimentichiamo. E non è soltanto insensibilità per il male, mentre dovremmo vegliare per fare il bene, per lottare per la forza del bene. È insensibilità per Dio: questa è la nostra vera sonnolenza; questa insensibilità per la presenza di Dio che ci rende insensibili anche per il male. Non sentiamo Dio - ci disturberebbe - e così non sentiamo, naturalmente, anche la forza del male e rimaniamo sulla strada della nostra comodità». [https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2011/documents/hf_ben-xvi_aud_20110420.html]
Già il Signore ricordava: «Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!» [Mt 11,16-19] e noi potremmo dire: «Abbiamo parlato della vita… abbiamo ricordato l’impegno e i rischi dell’Europa… abbiamo invocato la pace… abbiamo ricordato che la famiglia è il legame stabile tra un uomo e una donna… ecc… e non solo non ci avete ascoltato, ma avete giudicato con indifferenza tutti questi richiami».
In una lettera datata intorno alla seconda metà del 1375 Santa Caterina scrive ad un prelato anonimo: «Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito».
Allora?
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio in Italia, ha pronunciato con chiarezza questi giudizi, intervistata dal settimanale Grazia (marzo 2023):
PERCHÉ SI TORNA A PARLARE DEL QUESTO DIRITTO (L’ABORTO)
In Italia ricorrono all’aborto circa 65 mila donne all’anno, un numero in costante diminuzione dagli Anni 80, quando erano oltre 200 mila. La legge 194 tutela la libertà di scelta. All’articolo 5 prevede che la donna possa ricevere aiuto nel caso in cui l’aborto sia legato a problemi economici o sociali. Negli ultimi mesi si è riaccesa la discussione su questo diritto sia per l’alto numero di medici obiettori sia per le regole che alcune Regioni hanno tentato di introdurre sull’aborto farmacologico.
IDEOLOGIA GENDER
«Oggi si rivendica il diritto di proclamarsi donna oppure uomo cancellando la differenza. Le donne sono le prime vittime di questa ideologia»
BULLISMO
«Alle bambine e alle ragazze che vengono attaccate per il loro aspetto fisico dico che l’amore per voi stesse e i vostri sogni deve essere il motore che vi consentirà di correre e superare ogni insulto, ogni critica in cui vi imbatterete»
E se ricominciassimo a parlarne tra noi, senza paura di essere tacitati, attraverso quella ignobile congiura del silenzio che sembra rivestire i panni dell’omertà?
E se facessimo tesoro dei giudizi espressi dalla Associazione Uno di Noi?
Sono solo alcuni degli interventi a proposito di educazione, difesa della vita, democrazia, rispetto...
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