“La Legge [sull’aborto a San Marino] è contenitore di ogni desiderio dei promotori”

Intervista esclusiva di David Oddone su «La Serenissima».

Sulle elezioni italiane: “Accuse di fascismo rivolte da chi ha purtroppo usato metodi poco democratici”
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Parla don Gabriele Mangiarotti, insegnante di religione, responsabile dell’Ufficio di Pastorale scolastica e della Cultura nella Diocesi di San Marino - Montefeltro. Da sempre una delle voci più attente e critiche di quello che accade a San Marino. Si potrà non essere d’accordo con le idee del parroco, ma di certo non si può negare che ci abbia sempre messo faccia, passione, cultura. Senza peli sulla lingua. E a qualcuno, anche nella Dc, dopo questa intervista probabilmente ronzeranno le orecchie.

Pare ci siano grandi cambiamenti, nel mondo, in Italia e a San Marino. Che giudizio ne dà?
“Credo che sia l’ora di guardare alla realtà, seguendo la ragione e non i cosiddetti ‘intellettuali’: un tweet così si esprimeva: ‘Questa è la prima epoca storica in cui gli intellettuali sono più stupidi della gente comune’ (Costanzo Preve) e ‘L’intellettuale è così spesso un imbecille che dovremmo sempre considerarlo tale fino a prova contraria’. (Georges Bernanos). In particolare viviamo in un momento in cui l’informazione sembra essere in mano a chi vuole manipolare il consenso, piuttosto che rendere conto di ciò che accade, a partire da ciò che è vicino. Oggi leggevo tra i comunicati stampa della TV di San Marino il commento alle elezioni italiane di Andrea Gnassi e di Articolo Uno di Rimini, come se fossimo uno dei Comuni della Romagna. Da tempo quanto scrivo rimane per alcuni media lettera morta”.

Partiamo da San Marino.
“Dopo il Referendum propositivo per la depenalizzazione dell’aborto, il cui risultato è noto, la legge che ne è uscita sembra avere fatto il miracolo di diventare il contenitore di ogni desiderio dei promotori, al di là certamente del semplice quesito referendario.
La scuola, che dovrebbe avere rispetto della impostazione educativa della famiglia, affidata, per quanto riguarda l’educazione affettiva e sessuale, allo Stato (pensi, quello stato che, qualche tempo fa, voleva introdurre nelle aule del liceo i distributori di preservativi...). Dimenticando persino quanto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma all’art. 26 ‘I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli’ e quanto il Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali riconosce nell’art. 2: ‘Lo Stato, nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche’”.

Un giudizio che più negativo non si può insomma...
“Non solo, sembra che il Consultorio istituito da tale legge abbia solo lo scopo di propagandare l’aborto, al punto che coloro che sono obiettori non possono essere assunti. Senza rendersi conto della grave ingiustizia che si opera. L’Europa stabilisce, contro ogni forma di discriminazione che ‘Come cittadino dell’UE hai diritto alla parità di trattamento in materia di assunzione, condizioni di lavoro, promozione, retribuzione, accesso alla formazione professionale, pensioni professionali e licenziamento. Le discriminazioni sul luogo di lavoro per motivi di età, sesso, disabilità, origine etnica o razziale, religione o convinzioni personali, oppure orientamento sessuale sono vietate in tutta l’UE, sia nel settore pubblico che in quello privato’. Non male per chi vuole entrare in Europa con tutti i diritti!”.

Da uomo di Chiesa come sta vivendo questa fase mondiale caratterizzata da guerre e incertezza? Ultimamente si parla - giustamente - di Ucraina, ma non è certo l’unico fronte di crisi aperto.
“Concordo con lei. Mi ha colpito una notizia, forse passata sotto silenzio. Il comunicato di Libera: ‘Dopo il conflitto del 2020, scaturito dalla guerra dei 44 giorni, e la relativa quiete successiva, il 13 settembre, l’Armenia si è ritrovata coinvolta in un’aggressione militare su larga scala lungo il confine con l’Azerbaijan’. Chissà se anche da parte dei nostri politici ci sarà un impegno per impedire questa strage annunciata che sta cancellando da quei territori la più antica presenza cristiana, da parte dei combattenti azeri, sostenuti dalla Turchia. E pur vero che da lì proviene il gas, ma non desideriamo il gas macchiato dal sangue armeno”.

E per quanto riguarda l’Europa?
“L’Europa vive certo un periodo di confusione. La guerra (e il non ascolto dell’invito di Papa Francesco per trovare una soluzione negoziata) e le sanzioni sembrano aprire scenari paurosi, su tutti i fronti. Assistiamo a ministri spagnoli che vorrebbero sdoganare la pedofilia, vediamo autorità europee che sembrano prefigurare ingerenza antidemocratiche nei paesi dell’Unione (mi riferisco alle sconsiderate parole di Ursula Von den Layer), al tentativo di fare passare l’aborto come diritto umano, ma insieme a esperienze di ripresa del valore della vita e della famiglia (e ho avuto modo di constatare, in Convegni internazionali a cui ho partecipato, quanto accade in Ungheria e in Polonia).
Insomma, ci sono luci di speranza e tunnel di attaccamento a un passato ideologico che, spesso idolatrato, sembra fermare l’orologio della storia. Così qui da noi chi chiede che San Marino non sia il fanalino di coda dell’Europa e del mondo, sembra non accorgersi della ventata di aria nuova che sta iniziando nel mondo. Certo, sono ancora piccoli segni di speranza, ma quanti ostacoli trovano in certo establishment! “.

Vuole commentare il risultato delle elezioni italiane?
“Forse è ancora troppo presto per un giudizio chiaro. Quello che è certo è che il cambio di regime (perché, dopo anni di governo senza elezioni, finalmente di questo si tratta) sembra dare inizio a una svolta che interrompa l’egemonia sinistra sulla società. E le accuse di fascismo, rivolte da chi ha purtroppo usato metodi poco democratici nella gestione della cosa pubblica, penso cadranno se l’impegno politico sarà per il bene comune anziché per demonizzare e rovesciare l’avversario”.

Qual è il suo punto vista invece circa quanto accaduto negli Stati Uniti con la storica sentenza sull’aborto della Corte Suprema?
“Il discorso sarebbe lungo e impegnativo. Sembra evidente che l’impegno dei pro-life americani abbia col tempo dato i suoi frutti. Ho avuto modo di conoscere personalmente il movimento 40 Days for life (e chi ha visto il film Unplanned sa a che cosa mi riferisco) e il suo Presidente, Shawn Carney. Sono persone capaci di incontro, amanti della vita e della verità, tenaci nel loro impegno, sia spirituale sia di promozione culturale e di difesa fattiva delle madri in attesa della nascita dei loro figli. Forse un esempio anche per noi, a San Marino e in Italia.
Quello che è certo è che non ci si può mai scoraggiare di fronte alle difficoltà e che il bene (come il male) non può mai essere definitivamente sconfitto, e ha bisogno di uomini e donne che lo promuovano instancabilmente.
Si apre anche il cammino di una cultura che sappia dare le ragioni del vivere e del bene comune. Cultura che ha vantaggio dal confronto e non dalla settaria esclusione di coloro che esprimono posizioni differenti”.
Il sasso, come si dice, è stato lanciato. E il dibattito, per chi vuole costruire, resta apertissimo.



David Oddone