Ecco «la chiesa del futuro» che non vogliamo
Molto, anzi tutto, è già stato scritto. Segnalo il dossier della NuovaBussolaQuotidiana on line (http://lanuovabq.it/it/dossier-il-caso-enzo-bianchi-5265.htm) e quello di papale papale (http://www.papalepapale.com/develop/casa-di-tolleranza-religiosa-bose-dal-cristianesimo-al-sincretismo-1-parte/ e http://www.papalepapale.com/develop/casa-di-tolleranza-religiosa-bose-non-quante-fedi-ci-son-sotto-lo-stesso-cielo-ma-quale-dio-ce-sopra-2-parte/ )- Autore:
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Carissimo don Gabriele,
rispondere ai singoli articoli di Enzo Bianchi (EB) non ha molto senso ed è, temo, una perdita di tempo. Anche perché molto, anzi tutto, è già stato scritto, anche su CulturaCattolica.it.
Il vero problema è che per Enzo Bianchi (EB) il peccato originale non esiste! Per lui il problema della presenza del male nel mondo è dovuto… alla società. Per cui, l’uomo, liberandosi dai vincoli imposti da essa, può auto salvarsi! Scrive l’Esimio, in barba all’insegnamento della Chiesa: “Il peccato originale non consiste in un atto di Adamo ed Eva che ha causato la rovina di tutti noi, bensì nel fatto che ciascuno di noi, venendo alla vita, scopre che il male è già presente sulla scena della vita, nei suoi rapporti con le cose e con gli altri." (Enzo Bianchi. AIDS: malattia e guarigione, Edizioni qiqajon 1995, pag. 14), mentre sul compendio del catechismo è scritto: 75. In che cosa consiste il primo peccato dell'uomo? (396-403 415-417) L'uomo, tentato dal diavolo, ha lasciato spegnere nel suo cuore la fiducia nei confronti del suo Creatore e, disobbedendoGli, ha voluto diventare «come Dio» senza Dio, e non secondo Dio (Gn 3,5). Così Adamo ed Eva hanno perduto immediatamente, per sé e per tutti i loro discendenti, la grazia originale della santità e della giustizia. 76. Che cos'è il peccato originale? 404-419 Il peccato originale nel quale tutti gli uomini nascono è lo stato di privazione della santità e della giustizia originali. È un peccato da noi «contratto», non «commesso»; è una condizione di nascita, e non un atto personale. A motivo dell'unità di origine di tutti gli uomini, esso si trasmette ai discendenti di Adamo con la natura umana, «non per imitazione, ma per propagazione». Questa trasmissione rimane un mistero che non possiamo comprendere appieno. In merito, umilmente, ritengo che senza questa dottrina difficilmente si possa capire anche una sola iota della storia umana. Infatti, EB non ci capisce un’acca. Rimane bloccato dalla sua posizione, che non gli consente alcuna posizione, pena il tanto vituperato ‘scontro’ che vuole evitare.
È chiaro che se non c’è il peccato originale, allora non serve l’Incarnazione redentrice e non è necessario che Nostro Signore Gesù sia vero uomo e vero Dio.
Ecco, ad esempio, come Enzo Bianchi commentava il racconto evangelico delle tentazioni di Gesù nel deserto: «Gesù non si sottrae ai limiti della propria corporeità e non piega le Scritture all’affermazione di sé; al contrario, egli persevera nella radicale obbedienza a Dio e al proprio essere creatura, custodendo con sobrietà e saldezza la propria umanità» (Avvenire, 4 marzo 2012). Insomma, un’esplicita negazione della divinità di Cristo, il quale è ridotto a simbolo dell’etica sociale politically correct.
Come tutti i modernisti, poi, non sopporta l’idea stessa dell’Incarnazione del Verbo. Il modernismo in effetti ha per nemico principale la realtà dell’Incarnazione. Eccone il motivo: il mezzo che Cristo impiega per applicare i meriti della sua Passione, è il prolungamento della sua Incarnazione nel tempo, fino al suo ritorno. Questo prolungamento dell’Incarnazione è precisamente la Chiesa, corpo mistico di Cristo, che è il Cristo stesso vivente e operante attraverso i suoi membri:
- “Inoltre il nostro Salvatore, governando da Se stesso la Chiesa in modo invisibile, vuol essere aiutato dalle membra del Suo Corpo mistico nell’esecuzione dell’opera della Redenzione. Ciò veramente non accade per Sua indigenza e debolezza, ma piuttosto perché Egli stesso così dispose per maggiore onore dell’intemerata sua Sposa. Mentre infatti moriva sulla Croce, donò alla Sua Chiesa, senza nessuna cooperazione di essa, l’immenso tesoro della Redenzione; quando invece si tratta di distribuire tale tesoro, Egli non solo comunica con la Sua Sposa incontaminata l’opera dell’altrui santificazione, ma vuole che tale santificazione scaturisca in qualche modo anche dall’azione di lei. Mistero certamente tremendo, né mai sufficientemente meditato: che cioè la salvezza di molti dipenda dalle preghiere e dalle volontarie mortificazioni, a questo scopo intraprese dalle membra del mistico Corpo di Gesù Cristo, e dalla cooperazione dei Pastori e dei fedeli, specialmente dei padri e delle madri di famiglia, in collaborazione col divin Salvatore”. (Mystici Corporis Christi di S.S. Pio XII)
Questo risulta insopportabile per ogni eretico protestante e per ogni pseudocattolico cripto-protestante, che infesta la Santa Chiesa.
Da qui risulta l’astio, neanche molto celato, di Enzo Bianchi riguardo la Santa Madre di Dio, i Santi e verso il Sacrificio Eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana.
Dice Bianchi su Repubblica nell’intervista a cura di Silvia Ronchi:
- “Di nuovo, serve una rilettura storico-critica di tutti i libri sacri, per scorgerne l’intenzione e non le forme. Nella chiesa c’è buona volontà ma poi della donna si hanno immagini irreali: il modello di Maria, vergine e madre, che non può essere il riferimento per una promozione della donna nella chiesa; l’idea, insinuata per moda, che la Madonna sia più importante di San Pietro, idea insipiente come dire che la ruota in un carro è più importante del volano...”
Ci mancava solo che dicesse “ultima” ruota, ma in ogni caso Maria Santissima è ben di più di una semplice ruota del carro: è la Madre della Chiesa (ritorna il concetto di Incarnazione)!
Il Cardinal Newman ha scritto che, se gli si fosse domandato di scegliere una dottrina come base della nostra fede, avrebbe risposto: “Io direi, per quanto mi riguarda, che l’Incarnazione è al cuore del Cristianesimo; è di là che procedono i tre aspetti essenziali del suo insegnamento: il sacramentale, il gerarchico e l’ascetico. Dio Figlio ha unito la sua natura divina alla nostra natura umana affinché, per riprendere le parole di una bella preghiera dell’offertorio, “possiamo divenire partecipi della sua divinità”.
Infatti, i Santi a Bose sono depotenziati, inflazionandoli con gente tutt’altro che santa!
A Bose, usano un calendario tutto loro. È una specie di “calendario ecumenico” che contempla tutti coloro che nelle altre fedi sono considerati, in qualche modo, già “canonizzati”, senza essere stati “confermati” da Pietro (cfr Lc 22, 33). L’inventore del calendario, definito persino “martirologio ecumenico”, è ovviamente Enzo Bianchi.
Portiamo alcuni esempi:
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Va detto che un calendario liturgico, senza la Messa, non ha neppure senso, visto che la massima espressione per venerare qualcuno è l’offerta dell’unico Sacrificio perfetto. Un conto, infatti, è non poter andare un giorno alla Messa, altra cosa è non mettere la Messa nel calendario liturgico per venerare qualcuno.
In tutta la settimana c’è una sola Messa, la domenica alle 12:00: ovviamente non è chiamata Messa, che ricorderebbe troppo il Sacrificio eucaristico, ma semplicemente Eucaristia (http://www.monasterodibose.it/ospitalita/informazioni-generali/orario-della-preghiera). Anzi, “Ufficio monastico ecumenico della Domenica”.
Come vedi dalla foto non ci sono statue né immagini sacre. Scriveva Michael Davis in “La riforma liturgica anglicana”:
- “Pensiamo carissimi a certe architetture moderne di chiese, dove c'è posto per un'infinità di sedie (per fare comunità), dove le vetrate sono ammesse solo per dare “sciabolate di luce” senza portare alcuna immagine, dove la struttura architettonica non sopporta alcuna immagine di santi, dove la statua della Vergine Maria, se c'è, è collocata a fatica... è come se ci fosse un rifiuto implicito dell'Incarnazione, della Rivelazione: Dio si è rivelato, Dio si è fatto uomo, Dio si è manifestato; e la Chiesa prolunga nel tempo questa manifestazione anche nella sua arte sacra, con il culto delle immagini”.
E qui mi fermo, che altrimenti ti intaso il computer…