Malika e... gli altri
- Autore:
- Fonte:

Qualche giorno fa mi ha telefonato un parroco, molto amico, con cui ho condiviso tanta parte del mio sacerdozio, dicendosi piacevolmente sorpreso di trovare il mio nome tra coloro che sono stati vicini a Magdi Cristiano Allam nel suo cammino di conversione (come lui stesso ricorda nel suo stupendo libro Grazie Gesù). «Ecco, finalmente si possono ancora raccontare fatti positivi» mi ha detto commosso: per lui, come per molti, questa conversione dall’Islam al Cattolicesimo è il segno che Dio agisce nella storia, toccando ed infiammando il cuore degli uomini.
Che gioia e che meraviglia colma di gratitudine allora l’avere ascoltato in diretta, al Pellegrinaggio notturno Macerata-Loreto, la notte tra il sabato e la domenica 8 giugno ’08, l’annuncio di Malika Galliani di voler diventare cristiana, e di volere e poterlo dire apertamente, senza paura, davanti ai quasi 70mila pellegrini!
Ho subito sentito l’esigenza di telefonare a Magdi Cristiano dicendogli la gioia per quello che ho definito il suo «contagio». E leggo questo fatto come il segno grande di una novità impensata, seppur desiderata. Dopo il tempo della apostasia, ecco il tempo del ritorno alla fede.
Riprendo qui alcune parole di Magdi Cristiano, che potete trovare integralmente sul suo sito, a commento di quanto accaduto.
«“Per la prima volta lo dico davanti a tutti. Voglio condividere con voi la mia scelta: sto facendo il mio cammino verso la conversione al cristianesimo”. Era circa la mezzanotte della lunga marcia del pellegrinaggio mariano Macerata-Loreto, iniziata alle 22 di sabato scorso allo stadio Helvia Recina. Ad annunciare la sua conversione dall’islam al cattolicesimo è stata Malika El Hazzazi, moglie del vice-presidente del Milan Adriano Galliani, nata in una famiglia marocchina musulmana.
Dalla testa del corteo di 65 mila fedeli che hanno percorso a piedi i 27 chilometri necessari per raggiungere, alle 6,30 di domenica la Basilica del Santuario di Loreto, monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica e ideatore del pellegrinaggio, aveva dato a Malika il microfono per diffondere una sua testimonianza. Lei era emozionatissima: “Da piccola mi facevo chiamare Maria perché ero affezionata alla Vergine. Ringrazio il Signore, ringrazio Gesù, ringrazio la Madonna per avermi offerto l’opportunità di partecipare a questo pellegrinaggio. Sono arrivata in Italia a 20 anni ed ora ne ho 35. Ho fatto tante cose però sento ancora dentro di me un’insoddisfazione. Ultimamente, grazie alla mia amica Luciana Basilica che mi ha aiutato ad avere tanta fede, ho deciso di convertirmi”.
Per alcuni momenti è calato il più assoluto silenzio. Poi è esploso un applauso corale dell’insieme del corteo. […] “Non sono riuscita a trattenermi”, mi ha confidato Malika che da cristiana assumerà il nome di Maria Maddalena, “volevo condividere la mia scelta religiosa, per me è una gioia immensa, perché dovrei avere paura?”. Paura? Non mi è sembrato affatto che ne avesse quando, nel pomeriggio di sabato, Malika, […] si era presentata […] esibendo un vistoso rosario con la croce al collo.
Nei mesi scorsi mi aveva confidato la sua scelta ed eravamo d’accordo che avremmo osservato la massima riservatezza fino alla vigilia dell’evento. “Se vai in giro con la croce al collo non puoi credere che la gente non comprenda”, le dissi. Lei annuì ma nei suoi occhi traspariva una profonda insofferenza: “Io sento di voler indossare la croce. Persino la mia famiglia d’origine mi chiama Maria e rispetta le mie scelte. Nessuno si permette di rimproverarmi quando a casa parlo di Gesù e della Madonna. Sono sempre stata istintiva e libera nei miei pensieri. Purtroppo ora in Occidente la libertà è a rischio”. Ma non avrei immaginato che poche ore dopo avrebbe annunciato pubblicamente la sua scelta di convertirsi.»
È un’alba nuova, che richiede la forza di una testimonianza coraggiosa di noi cristiani. «La conversione è la dimensione costante di una fede adulta» ci ha ricordato Mons. Luigi Negri nell’incontro di presentazione del libro Grazie Gesù che si è svolto a Novafeltria il 5 giugno scorso. Questa è la vera storia, di cui siamo chiamati a diventare protagonisti.
Perché, se non si diventa protagonisti (come ci ricorda il titolo del Meeting per l’amicizia tra i popoli di questo 2008) si rimane nessuno.
- Intervento fatto all'incontro di presentazione di Grazie Gesù