Ricerca sugli embrioni, la sconfitta mascherata

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Sul sito di Scienza & Vita vi è il comunicato che commenta la decisione dei Ministri UE sul finanziamento alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, è chiaro che si tratta di una sconfitta per chi difende la vita in tutte le sue fasi di sviluppo.

Scienza&Vita: 24 Luglio 2006 ore 20:00: Comunicato su decisione ministri Ue su finanziamento ricerca

La decisione presa oggi a livello europeo appare contraddittoria con i principi che essa stessa stabilisce. Infatti, se da una parte vieta il finanziamento di ricerche che prevedano la distruzione di embrioni umani, dall’altra autorizza l’utilizzo di linee di cellule staminali genericamente definite esistenti, senza che vi sia alcun riferimento alla data entro la quale queste linee cellulari sono state prodotte. In questo modo, fintanto che tale data non sarà stata specificata, di fatto non si bloccherà la creazione di nuove linee, distruggendo altri embrioni. Ferma restando l’illiceità dell’utilizzo dell’embrione, ridotto a “materiale di laboratorio”, la situazione viene ulteriormente aggravata dal fatto che, pur avendo vietato la distruzione di embrioni umani a livello europeo, di fatto si tiene aperta la porta alla possibilità di avvalersi di quanto prodotto in altre parti del mondo. Una volta venuta meno la minoranza di blocco, si apre la strada a derive pericolose per la mancata tutela della vita dell’essere umano allo stato embrionale.


Dice bene il ministro Emma Bonino: “un compromesso gradito perché allarga l’orizzonte della discussione verso altri traguardi. Effettivamente, la mozione va in direzione della libertà di ricerca, con cautela, però: basti pensare a quante volte in aula è stato richiamato il principio di precauzione, che di fatto si traduce in divieto, divieto di fare ricerca in nome della sacralità dell’embrione. E quando la scienza viene artatamente piegata a questione di coscienza si corre un rischio: quello di opporre una coscienza contro l’altra, in questo caso contro quella che ritiene sia altrettanto etico fornire a milioni di malati una possibilità di cura. Come d’altra parte richiesta a gran voce dalla quasi totalità della comunità scientifica internazionale, da numerosi Premi Nobel, dalle associazioni dei pazienti e, in Italia, dell’associazione radicale Luca Coscioni.”

Inutile la replica apparsa su Il Corriere dei cattolici di sinistra, Baio Dossi, Binetti, Bobba, Carra, Castagnetti, Lusetti e gruppi Udeur, quelli che si sentono “adulti” perché non riconoscono che ci sono valori “non negoziabili” e si affrettano a sottolineare che si tratta di:”un compromesso basato su un principio chiaro: non si fa ricerca sugli embrioni soprannumerari. Il Ministro Mussi si è impegnato in Senato su questa alternativa”.

Pare impossibile che questi cattolici siano disposti a dare credito al Ministro Mussi e a tapparsi le orecchie quando a parlare è il dott. Bruno Dallapiccola il più grande genetista italiano, il ricercatore all’avanguardia per i suoi studi di embriologia, che a proposito di quanto accaduto in Senato diceva su Il Foglio del 21.7.06:
“Paola Binetti non so se dorma o sia sveglia, ma nel momento in cui metti mano all’embrione congelato per vedere se è vivo, lo devi scongelare. Gliel’ho detto mille volte. E per scongelarlo devi metterlo in cultura per stabilire se è vivo o morto: a quel punto o lo impianti in un utero, o lo usi per sperimentazioni. Ma se non c’è un utero pronto ad accoglierlo, lo usi per sperimentazione”.(…) “Allora ditelo chiaramente, anziché stare a parlare di sostegno e valorizzazione della ricerca sulle staminali adulte e embrionali. L’unica roba seria sarebbe stato accettare la formula chiara della mozione Buttiglione: siamo contro le ricerche sulle staminali derivate da embrione, perché siamo contrari alla distruzione dell’embrione. Invece si è preferito girare la frittata: finanziamo la ricerca sulle staminali adulte e cordonali, però vogliamo vedere se gli embrioni congelati sono ancora vivi … Come se gli italiani non capissero che in questo modo si autorizza la sperimentazione sugli embrioni, che è proprio quello che la legge 40 ha vietato”.

Insomma, pochi giri di parole, niente compromessi, le cose sono molto più “semplici” e di buon senso di quanto si voglia far credere.

La vita va difesa sin dal concepimento.

Quindi gli embrioni non si possono usare come merce da laboratorio, né vivi, né morti.

Agli embrioni crioconservati in mancanza di una legge che regolasse tale pratica va consentito di morire con dignità, senza essere manipolati.

La scienza dice che dalla ricerca sulle cellule staminali embrionali non è venuto un risultato buono, non uno, mentre invece molti sono stati i risultati ottenuti dalle cellule staminali adulte e quelle del cordone ombelicale, quindi accanirsi sul voler aprire il portone a questo tipo di ricerca crea il sospetto che qualcuno degli scienziati che tanto si stracciano le vesti in nome della libertà di ricerca, abbiano il desiderio di vedersi finanziare dallo Stato una ricerca che agli istituti di ricerca costano troppo.

Chi gioca con i compromessi e si fa ammaliare dalle sirene della modernità lo fa sapendo che non sta difendendo la vita.