Una vita vale una sigaretta
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No no, qui non ci siamo capiti, non ci rendiamo conto di quanto sia successo! “Errore dei medici: praticano l’aborto credendolo malformato e invece è sano. Ora è gravissimo.” Alti lai, scandalo, inchieste, la 194 rispettata o violata, costernazione, sforzi medici...
Io dico delle banalità, mi sembra proprio di dire delle banalità, ma penso che non ci rendiamo conto dell’enormità della cosa. Se veramente il bambino fosse stato malformato? Egli sarebbe stato ucciso senza problemi, su richiesta della “madre” (o della “donna”, come recita il testo della 194) i medici avrebbero praticato il loro bravo intervento e si sarebbero trovati tranquilli nel cortile dell’ospedale a sbuffare per la dura giornata di lavoro, a darsi pacche sulle spalle fumandosi una sigaretta. Non una riga sarebbe stata scritta su di lui, una riga sola, non avrebbe ricevuto neppure un nome, sarebbe diventato un “+1” da aggiungere alla statistica annuale sull’applicazione della 194. Una riga, una parola, egli sarebbe ricaduto nel mare indistinto dell’essere da cui era stato tratto, neppure degnato di un nome, archiviato tra le migliaia di “interventi a buon fine”, “aborti quest’anno 120 000 + 1, 130 000 + 1, 140 000 +1...”
Tutto questo perché malformato, perché “non normale”. E i medici, fumandosi la loro sigaretta dopo l’intervento, sarebbero stati convinti in cuor loro di esser stati bravi, quasi dei benefattori: “ecco, ancora una volta ho evitato inutili sofferenze a un bambino, meglio così, e ho tolto un peso a una madre...”
Non ci rendiamo conto, noi che osiamo criticare le società passate, della disparità di trattamento tra un bambino “normale” e uno “malformato”! È stato un “errore imperdonabile”, ma se il bambino fosse stato handicappato, tutta la vicenda sarebbe stata definita un “intervento ben riuscito”. L’errore, in realtà, non è dei medici, ma del bambino, che ha avuto il cattivo gusto di nascere sano! Non ci rendiamo conto della disparità di trattamento tra un bambino “normale” e uno “malformato”! Per il primo fiumi di inchiostro, inchieste, scandali, decine di giornalisti, dozzine di medici per salvarlo, una città intera scioccata. Per l’altro due laureati felici di aver fatto bene, la società del tutto ignara, ma fondamentalmente contenta di avere un problema in meno. E volete mettere quale risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale???
Sinteticamente: aborto, è sano, allora è una catastrofe; è malformato, allora ci fumiamo una sigaretta!!!!
E poi stiamo a romperci le scatole sugli handicappati e i disabili che non devono esser chiamati disabili ma “diversamente abili”... Almeno che la si smetta con l’ipocrisia. Diciamolo chiaramente: nella nostra società la vita di un handicappato vale meno di quella di uno sano.
La vita di un bambino malformato vale quanto una sigaretta. Sigaretta che questa volta i medici, poverini, non si sono potuti fumare in pace.