La lezione di Nelson Mandela 7 - "E' finito il tempo della contrapposizione"
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Soweto nel ’76. Da Vorster a Botha
Grazie alle notizie che trapelano del mondo esterno, egli può seguire gli avvenimenti politici del suo paese: nel 1966, assassinato Verwoerd, gli succede Vorster, ancor più determinato nel perseguire la politica dell’apartheid. Scoppia un’altra tragica sommossa a Soweto nel ‘76, iniziata come pacifica manifestazione di studenti e docenti che si oppongono all’imposizione dell’unica lingua afrikaans nelle scuole. La repressione è sanguinosa, i giovani neri sono barbaramente uccisi, le morti si moltiplicano, come le deportazioni, le distruzioni dei villaggi, le confische, ma Vorster non volendo cambiare la sua politica è costretto a dimettersi, vedendosi condannato dall’opinione pubblica del mondo intero. Gli succede nel 1978 Botha, che promette di ammorbidire la politica di segregazione.
Il trasferimento nel 1982
Dopo 20 anni a Robben Island, Mandela viene trasferito nel 1982 con i suoi compagni sulla terra ferma, a Pollsmorr, dove le condizioni carcerarie sono molto migliorate: può ricevere visite dai famigliari, seguire da vicino le battaglie dell’ANC che nel giro di pochi anni cesserà di agire in clandestinità (1990). Nella nuova cella assegnatagli si ritrova solo per ordine delle autorità carcerarie, privato della compagnia degli amici.
Questa solitudine è una nuova prova, l’ennesima sfida alla sua resistenza psicologica? O non potrebbe essere piuttosto la situazione in cui percepire l’urgenza di un compito improcrastinabile che ormai è tempo di assumere?
E’ finito il tempo della contrapposizione.
Una seconda potente intuizione irrompe nella sua mente: tutto il dolore e le pene sopportate gli appaiono improvvisamente illuminati da un significato preciso: la sofferenza, le rinunce, le umiliazioni e limitazioni della libertà che ha vissuto e patito nella sua carne coincidono con quelle del suo popolo, e sono impresse nella sua carne perché a lui e non ad altri è chiesto di ascoltare, raccogliere, sanare le ferite della popolazione nera. Il mondo attorno a lui è cambiato e anche lui deve cambiare. E’ finito il tempo della contrapposizione, ora bisogna negoziare. La resistenza di tanti anni, le lotte, le contrapposizioni, il sacrificio di uomini e donne non hanno cambiato la storia. Sarà lui per primo ad abbandonare l’orgoglio della lotta e le strategie infeconde e sterili, per cercare il rapporto e il confronto, e individuare nuove strade percorribili per tutti, compresi i nemici di un tempo. O il Sudafrica diventerà un paese civile e democratico o sarà ancora e sempre preda di violenze, lotte, divisioni e sopraffazioni.
Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono.
Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio
(Nelson Mandela, Lungo Cammino Verso la Libertà, 1994, p. 577)
La sua decisione è epocale.
Mandela, senza consultare nessuno stava per cambiare il corso di quella lunga storia, commenta lo Stengel. Agirà da solo, gli amici, i compagni di prigione, l’ANC avrebbero capito a negoziazioni avviate. Da quel momento avvenimenti impensabili e straordinari si verificano: il prigioniero chiede di incontrarsi con il presidente del Sudafrica Botha (12), noto come Il grande coccodrillo, per la sua durezza e dispotismo, e questi accetta l’incontro nel 1989, anche se non cede sulle scarcerazione sua e dei compagni politici.
NOTE
12) Conosciuto come P.W. o come Die Groote Krokodill (in afrikaans: "il grande coccodrillo"), è stato Ministro della Difesa dal 1966 al 1980, Primo Ministro dal 1978 al 1984 e Presidente dal 1984 al 1989.