"Timeline" - M. Crichton
Un Medioevo sorprendente- Autore:
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Spuma Quantica: la nuova Macchina del Tempo.
"Quantum Foam, makes me roam" ("La spuma quantica mi fa vagabondare"), canta, sull'aria della dolce ballata di John Denver "Country roads, take me home" un misterioso vagabondo piuttosto malconcio trovato per caso da due turisti sul margine della Sierra. E' quasi impazzito, ma c'è un motivo: è appena tornato dal Medio Evo!
Così comincia "Timeline", l'avventura ai confini del tempo di M. Crichton: il suo ennesimo best seller, uscito nel 1999 e riproposto nell'agosto 2003 in edizione economica estiva dal quotidiano "Il Giornale".
"Quantum foam": spuma quantica, è l'ultima trovata per i viaggi nel tempo: non più antiquati e improbabili marchingegni come cronomacchine o simili, ma computer non più grandi di una molecola, che riducono la persona ad un fascio di informazioni, per poi infilarlo in un "cunicolo" nella "spuma quantica" , la struttura irregolare, turbolenta e schiumosa dello spazio-tempo a livello subatomico. E ti ritrovi ricomposto nel passato, ma in un "Universo parallelo". (Gli "errori di trascrizione" non sono infrequenti, per questo il vagabondo non è del tutto integro). Crichton lavora sulle incredibili frontiere delle scoperte sull'infinitamente piccolo (e si documenta con puntigliosa meticolosità, citando in una ricca bibliografia scienziati come Rae, Feynman, Fox, Bennett, Wheeler, Deutsch ed altri) per proporci un'intricata vicenda nella Francia del 1300, al tempo della Guerra dei Cent'Anni. I nostri viaggiatori temporali sono studenti di Storia, mandati a recuperare uno scienziato disperso nel passato; tra Abbazia, Villaggio, Mulino, Fiume (la Dordogna) e Castello, par d'essere in un video-game con continui colpi di scena, inseguimenti, fughe, prigioni, tradimenti. Sullo sfondo l'impresa economica di chi ha messo in piedi tutta la vicenda: trasformare il passato in un gigantesco Parco dei divertimenti per turisti molto danarosi.
I nostri eroi, in un finale ricco di suspense, riusciranno a cavarsela, spedendo tra gli appestati il cattivone di turno, non senza aver lasciato nel Medio Evo un nostalgico ed appassionato studioso.
Come ha rilevato Misa Magnaghi in un articolo su "Madre", "Timeline" (che è già diventato videogame, e poi film, e poi…) dimostra che anche per i mass media si può parlare di "globalizzazione": "…nessun media è un mondo a sé, anzi dal più forte, di solito TV o film, si può discendere a pioggia sugli altri mezzi di comunicazione, in un effetto di rinforzo davvero mai visto prima: così dal film alla serie tv, alla rivista specifica sul personaggio, al libro ecc."
Un Medio Evo sorprendente
La simpatia con cui Crichton ci guida nella Francia medievale non è dovuta a nostalgie romantico-fantasy. Nella Postfazione al romanzo, l'Autore, superando i consueti luoghi comuni rispolverati periodicamente anche da cattedre molto elevate, ci sorprende con affermazioni degne di Régine Pernoud, l'autrice di "Medioevo, un secolare pregiudizio":
"La nostra conoscenza dell'epoca medievale si è notevolmente evoluta, negli ultimi cinquant'anni. Sebbene capiti ancora di udire scienziati presuntuosi parlare di "età buia", gli storici contemporanei hanno da tempo confutato simili semplificazioni. Quell'epoca, che si riteneva fosse caratterizzata da immobilismo, violenza e ignoranza, viene ora considerata estremamente dinamica e soggetta a rapidi mutamenti: il sapere era altamente apprezzato e ricercato; nacquero le prime università, e l'istruzione assunse importanza; si perseguiva con entusiasmo lo sviluppo tecnologico; la composizione sociale era assai poco rigida; il commercio si svolgeva ormai su scala internazionale; e la violenza era spesso meno mortifera rispetto al presente. Quanto alla fama di epoca oscurantista, vittima del pregiudizio religioso e teatro di orribili genocidi, basterà anche solo un superficiale sguardo alla storia del XX secolo per comprendere come sia ingiusto ritenerci per qualche verso superiori all'uomo medievale.
L'idea di un medioevo violento e oscurantista è un'invenzione del rinascimento, i cui esponenti ambivano ad accreditarsi come portatori di uno spirito interamente nuovo, anche a discapito della realtà. La persistenza di questo luogo comune dell'"età buia" dipende forse dal fatto che esso conferma una delle convinzioni più care all'uomo contemporaneo, secondo cui la nostra specie sarebbe in continuo progresso, destinata a traguardi sempre più luminosi. Tale convinzione è fondata sul nulla, ma è dura a morire. E' difficile, infatti, persuadere un contemporaneo del fatto che il nostro mondo moderno non costituisca un miglioramento rispetto al mondo pre-scientifico."
Segue una Bibliografia di circa 80 titoli, che comprende storici del calibro di Duby, Pirenne, Huizinga. Felice sorpresa leggendo un "evasivo" libro di fantascienza!