"Taci, il potere ti parla!"

Fantascienza e mass-media
Autore:
Leonardi, Enrico
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Un uomo solo sta fuggendo nella notte, braccato da una masnada di feroci sicari. Si rifugia in una casa abbandonata, sale a precipizio le scale, ma si ritrova in uno stanzino senza vie d'uscita. Per lui non c'è più scampo. Un momento! Il suo televisore portatile sta ronzando: "…è in arrivo una telefonata di soccorso per il nostro eroe, il protagonista dei Programmi del Brivido! Signor Raeder, c'è una finestra nascosta sotto l'intonaco, lì nel bagno!" L'uomo braccato sfonda con un calcio la finestra, si getta nel cortiletto… l'inseguimento ricomincia.

E' l'inizio del racconto di R. Sheckley Il premio del pericolo, in cui si immagina una società futura che ha spinto sempre più oltre la mania dei giochi televisivi "in diretta", fino a trasformarli in una specie di arena sanguinosa.

La Fantascienza, fedele al suo compito di lente d'ingrandimento delle storture del presente, si è spesso occupata dei rischi insiti nell'uso disumano dei mass-media. Tra gli scenari da incubo di queste profezie sul futuro incontriamo linguaggi che non trasmettono più la realtà, ma la menzogna (come in 1984 di G. Orwell); una finzione che ormai ha reso l'uomo incapace di distinguere verità da apparenza (come in certi romanzi di Ph. Dick); un mondo di individui isolati che comunicano solo attraverso teleschermi, e che quindi non tollerano più il rapporto reale tra persone, reagendo ad esso con un'aggressività sanguinaria (come nell'agghiacciante racconto Riunione di famiglia di J. Ballard).

Ma l'autentico "Manuale di sopravvivenza" per le dittature elettroniche del futuro è stato scritto nel 1953 da Ray Bradbury, esponente di punta della "fantascienza umanistica". Si tratta di Fahrenheit 451, un testo ormai classico, che persino M. McLuhan cita in uno dei suoi ultimi saggi. La storia si volge nei pressi di Los Angeles in un imprecisato futuro, ed ha come protagonista Guy Montag, un vigile del fuoco. Compito di quest'ultimo però non è quello di spegnere gli incendi, ma di bruciare i libri, che nella società descritta dal romanzo sono fuorilegge (Fahrenheit 451 è la temperatura a cui la carta prende fuoco).

Montag compie con cieco entusiasmo il proprio lavoro, ma una serie di incontri sconvolgenti lo pone come in. bilico tra due mondi. Da un lato vi è il "regno dei morti", la società che il potere ha plasmato attraverso la subdola e feroce violenza dei mass-media. Simbolo di questo mondo è Mildred, la moglie di Montag: estranea ed ignota, ella passa il tempo a cullarsi con l'oceano ininterrotto di musiche, notizie e vacue parole che le conchiglie auricolari le rovesciano giorno e notte nella testa; oppure sprofonda in una poltrona al centro del "salotto televisivo": una camera le cui pareti sono costituite da enormi schermi sempre in movimento, sui quali esplodono fuochi d'artificio, oppure fatui personaggi ripetono all'infinito vicende stucchevoli, coinvolgendo elettronicamente anche lo spettatore nelle loro farneticazioni: "un cicalante squadrone di scimmie che non dicevano nulla, nulla, nulla, ma lo dicevano forte, forte, forte!".

È una società di uomini-setaccio, trapassati e subito abbandonati da un flusso di informazioni insignificanti, che nascondono loro i veri problemi (la guerra, la solitudine, la violenza...): uomini vuoti, che

parlano senza dir nulla e non hanno coscienza di nulla. La distruzione dei libri, possibili veicoli di idee, di riflessioni, di turbamenti, completa l'opera.

Ma Montag viene introdotto in un secondo mondo, in cui hanno ancora valore parole dimenticate come memoria, mistero delle cose, maestro, realtà...

È Clarisse, una ragazza che sa ancora osservare la natura, interessarsi agli altri, parlare della propria vita, ad aprirgli gli occhi.

È il professor Faber, un vecchio pallido e timido, ma capace di esprimere giudizi, a spiegargli che cosa manca soprattutto agli uomini: realtà della vita, silenzio, libertà. E allora Montag si ribella: dapprima trafuga e legge dei libri (per capire che i libri sono solo tramite di altro, di un messaggio di vita); poi, una volta scoperto e costretto a bruciare la propria casa, rivolge il lanciafiamme contro i suoi antichi compagni di lavoro.

Ed è la fuga, attraverso una città di uomini grigi, rinchiusi nelle loro tane, seduti davanti ai televisori per assistere al grande spettacolo della cattura del vigile traditore. Montag però riesce a raggiungere un gruppo di dissidenti, accampati fuori città: sono gli uomini-libro, che come al tempo dei monaci benedettini conservano, imparandoli a memoria, i libri che sono patrimonio culturale eterno dell'uomo. E nell'accampamento Montag assiste alla guerra: una rapida e catastrofica distruzione delle città. Forse sulle ceneri del regno dei morti potrà sorgere una nuova civiltà, in cui le parole saranno di nuovo veicolo di vita.