Cari Cybernauti...
Perché la fantascienza- Autore:
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Cari Cybernauti,
da anni, conduco una tenace battaglia contro un'opinione molto diffusa che confonde la fantascienza o science fiction con la letteratura fantastica e arriva perfino ad amputare il termine "science", pretendendo col moncherino "fiction" di spiegare tutta una tradizione che va dai scientific romances di Wells alla scíentifiction di Gernsback. Cercherò dunque, con la presente collaborazione, di chiarire che:
1) le radici della science fíction non vanno cercate nell'utopia, nel mito o nel romanzo gotico, bensì nella rivoluzione scientifica galileiana;
2) pur dibattendo i problemi che la scienza suscita in seno alla società, la fantascienza non è divulgazione scientifica: l'influsso della scienza sulla fantascienza riguarda non tanto la sostanza quanto la forma;
3) se da un lato la fantascienza rispecchia la crisi culturale del mondo moderno, tuttavia essa non è letteratura della trasgressione, della dissacrazione e del nichilismo. La funzione più genuina della science fiction è di ricucire lo strappo fra le due culture, quella umanistica e quella scientifica, di tendere cioè più a costruire che a demolire, più ad umanizzare che a svilire, più ad integrare che a dividere;
4) la soluzione alla crisi culturale provocata dallo shock da futuro innescato dalla scienza risiede in un nuovo umanesimo in sintonia con lo spirito scientifico (umanesimo scientifico): la fantascienza è in grado di favorire tale umanesimo.
Spero, cari Cybernauti, di riuscire a far chiarezza in un campo come quello della fantascienza, dove il disorientamento regna sovrano (recentemente il premio Hugo è stato assegnato a Harry Potter e il calice di fuoco!), e soprattutto di non annoiarvi.