Brian Aldiss 6 - Un'intervista inedita a Brian Aldiss
Il 25 agosto 1983, al Meeting "Uomini scimmie robot", il nostro scrittore si era sottoposto pazientemente, da vero gentleman, ad una intervista, a cura di chi scrive, su vari temi fantascientifici. L’intervista è inedita e non è stata rivista da Aldiss.- Autore:
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Intervista con Brian Aldiss
In quella stessa giornata (25 agosto 1983), alle 12 in punto, il nostro scrittore si era sottoposto pazientemente, da vero gentleman, ad una intervista, a cura di chi scrive, su vari temi fantascientifici. L’intervista è inedita e non è stata rivista da Aldiss.
D. Mi rivolgo a lei soprattutto come al critico di FS. Lo scrittore Theodore Sturgeon ha detto che il 90% della produzione di FS è spazzatura. Se lei dovesse salvare da una catastrofe 10 libri di FS, per valore letterario e contenuti, quali sceglierebbe?
R. Preciso che Sturgeon ha detto che il 90% di tutto è spazzatura. Ad ogni modo, sceglierei:
1) M. SHELLEY Frankenstein
2) H. G. WELLS The Time Machine (La macchina del tempo)
3) E. ZAMJATIN Noi (un bell'esempio di antiutopia)
4) O. STAPLEDON The Star Maker (Il Costruttore di stelle: forse l'o¬pera più grande di tutta la Fantascienza).
5) R. SHECKLEY Un'antologia dei racconti
6) S. LEM Solaris
7) H. CLEMENT Mission Of Gravity (Stella Doppia 61 Cygni)
8) G. ORWELL 1984
9) PH. K. DICK A Scanner Darkly (“Scrutare nel buio”: violento attacco all’uso delle droghe)
10) PH. K. DICK Martian Time-Slip (Noi Marziani)
Come vede, non ho messo in quest' elenco nessuna delle mie opere.
D. In una conversazione che lei e K. Amis avete tenuto nel 1962 con C. S. Lewis, vi lamentavate dell’incomprensione dei critici verso la FS. Come è cambiata la situazione oggi, nei critici e negli scrittori?
R. La comprensione della FS si è evoluta dopo la discesa del primo uomo sulla Luna; gli scopi della FS sono diventati più chiari e comprensibili. Il genere non viene più considerato una fantasia inutile: anche la gente comune può capire il contributo che la FS può dare alla scienza stessa. Anche nel titolo del vostro Meeting vi è la parola "robot": oggi tutti comprendono il significato di questa parola, ma una volta i robot non esistevano, e sono stati inventati proprio da uno scrittore di FS: Karel Capek.
D. Spesso la FS ha una specie di complesso d'inferiorità nei riguardi della “letteratura realistica”, del cosiddetto “mainstream”(filone principale). E’ giustificato questo complesso?
R. La FS è un movimento di tipo popolare, che nasce dal popolo, come il jazz, e non è facilmente accettata dall"'establishment", dalla cultura ufficiale. Del resto, anche Charlie Chaplin cinquant’anni fa veniva considerato solo un attore divertente, mentre oggi si parla di lui come di un grande artista. Personalmente ho speso venticinque anni della mia vita divertendomi a combattere questa battaglia: far accettare la FS.
D. Il genere fantascientifico si può considerare puramente evasivo, disimpegnato, oppure può suscitare spunti di riflessione vera sull'uomo?
R. E' impossibile rispondere a questa domanda in senso univoco, perché contiene una generalizzazione indebita: ci sono alcuni scrittori che considerano la FS un divertimento di bassa lega, altri un mezzo privilegiato per trasmettere al lettore dei contenuti, per farlo riflettere su temi importanti. Si potrebbe dire così: per alcuni la FS è un mezzo per far soldi, per altri è la vita.
D. Ci parli della sua esperienza di scrittore, dell’influsso che grandi maestri, ad es. C. S. Lewis, hanno avuto su di lei.
R. Quasi nessun altro ha scritto così bene come Lewis in "Lontano dal pianeta silenzioso". Tutti gli scrittori di FS scrivono all'ombra di H.G. Wells, così come tutti i drammaturghi non possono non tener conto di W. Shakespeare. Tuttavia l'influenza più grande sul mio modo di scrivere l'ha esercitata Thomas Hardy, con il suo amore per l’umanità e la sua visione oscura, buia.