“Padrone della vita, padrone della morte” di Robert Silverberg 2 – Un “puzzle” complicato
Roy Walton, direttore ad interim del Progetto per il Controllo della Popolazione (Poppy) a questo punto si trova a giocare su quattro o cinque tavoli contemporanei...- Autore:
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Nel frattempo una chiamata urgente dall’astronave iperluce avverte che è stato scoperto un pianeta delizioso ed abitabile nel sistema di Procione; c’è un solo problema: una razza aliena occupa il pianeta vicino, e sembra poco incline ad ospitare estranei nel suo Sistema. Roy scopre che in sua assenza il dossier Lamarre con la formula dell’immortalità è stato rubato dagli archivi; il fratello Fred, giocando a carte scoperte, lo avvisa di essere lui il responsabile del furto; è in atto una congiura contro Poppy, sostenuta da ricchi proprietari terrieri desiderosi di mantenere intatti i propri latifondi. Con grande spregiudicatezza Fred chiede a Roy di dimettersi e di proporre lui come nuovo direttore del Progetto. Roy rifiuta...
Roy Walton, direttore ad interim del Progetto per il Controllo della Popolazione (Poppy) a questo punto si trova a giocare su quattro o cinque tavoli contemporanei: da un lato Lamarre, l’inventore del siero dell’immortalità, è sparito misteriosamente, probabilmente ucciso; dall’altro si preannunciano gravi tensioni con il popolo dei Dirnani, extraterrestri abitatori del pianeta vicino a “Nuova Terra”, l’ideale nuova dimora scoperta dall’astronave iperluce; i giornali lanciano campagne sempre più virulente contro Poppy e il suo dirigente; il progetto di modificare Venere finisce con un terrificante fallimento; la congiura dei possidenti terrieri riesce a portare suoi uomini fin dentro il cuore di Poppy, con in prima linea Fred Walton che minaccia continui ricatti.
Esasperato, Roy diventa uno spietato e freddo manovratore di pedine: “Il fine giustifica i mezzi” diventa il motto che lo assolve da ogni senso di colpa. Il romanzo assume un andamento vorticoso con un intreccio sempre più complicato di avvenimenti. E Walton diventa veramente “padrone della vita, padrone della morte” decidendo senza alcun rimorso di eliminare i congiurati, compreso il fratello; di comprare mass media al proprio servizio e di comunicare messaggi subliminali favorevoli a sé attraverso particolari spettacoli televisivi (detti “caleidovortici”); di offrire ai Dirnani l’immortalità in cambio dell’accesso al pianeta “Nuova Terra”. Alla fine, quando tutto sembra crollare per la complessità dei fattori in gioco, Walton si ritrova a “pregare” perché tutto vada secondo i suoi piani, “per il bene dell’umanità”. E miracolosamente tutti i tasselli del gioco vanno al loro posto: i Terrestri cominciano ad emigrare su “Nuova Terra”, la congiura è domata, Poppy continua il suo lavoro “umanitario”.
Appare sorprendente come, negli anni Cinquanta del XX secolo, un ragazzo di 22 anni, scrittore alle prime armi, sia riuscito a vedere con chiarezza le categorie fondamentali del problema demografico, pur giocandole in un’opera sommamente equivoca ed ambigua. Vale la pena di ripercorrere gli snodi fondamentali del romanzo.