“Padrone della vita, padrone della morte” di Robert Silverberg 1 - Un romanzo profetico
“Nelle tre settimane di vita di Poppy (Piano per il Controllo della Popolazione, ndr), tremila bambini erano stati mandati al Sonno Felice, e tremila gruppi di geni degenerati erano stati eliminati dalla razza. Diecimila maschi subnormali erano stati sterilizzati. Ottomila vecchi moribondi e stanchi avevano raggiunto la loro tomba prima del tempo naturale”.- Autore:
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Il romanzo “Master of Life and Death” (Padrone della vita, padrone della morte) è di fatto la prima opera importante di Robert Silverberg, uno dei più prolifici ed acclamati scrittori di SF del XX secolo. Pubblicato negli USA nel 1957, quando lo scrittore aveva solo 22 anni, non fece che confermarne la fama di astro nascente, già sancita l’anno prima da un Premio Hugo come miglior scrittore emergente.
A cinquant’anni di distanza, il romanzo non ha perso smalto, anche se non mancano passaggi un po’ frettolosi o incongruenti nel complicato puzzle delle vicende narrate.
Siamo nel 2232. Roy Walton è il vicedirettore del Piano per il Controllo della Popolazione (popolarmente soprannominato Poppy), una complessa struttura approvata dall’ONU dopo decenni di segreta preparazione, per trovare soluzioni all’incremento demografico della Terra. Nel XXI secolo il problema non è stato affrontato adeguatamente, ed ora gli abitanti della Terra sono sette miliardi (fallacia delle proiezioni fantascientifiche!). Il direttore generale, FitzMaugham, ha impostato una strategia su vari piani: anzitutto la Legge del Controllo sui neonati per eliminare quelli malati o malformati, la Clinica dell’Eutanasia per gli handicappati e gli anziani. Poi una ridistribuzione della popolazione nelle aree meno popolate. Ancora: una trasformazione del pianeta Venere (terraforming) per renderlo abitabile dai Terrestri. E infine: la sperimentazione di un’astronave più veloce della luce, per cercare pianeti abitabili al di fuori della Terra. Non mancano naturalmente opposizioni e resistenze: il popolo odia Poppy (paragonando i suoi agenti a Hitler e Stalin), ma anche gli estremisti del controllo demografico (gli Herscheliani, dal nome del loro capo Abel Herschel) non lo apprezzano, trovandolo troppo moderato (la solita teoria degli “opposti estremismi”!). FitzMaugham viene assassinato nel proprio ufficio da un killer sosia dell’ambasciatore americano all’ONU, e questo fatto apre a Walton la strada per la direzione generale del Progetto. Roy nel frattempo, cedendo a un impulso di compassione e di amicizia, ha salvato la vita ad un neonato, figlio di un poeta a lui caro, modificando la sua scheda genetica negli archivi informatici della Clinica dell’Eutanasia. Il fatto viene scoperto da Fred Walton, fratello di Roy e medico presso la stessa Clinica; tra i due fratelli non corre buon sangue, e Fred avverte Roy di avere in mano un’arma di ricatto contro di lui. Roy, divenuto direttore ad interim di Poppy, riceve anche la visita di Elliot Lamarre, gerontologo, che ha scoperto nientemeno che il “siero dell’immortalità”: una grave minaccia per il genere umano già alquanto stipato sul pianeta. Roy chiede a Lamarre le formule della sua scoperta e la sequestra pregando Lamarre di tenerla segreta.