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"Elena" 7 - Verso i Luoghi sacri

Fonte:
CulturaCattolica.it

Ma l’Imperatrice Madre, vecchia, quasi coetanea del Papa, non si arrende e con lo stesso impeto di quando era giovane si offre per un compito che proprio a lei e al suo amore per gli uomini misteriosamente è stato riservato: la Croce deve trovarsi da qualche parte, sepolta e disconosciuta e ancora nessuno si è preoccupato di portarla alla luce.
"Io vado a cercare" dirà al vecchio Papa, promettendogli che se riuscirà nel suo intento non solo lo dirà a lui, ma Lo dirò al mondo.
Un lungo viaggio la aspetta, ora che ha deciso.
Nuovamente le sarà chiesto di abbandonare casa, beni, affetti, di andare lontano, come ha fatto per tutta la vita, ma questa volta per un pellegrinaggio desiderato e perseguito in nome della verità storica dei luoghi della vita e morte del suo Signore.
Nell’autunno del 326 la protagonista intraprende il primo pellegrinaggio in Terrasanta e ovunque arrivi con il suo seguito e con i suoi mezzi è preceduta dalla fama di Elena pellegrina, inneggiata per lo scopo perseguito, per la sua liberalità, per la fondazione di conventi, la liberazione di prigionieri, le doti assicurate a orfani e fanciulle, il rispetto per i religiosi che incontra e la gratitudine alle suore che la ospitano.
I lavori di scavo fervono e ben presto invadono tutta Gerusalemme (la Elia Capitolina del tempo), scoprendo i luoghi della crocifissione e della resurrezione che erano stati coperti sotto due templi pagani da Adriano con materiale di scarico. (8)
Quando anche il Santo Sepolcro su ordine di Costantino è dissepolto l’Imperatore esulta alla notizia con parole di gioia e di riconoscenza: Come ci ama Dio!.. Vittoriosi in guerra eccoci ora ricevere una stupenda rivelazione nascosta per generazioni, il sepolcro stesso il monumento originale della Passione e della Resurrezione. Ci costruiremo la chiesa più bella del mondo.
L’imperatrice mostra una devozione profonda per i luoghi sacri ed un’energia irrefrenabile nel progettare lavori di scavo e sterramenti, nell’impostare nuove costruzioni e cercare informazioni che la portino alla Croce, la meta della sua missione, nella certezza di doverla, di poterla trovare. A Betlemme fa erigere sulla grotta della Natività una basilica, un'altra ne fa costruire sul Monte degli Ulivi.
Negli spazi di tempo in cui non visita i luoghi della natività, la grotta degli apostoli (su entrambi farà innalzare due basiliche) e la tomba di Gioacchino ed Anna, Elena si ritira nel convento delle monache del Monte Sion, dove prega e svolge i servizi più umili come tutte le suore.
Esperti storici, architetti, e carpentieri cristiani, ebrei e pagani fanno a gara per offrirsi e per partecipare alle ricerche e tutto il terreno del Golgota si trasforma in cantiere a cielo aperto con cunicoli, attrezzi, scale e passerelle ed in mezzo ad essi la protagonista si muove dall’alba al tramonto anche se le forze iniziano a mancare.
Quando però si riuniscono i fedeli per le celebrazioni dell’Epifania, Elena non è in grado di percorrere la strada che la separa dalla grotta di Betlemme e deve accettare di farsi portare in lettiga alla funzione.

NOTE
8. L'imperatore Adriano (117-138), scrive lo storico Rufino, "divenuto negli ultimi anni della sua vita tiranno geloso e sospettoso, volendo far sparire, cancellare per sempre il luogo della redenzione, ne decretò la profanazione". Così, per ordine dell'imperatore, "tutta la depressione che separava il monte Calvario dal sepolcro di Gesù venne riempita di terra e livellata con materiale di scarico”, per edificare due templi pagani.

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