"Alto come un vaso di gerani" 6 - La Voce: Giacomo a Milano
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
La Voce
Ognuno, giunto ad un certo punto della vita, sente una voce dentro che lo spinge lontano dalla terra d’origine: Per qualcuno o forse per tutti, la voce ha grandi progetti, il problema è capire quello che la voce dice. Villa Cortese è stata la mia Ur - scrive Giacomo - non con la stessa nitidezza di Abramo, ma anche a me è parso di sentire delle voci, delle indicazioni; forse ero confuso, come il piccolo Samuele che, sentita una voce, si alzò dal letto, andò da Eli e gli disse: Eccomi e invece era un Altro a chiamare.
Ogni distacco provoca sofferenza, ma per crescere talvolta esso è necessario, altrimenti ci si chiude, non si segue il suggerimento e la voce che ci chiama, che chiede un passo in più da noi volendoci portare dove non avremmo pensato e voluto.
Poretti affronta il suo Esodo, lascia Villa Cortese e viene a Milano, la grande città che dapprima si mostra con un volto nemico: qui si vive in verticale, è difficile incontrarsi, si fissa un appuntamento se si vuole vedere un amico, non si lasciano giocare i bambini con la palla per la strada e non si permette loro di gridare, neppure di gioia, si detestano le biciclette e ognuno è preda della solitudine e dall’ansia.
Eppure tutti vengono a Milano per cercare confusamente qualcosa: il successo, la realizzazione, la fama, il denaro, le donne, l’happy hour, la cucina sushi e messicana.
Anche lui ha trovato qualcosa e una sera indimenticabile assistendo ad un sketch fra il comico e il demenziale di due attori irresistibili ha pensato che con quelle due persone doveva assolutamente lavorare: erano Aldo e Giovanni.
E siccome il teatro è il gioco più bello del mondo, preso il coraggio a quattro mani l’attore si è licenziato dall’ospedale e ha iniziato la sua nuova avventura.
A Milano Giacomo è diventato famoso, ha conosciuto e sposato Daniela, è nato Emanuele. I successi si sono moltiplicati e presto il trio comico costituito da Aldo, Giovanni e Giacomo ha polarizzato l’attenzione generale di un pubblico che cercava le loro scenette, gustava i film e gli spettacoli del trio, facendone proprio il linguaggio, le battute ironiche e le espressioni più esilaranti.
E’ stato frequentemente invitato a presenziare a eventi culturali e manifestazioni artistiche quali Bookcity 2012, gli incontri a San Fedele, la presentazione del libro Vacanze Milane, città della cura, cura della città di cui ha scritto la Prefazione, al Centro Culturale di Milano, il Meeting di Rimini 2013, e molti altri.
Nel libro è anche riportato l’intervento che Poretti, nel 2012 ha fatto davanti al Cardinale Angelo Scola, che aveva riunito e ascoltato, fra gli altri, i rappresentanti del mondo della cultura, nei giorni del suo ingresso nella diocesi di Milano.
Come l’ha definito lui, il suo discorso è stato la confessione di un innamorato e la storia del suo amore a prima vista, per la città.
Egli scrive che Milano ha affascinato Visconti, Olmi, Zavattini, De Sica e con le sue bellezze da scoprire avrebbe conquistato a poco a poco anche il cuore del nuovo Arcivescovo, se avesse saputo guardare e ascoltare la città nella sua struggente bellezza le prime ore del mattino o nel suo palpito nascosto a notte inoltrata e da bravo sindaco delle anime sarebbe stato lui ad aiutare i Milanesi a percorrere la strada per raggiungere la Madonnina e affidarsi a Lei.