Il pensiero di Chesterton - La Croce 3 - Dio si fa carico del male a favore di tutti gli uomini

Nella sofferenza di Dio stesso entrato nella Storia, nella carne e nel sangue, uomo tra gli uomini, è riassunta potentemente tutta l'opera del male; nella vittoria finale del Cristo risorto il male del mondo è misteriosamente sconfitto.
Autore:
Platania, Marzia
Curatore:
Leonardi, Enrico
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Davanti alla realtà irrevocabile del male (irrevocabile perché liberamente scelta dall'uomo creato libero, cui Dio ha affidato la Sua Creazione) la scelta di Dio è stata quella di assumerlo Egli stesso, di farsene carico a favore di tutti gli uomini. Questa è la salvezza: il ricapitolarsi in Cristo di tutta la creazione affinché attraverso l'obbedienza perfetta essa fosse condotta ad una nuova perfezione, che non rinnega né tralascia il male occorso, ma lo assume e lo attraversa, lo capovolge trasformandolo nel suo contrario. Nella sofferenza di Dio stesso entrato nella Storia, nella carne e nel sangue, uomo tra gli uomini, è riassunta potentemente tutta l'opera del male; nella vittoria finale del Cristo risorto il male del mondo è misteriosamente sconfitto.
Nessuna sofferenza e nessuna imperfezione è lasciata fuori da questo supremo mistero; nessuna teoria o visione profetica ha mai potuto offrire ciò che il cristianesimo annuncia. Il cristianesimo non si illude di cancellare il male dando agli uomini delle istruzioni: se la loro stessa natura è stata deviata, come potranno seguirle?
Esso non si oppone al male con un muro di consigli e di prescrizioni: gli ha invece spalancato le porte, ha lasciato che mordesse la carne stessa di Dio, lo ha lasciato aggredire la consistenza stessa dell'Essere, e poi con un improvviso e subitaneo rovesciamento ben degno di una tale guerra ha trasformato la sconfitta stessa in vittoria, trionfando definitivamente. E' incredibile che una simile avventura sia sentita dagli uomini come qualcosa di obsoleto e noioso

Quando il mondo si commosse e il sole oscillò nel cielo, non fu al momento della crocifissione ma al grido dall'alto della croce: il grido che confessò che Dio era abbandonato da Dio. Ed ora lasciate che i rivoluzionari scelgano un credo fra tutti i credi e un dio fra tutti gli dei del mondo, pesando con la massima cura tutti gli dei dal ritorno inevitabile e dall'inalterabile potere. Essi non ne troveranno un altro che sia stato in rivolta anche lui. Anzi (il tema si fa sempre più difficile per essere trattato in termini umani) lasciate che gli atei stessi si scelgano un dio. Essi non troveranno che una divinità che abbia manifestato il suo isolamento; non troveranno che una religione in cui Dio sia apparso per un istante ateo. (GKC, Ortodossia, pag. 189)

Il significato che Cristo rivela è il significato della storia. La morte di Cristo si pone come l’evento centrale e determinante della storia cosmica che inizia con la Creazione e ha il suo primo drammatico evento nella Caduta. La Caduta rende ragione della morte e della sofferenza incancellabili dalla storia, così come della debolezza umana, debolezza morale quanto intellettuale. La Redenzione svela che esse sono conseguenze di un atto libero e perciò irrevocabile. L'opera della Redenzione è il libero atto di Dio fatto uomo che sconfigge la morte a favore degli uomini, non abolendola, ma attraversandola. Dio stesso assume la umana debolezza su di sé; morte e sofferenza raggiungono il loro culmine sublime nella sofferenza e morte in croce del Dio fatto uomo; e in virtù di questo rovesciamento dell'immenso creatore nella piccola creatura, anche la morte e la sofferenza stessa sono rovesciate nel loro contrario. Non sono abolite, ma rovesciate. Cristo è quel centro di gravità che opera l'inaudito rovesciamento che abbiamo analizzato in S. Francesco.