Il pensiero di Chesterton - Il Cristo 2 - Una morale sorprendente
La verità è che non è tanto la morale di un'altra epoca, ma piuttosto di un altro mondo- Autore:
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Questo vale non solo per l'esempio del matrimonio, ma anche per tutte le altre esortazioni che troviamo nei Vangeli, quale quella di non preoccuparsi del domani, o del porgere l'altra guancia, e così via. A differenza di quanto sostengono numerosi moralisti odierni, la morale che il Cristo dei Vangeli professa non è una morale adatta ai suoi tempi, ma una morale sorprendente anche per quei tempi.
La verità è che non è tanto la morale di un'altra epoca, ma piuttosto di un altro mondo (GKC, L'uomo eterno, pag. 212)
Egli non elabora una morale a partire dagli usi e costumi locali, ma propone una morale originale e scandalosa per i suoi stessi primi ascoltatori; in più egli propone una morale la cui origine è egli stesso:
Egli certamente non trasse i suoi argomenti contro il divorzio dalla legge mosaica o dalla legge romana o dalle abitudini del popolo di Palestina. Il matrimonio dovrebbe essere apparso ai suoi critici di allora esattamente come appare ai suoi critici di oggi: un dogma arbitrario e trascendentale, che non ha altra origine se non in quanto viene da lui. (Id. Ibid. pag.215)
Ciò che vale per la morale predicata da Cristo, vale, come vedremo, anche del cristianesimo in generale
Essi sostengono che la cosa veramente notevole del cristianesimo è che fu il primo a predicare la semplicità, il dominio di se stesso, la interiorità, la sincerità. Essi mi giudicheranno ristretto, (in tutta l'estensione del termine) se io dico che la cosa veramente notevole del cristianesimo è che è stato il primo a predicare il cristianesimo. La sua caratteristica è stata di essere caratteristico: la semplicità e la sincerità non sono qualità caratteristiche ma ideali ovvii per tutto il genere umano. Il cristianesimo è stato la risposta ad un enigma, non l'ultimo truismo enunciato dopo un lungo discorso.
(GKC, Ortodossia, pag. 104)