Condividi:

Harry Potter: Voci fuori dal coro

Fonte:
CulturaCattolica.it
Un autorevole giudizio del Card. Ratzinger

In concomitanza con l’uscita del sesto volume della saga di Harry Potter, sui quotidiani italiani si è riaperta una storica “querelle”, mai sopita, ma stavolta riattizzata con un protagonista d’eccezione: Joseph Ratzinger. Nel marzo 2003 l’allora Cardinale scriveva ad una critica letteraria tedesca, Gabriele Kuby, autrice del saggio “Harry Potter, Gut oder Boese?” (Harry Potter, buono o cattivo?).
Nel suo libro la Kuby analizza l’opera della scrittrice inglese J.K. Rowling, sostenendo che le avventure del maghetto Harry Potter impediscono ai giovani lettori di distinguere con chiarezza il bene dal male, e sono pertanto diseducative. Nelle sue lettere di risposta all’invio del saggio, l’allora Card. Ratzinger dice testualmente: “E’ un bene che lei illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente e quindi in profondità, distorcendo il cristianesimo nell’anima, prima che possa formarsi”.
La discussione non è nuova, ed acquista rilevanza data l’immensa diffusione delle opere della Rowling (anche per questo sesto volume le prenotazioni assommano a parecchi milioni di copie). Fin dall’inizio Harry Potter ha costituito pietra d’inciampo, data l’ambiguità del contesto narrativo in cui si colloca la vicenda: la scuola di magia di Hogwarts, con tutto il suo contesto di stregonerie, formule magiche, amuleti e scontri di potenze occulte. Negli USA il maghetto fu subito guardato con diffidenza, soprattutto nella “Bible Belt”, mentre tra di noi si creò una netta divisione: da una parte gli innocentisti (tra cui anche il Cesnur di Massimo Introvigne), che sottolineavano l’aspetto fiabesco, irreale, in cui la storia può essere ricondotta al classico scontro tra il Bene e il Male, e al bisogno d’amore e d’amicizia dei protagonisti. Dall’altra i colpevolisti, tra cui Padre G. Amorth, che sottolinea come non si possa distinguere una magia bianca da una magia nera, perché vi è comunque un subdolo riferimento al Maligno, e analizza le storie di Harry Potter notando le evidenti ambiguità ivi contenute. La frase del Card. Ratzinger sembra invitare ad un ripensamento più radicale, anche perché la saga, nel suo procedere, si è fatta a detta di tutti sempre più dark e horror, tanto che anche i film tratti dai libri hanno avuto problemi con la censura per i minori. Forse il lancio di questa notizia è stato fatto per accrescere ulteriormente la pubblicità attorno alla saga, o forse per mettere in difficoltà la Chiesa, data l’immensa popolarità del protagonista; ma discutere a fondo non può che far bene. Non ci sono mostri sacri intoccabili, e la Chiesa è sempre, nonostante tutto, la “Straniera”, il cui giudizio sulla storia e sulla realtà non potrà mai coincidere con quello del mondo.

Le lettere del Card. Ratzinger, tradotte dal sito d’informazione canadese LifeSiteNews.com, che le ha rese pubbliche.

Cardinale Joseph Ratzinger
Città del Vaticano
7 marzo, 2003


Stimata e cara Sig.ra Kuby!

Grazie molte per la Sua gentile lettera del 20 febbraio e per il libro informativo che mi ha inviato con la stessa. È un bene che Lei illumini la gente su Harry Potter, perché le sue sono sottili seduzioni, la cui azione è inconscia e per questo profonda nel distorcere la cristianità nell’anima, prima che questa possa crescere propriamente.
Vorrei suggerirLe di scrivere direttamente al sig. Peter Fleedwood (Consiglio Pontificio della Cultura, piazza S. Calisto 16, 100153 Roma) e inviargli il Suo libro.


Sinceri saluti e benedizioni,
+ Cardinale Joseph Ratzinger


Cardinale Joseph Ratzinger
Città del Vaticano
27 maggio 2003


Stimata e cara sig.ra Kuby,

Per qualche motivo le Sue lettere sono rimaste sepolte sotto una pila di posta dell’onomastico, del compleanno e di Pasqua. Finalmente qualcuno se ne è curato, e così posso darLe il permesso di riferire dei miei giudizi su Harry Potter.

Sinceri saluti e benedizioni,

+ Cardinale Joseph Ratzinger

Vai a "Confronti Fantasy"