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Part-time zigzag

Fonte:
CulturaCattolica.it

Domanda


Carissimo professor Incampo,
sono una docente di Religione di scuola secondaria di primo grado, assunta a tempo indeterminato con contratto part-time di n. 9 ore settimanali.
Al momento del passaggio in ruolo, non mi è stato chiesto di fare domande particolari per mantenere il part-time (che avevo anche prima). Anzi, mi è stato da più parti detto che valeva la regola del "silenzio-assenso". In tal modo non ho potuto pronunciarmi sul tipo di part-time da me desiderato (orizzontale, verticale o misto).
Oggi, però, mi trovo a fare da "tappabuchi" nell'orario, essendo impiegata: le prime due ore del lunedì; le ultime due ore del mercoledì; dalla prima alla sesta ora di venerdì.
Insegno nella stessa scuola da 22 anni, ed è la prima volta che mi capita un orario così disorganico. Ritengo che un orario così strutturato pregiudichi la qualità della mia presenza a scuola, poichè la limita, in pratica, quasi ad un giorno settimanale.
- L'orario è davvero, come mi è stato detto, a totale discrezione del dirigente?
- Sono nel diritto di chiedere, in virtù del mio contratto part-time, una più omogenea organizzazione oraria?
- Quali sono gli estremi giuridici di riferimento?
Grazie.

Risposta


Il part-time non significa proprio quello che ha capito la tua scuola.
Se non lo hai dichiarato prima puoi sicuramente dichiararlo adesso quale tipo di part-time scegli e sulla tua scelta la scuola farà l’orario.
Una cosa è certa il part-time zigzag non l’hanno ancora inventato.

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