IRC: Alternativa la seconda lingua straniera?
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Domanda
Gent.mo prof. Incampo, sono un’insegnante di religione cattolica della scuola primaria, Le chiedo cortesemente chiarimenti riguardo alle attività alternative. Un genitore di un alunno non avvalentesi ha proposto come alternativa la seconda lingua straniera (dove viene insegnato il francese richiede l’inglese, dove viene insegnato l’inglese richiede il francese). Egli afferma che esse non sono materie curriculari in quanto non insegnate in quelle classi. Come posso controbattere queste proposte dal punto di vista legislativo? Resto in attesa di una Sua tempestiva risposta e nel ringraziarLa anticipatamente Le porgo cordiali saluti.
Risposta
Per prima cosa chiariamo che la norma non parla di materia alternativa, ma di attività alternativa e questo proprio perché non può e non deve potersi verificare quanto da te scritto.
Ancora.
Le attività alternative all’IRC vengono proposte dal genitore, ma esse “… sono definite … entro il primo mese dall’inizio della scuola dal Collegio dei docenti … e … dai consigli di interclasse per la Scuola Elementare.”
Ecco perché il legislatore ha previsto che i contenuti della attività alternative però non devono risultare discriminanti e non devono appartenere a programmi curriculari, così come afferma la Circolare Ministeriale numero 368 del 20.12.1985 che indirizza verso contenuti a carattere formativo vedi conoscenza dei diritti umani.
Tutto questo in risposta alla situazione giuridica.
Solo orientandosi verso attività non curriculari si evita ogni discriminazione.
L’arricchimento di una disciplina già nel curricolo scolastico potrebbe essere utile anche a chi ha scelto di fare religione cattolica e sarebbe perciò discriminante non offrire anche a costui tale possibilità.