Piccolo dossier sul consumismo 6 - Una società basata sul consumo

"Edonismo interclassista" è il nome dato da Pasolini alla omologazione per cui tutti si adeguano ai modelli della pubblicità.
Autore:
Papa, Rosa
Fonte:
CulturaCattolica.it
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In ogni caso tutto questo evidenzia la grande furbizia della società per “tenerci buoni” in un mondo di piccole e medie gratificazioni, e soprattutto per farci spendere e consumare.
Questo aspetto fondamentale è sottolineato bene sia da Pasolini che da Fromm:
“’Il Potere ha deciso che noi siamo tutti uguali’. L’ansia del consumo è un’ansia di obbedienza a un ordine non pronunciato. Ognuno in Italia sente l’ansia, degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell’essere felice, nell’essere libero: perché questo è l’ordine che egli ha inconsciamente ricevuto, e a cui “deve” obbedire, a patto di sentirsi diverso.
Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L’uguaglianza non è stata infatti conquistata, ma è una “falsa” uguaglianza ricevuta in regalo.”(P. P. Pasolini, Scritti corsari, pp. 71-72).
“...larghi strati, che erano rimasti per così dire fuori della storia - la storia del dominio borghese e della rivoluzione borghese - hanno subito questo genocidio, ossia questa assimilazione al modo e alla qualità di vita della borghesia.
Come avviene questa sostituzione di valori? Io sostengo che oggi essa avviene clandestinamente, attraverso una sorta di persuasione occulta.” (Idem, Ibidem, pag. 278).
“Per esempio, c’è il modello che presiede a un certo edonismo interclassista, il quale impone ai giovani che incoscientemente lo imitano, di adeguarsi nel comportamento, nel vestire, nelle scarpe, nel modo di pettinarsi o di sorridere, nell’agire o nel gestire a ciò che vedono nella pubblicità dei grandi prodotti industriali: pubblicità che si riferisce, quasi razzisticamente, al modo di vita piccolo- borghese....Oppure c’è il modello della falsa tolleranza, della permissività...” (Idem, Ibidem, pag. 279).