Appello alle migliori forze in campo: facciamo ripartire la scuola del 2021
Il Covid ha sfidato la scuola nel suo unico nodo irrisolto, ovvero l’assenza di pluralismo e di libertà di scelta educativa. Bisognerebbe semplicemente rivedere le linee di finanziamento e concedere alle famiglie italiane la libertà di scelta del percorso educativo per i propri figli, assegnando loro direttamente una quota capitaria sotto forma di voucher, bonus o sgravio fiscale.- Autore:
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La scuola rimane chiusa. Occorre però che la scuola riparta. La scuola tutta, per tutti, in tutte le regioni. Attenzione: essa deve ripartire non come un contenitore vuoto bensì come luogo che possa trasmette un contenuto tale da vincere la sfida educativa e culturale, perché i nostri giovani abbiano la possibilità di essere capaci di scegliere liberamente e produrre, così, reddito per ripagare il debito che, in queste ore, l’Italia si appresta ad accollarsi.
Come sempre, dobbiamo porci le domande che contano: perché è slittata ulteriormente la riapertura delle scuole secondarie di 2° grado? Come avremmo dovuto gestire la situazione - e non lo abbiamo fatto - al fine di garantire la riapertura in presenza già dal 7 gennaio?”
Proviamo a dare delle risposte fondate su quel sano senso civico che si accompagna sempre a profonda umiltà con l’unico scopo di dare una chance ai nostri ragazzi.
07 Gennaio 2021 da Messinaora.it - Scuola. Intervista di S. Bartolo a suor Anna Monia Alfieri: “Ecco le mie soluzioni per traghettare la scuola fuori dall’emergenza” Il Covid ha sfidato la scuola nel suo unico nodo irrisolto, ovvero l’assenza di pluralismo e di libertà di scelta educativa. Bisognerebbe semplicemente rivedere le linee di finanziamento e concedere alle famiglie italiane la libertà di scelta del percorso educativo per i propri figli, assegnando loro direttamente una quota capitaria sotto forma di voucher, bonus o sgravio fiscale. Questo è quanto già avviene nei sistemi scolastici dei principali paesi europei, ma non nel nostro, perché, evidentemente, andrebbe a ledere pesantemente interessi particolari.
Interessante anche l’intervista alla Ministra Azzolina apparsa sul Corriere della Sera - La ministra risponde Lucia Azzolina «Rispetto alle superiori il governo ha fatto tutto quello che poteva e gli impegni li ha mantenuti grazie anche al lavoro importante dei prefetti.»
Ormai i cittadini hanno compreso che la scuola è una priorità. - 03 Gennaio 2021 da Informazione Cattolica - Si muore solo di Covid e fame o anche di deprivazione culturale? D’altronde, che si muoia di pandemia come si muore di deprivazione culturale (che produce miseria) è chiaro a tutti, ma l’effetto immediato della prima rispetto alla seconda ci fa vedere il pericolo lontano per preoccuparcene. Ecco perché è indispensabile adoperarsi ora per abbassare la curva della deprivazione culturale e le soluzioni ci sono.
Eppure, nonostante i riflettori puntati, la scuola in Italia resta chiusa, da mesi. Vani i tentativi di riapertura, con un rimbalzo delle responsabilità davvero deprimente: a settembre sono stati fatti scontrare due diritti, quello alla salute e quello all’istruzione per giustificare la ripartenza della scuola a macchia di leopardo, mentre in Europa la scuola era ripartita, già ad aprile; ad ottobre la responsabilità delle chiusure viene addossata alle ATS e ad una sanità poco efficace e, pertanto, logica conseguenza, in Italia non restava che chiudere. Adesso la responsabilità della mancata ripartenza è attribuita alle Regioni. Come si vede, sempre un capro espiatorio diverso, in un chiaro tentativo di mistificazione della realtà. Una realtà che non va mistificata, va soltanto denunciata e radicalmente cambiata, abbandonando la logica dello scaricabarile e facendo solamente ciò che serve. Tutti quanti siamo responsabili di una scuola che non riparte e di quella catastrofe educativa che va assolutamente fermata: possiamo allora diventare gli artefici del cambiamento (link). https://www.interris.it/intervento/scuola-2021-covid/
Andiamo avanti con coraggio. Grazie!
Sr. Anna Monia Alfieri