Il Country and western

Come gli schiavi si portarono dietro le loro radici, così avvenne anche per i colonizzatori europei che qualche tempo prima iniziarono quella che sarebbe poi stata la storia degli Stati Uniti d'America.
Fonte:
CulturaCattolica.it
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La musica nera, il blues di cui abbiamo trattato nella prima scheda è una musica che nasce dalla schiavitù, che in qualche modo la descrive, e porta dentro di sé i tratti della cultura da cui deriva: quella africana, o meglio afro-americana. E come gli schiavi si portarono dietro le loro radici, così avvenne anche per i colonizzatori europei che qualche tempo prima iniziarono quella che sarebbe poi stata la storia degli Stati Uniti d'America.

Naturalmente lo scenario è completamente diverso: se il blues è essenzialmente musica di sofferenza (almeno fino a quando non incontra la fede, facendo nascere il gospel e lo spiritual) il “Country and Western” porta dentro tutto lo spirito di conquista dei popoli che colonizzano il nuovo mondo. Due facce della stessa medaglia, diversissime e che un giorno contribuiranno a formare il primo grande fenomeno musicale di massa a livello mondiale: il rock and roll.

Ma non anticipiamo i tempi: che tradizione si portano dietro i popoli che dall'Europa vanno a costruirsi una nuova vita in America? E chi sono? C'è un po' di tutto: Inglesi, Olandesi, Tedeschi, Italiani, ma soprattutto, per quello che riguarda la musica, Irlandesi. E' proprio derivato dalla musica Irish (il folk tradizionale irlandese), quel ritmo di polka che diventerà la spina dorsale del country; la polka, un tempo di danza a sua volta derivato dal Centro Europa, che aveva una grossa dignità anche in ambito classico, ma che volgarizzato e reso popolare è sicuramente il tratto caratteristico della musica che va formandosi e che diventerà quella più tipicamente americana.

La matrice più antica del Country and Western è il genere chiamato Hillbilly, il canto dei montanari basato sulla già citata polka e che presenta, almeno a sentire le registrazioni dell'inizio del XX secolo che ci sono giunte, la tipica vocalità bianca, molto nasale e arricchita da un buffo YODEL, una tecnica vocale molto simile alla tipica maniera di cantare popolare del SudTirolo.

Gli strumenti che la fanno da padrone sono la chitarra acustica (cioè con corde di metallo) e gli strumenti che provenendo dalla tradizione classica cambiano modalità d'uso, e diventano anch'essi marchio di fabbrica del Country: il contrabbasso, che non viene più suonato con l'arco, ma a pizzico, ed il violino, anch'esso tolto dal suo utilizzo classico e suonato, come già nella musica tradizionale irlandese, "a braccio" e non "a spalla". Tanto è diverso l'uso del violino in questa tradizione che cambia anche nome: non si chiama più violin, ma fiddle.

Questo genere quindi diventa insieme al blues il primo genere musicale americano, ma deriva fortemente dall'Europa e dalle culture che i vari popoli colonizzatori si portarono appresso. In realtà l'unica vera musica totalmente americana è quella dei popoli che abitavano il nuovo continente prima della colonizzazione, e cioè i Nativi americani, impropriamente chiamati Indiani pellerossa.
Questo genere ha un filone che continua fino ai giorni nostri e che ha il suo punto di maggior sviluppo intorno alla città di Nashville, Tennessee; ma è anche vero che è un genere che ha ispirato tutta una serie di cantautori (meglio sarebbe chiamarli folksingers) che hanno preso ispirazione proprio da questo mondo e da queste atmosfere. Prima di consigliarvi qualche disco, ne cito tutta una serie, sperando che qualcuno di voi vada a vedere fra i dischi di papà e mamma se ne trova qualcuno: Gene Autry, Woody Guthrie, Pete Seeger, Joan Baez, Bob Dylan (anche se in Dylan c'è molto di più), Crosby Stills & Nash, Neil Young, Willie Nelson, Johnny Cash e tutta la prima produzione di Elvis Presley. Ce ne sarebbero molti di più e occorrerebbe anche citare tutta una serie di gruppi che fanno Country Traditional dai nomi più impossibili.

CONSIGLI PER GLI ASCOLTI
Di Gene Autry esiste una raccolta con le sue registrazioni dal 1929 al 1932 che dà un'idea precisa di cosa sia l'Hillbilly. Assolutamente da ascoltare è il disco del 1974 FOUR WAY STREET che raccoglie le registrazioni dal vivo di una tournée di Crosby Stills Nash & Young, in cui l'ispirazione Country si fonde con il suono più duro che prende piede nei primi anni '70. Appartiene invece ad un mondo Country un pochino più sdolcinato il disco di Neil Young COMES A TIME, del 1978, pieno di chitarre acustiche, violini e seconde voci femminili. Più ruvido ma essenziale HARVEST, sempre di Neil Young, ma del 1972. Fondamentale tutta l'opera di Bob Dylan, interessante l'album ALICE'S RESTAURANT di Arlo Guthrie (figlio di Woody) e per dare un cenno di artisti relativamente giovani che ancora oggi prendono spunto da questo mondo, citiamo TRACY CHAPMAN, i WILCO, gli inglesi BILLY BRAGG e COLDPLAY, i TRAVIS. E molti altri ancora...