Il calendario dell'11 Dicembre

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eventi

• 1792 - Inizia il processo contro Luigi XVI di Francia, accusato di tradimento

• 1816 - Gli abitanti di Ginevra, in Svizzera, respingono l'attacco dei Savoia.

• 1917 - La Lituania dichiara l'indipendenza (Regno di Lituania)

• 1931 - Lo Statuto di Westminster dà la completa indipendenza legislativa a Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Irlanda e Terranova

• 1937

  1. - L'Italia esce dalla Società delle Nazioni.
  2. - L'abdicazione di Edoardo VIII da re del Regno Unito diventa effettiva

• 1941 - Germania e Italia dichiarano guerra agli Stati Uniti

• 1946 - Viene fondato l'UNICEF

• 1954 - Viene fondata la American Nuclear Society

• 1955 - A seguito di una scissione della sinistra del Partito Liberale Italiano, nasce il Partito Radicale

• 1958 - L'Alto Volta (attuale Burkina Faso) dichiara l'indipendenza dalla Francia

• 1961 - Gli USA intervengono nella guerra del Vietnam

• 1970 - John Lennon pubblica l'album John Lennon/Plastic Ono Band.

• 1971 - Viene fondato il Partito Libertario degli Stati Uniti

• 1972 - Apollo 17 fu l'undicesima missione con equipaggio umano del programma Apollo della NASA, la sesta e finora ultima ad arrivare sulla Luna. Fu anche la prima ad essere lanciata di notte e l'ultima di tutto il programma Apollo.

• 1979 - Madre Teresa di Calcutta riceve il Premio Nobel per la Pace

• 1981
  1. - Il peruviano Javier Pérez de Cuéllar diventa Segretario generale delle Nazioni Unite.
  2. - L'esercito salvadoregno massacra 900 persone nel Massacro di El Mozote

• 1987 - Un'autobomba dell'ETA a Saragozza provoca 11 morti e 40 feriti

• 1991 - Nasce a Maastricht l'Unione Europea

• 1994
  1. - Inizia l'intervento militare russo in Cecenia.
  2. - Una piccola bomba esplode sul Volo 434 della Philippine Airlines, uccidendo un uomo d'affari giapponese. L'attentato era una prova sul campo fatta da Ramzi Yousef per testare gli esplosivi che sarebbero stati usati nel Progetto Bojinka, un attacco terroristico scoperto a causa di un incendio in un'abitazione

• 1997 - Kyōto: alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, viene redatto un Protocollo che prevede la riduzione entro il 2012 delle emissioni dei cosiddetti gas serra del 5,2% rispetto al 1990. Il Protocollo entrerà in vigore se verrà ratificato da almeno 55 stati che rappresentino almeno il 55% delle emissioni dei paesi sviluppati

• 2001
  1. - La Repubblica Popolare Cinese entra nella World Trade Organization.
  2. - La polizia interviene e fa cessare le attività degli hacker dell'organizzazione DrinkOrDie

• 2006 - A Erba viene compiuta un' efferata strage in cui perdono la vita tre donne e un bambino di due anni. Un mese dopo vengono arrestati i vicini di casa con l'accusa della colpevolezza della strage.

Anniversari

• 1552 - Paolo Giovio (Como, 19 aprile 1483 – Firenze, 11 dicembre 1552) è stato un medico, storico, vescovo cattolico e biografo italiano.

• 1918 - Ivan Cankar (Vrhnika, 10 maggio 1876 – Lubiana, 11 dicembre 1918) è stato uno scrittore e poeta sloveno.

• 1937 - Ida Irene Dalser (Trento, 1880 – Venezia, 11 dicembre 1937) fu, secondo la ricostruzione del giornalista trentino Marco Zeni e come descritto nelle memorie di Rachele Mussolini, una delle compagne di Benito Mussolini.

• 1943 - Riccardo Reuven Pacifici (Firenze, 18 febbraio 1904 – Auschwitz, 11 dicembre 1943) è stato un religioso italiano di fede ebraica.

* 1944 - Joseph Maréchal (Charleroi, 1 luglio 1878 – Lovanio, 11 dicembre 1944) è stato un gesuita, filosofo e psicologo belga.
Docente all’Istituto Superiore di Filosofia dell'Università Cattolica di Lovanio, fondò una scuola di pensiero chiamata Tomismo Trascendentale, nel quale tentò di unire il pensiero teologico e filosofico di S.Tommaso d'Aquino con quello di Immanuel Kant.

* 1952 - Emilio Artom (Torino, 9 novembre 1888 – Torino, 11 dicembre 1952) è stato un matematico italiano.
Nacque da una famiglia ebrea di modeste condizioni economiche, ma ricca di cultura. Artom fu un ricercatore scientifico che però abbandonò a più riprese quelle che chiamava le sue "velleità scientifiche". Subito dopo la laurea stette due anni a Bologna assistendo Enriques, ma rinunciò nel 1911 convinto che, poiché aveva prodotto poco, fosse meglio passare all'insegnamento.
Nel 1911 vinse il concorso a cattedra nelle scuole e divenne professore all'Istituto magistrale di Aosta. Nel 1914 si sposò con Amalia Artom (anche lei una matematica) da cui ebbe due figli: Emanuele Artom, nato nel 1915 e morto nel 1944, che fu tra l'altro un partigiano, ed Ennio (1920-1940) morto durante una gita in montagna. Nel 1920 passò all'Istituto tecnico di Torino e poi al Liceo scientifico "Galileo Ferraris" sempre di Torino.
Subito dopo la prima guerra, dopo aver tentato di trasferirsi a Roma per ottenere l'incarico di segretario dell'Enciclopedia per le Matematiche elementari, riprese quelle pubblicazioni scientifiche grazie alle quali vinse nel 1930 il premio Mathesis per una storia delle coniche nelle matematiche elementari.
Sembrava finalmente deciso ad un impegno più continuo in questa direzione, ma l'impossibilità di ottenere la libera docenza per motivi politici, non avendo mai voluto iscriversi al Partito Nazionale Fascista, sconfisse definitivamente queste "velleità", portandolo verso gli studi linguistici.
Le vicende tragiche della famiglia e della comunità ebraica italiana dopo le leggi razziali del 1938 lo distolsero definitivamente dallo studio della matematica. Morì a Torino nel 1952.

• 1983 - Andrea Emo (Battaglia Terme, 14 ottobre 1901 – Roma, 11 dicembre 1983) è stato un filosofo italiano.
Appartenente ad una famiglia veneta di nobili origini, Andrea Emo , figlio di Angelo Emo Capodilista ed Emilia dei baroni Barracco, sposò Giuseppina Pignatelli dei principi di Monteroduni, dalla quale ebbe due figlie e che rimase con lui sino alla morte del filosofo nel 1983.
Emo inizialmente allievo di Giovanni Gentile nel periodo in cui questi insegnava all'Università La Sapienza di Roma, non si laureò ma elaborò ben presto una sua personale dottrina, che mai pubblicata, rimase sconosciuta agli specialisti della materia sino a quando i suoi centinaia di quaderni di annotazioni autografe non vennero nel 1986 nelle mani di Massimo Cacciari che riconobbe in essi l'autore di un'importante ed originale filosofia.
Di carattere schivo ed appartato ebbe poche ma importanti amicizie con Alberto Savinio, Ugo Spirito e Cristina Campo, la poetessa dalla personalità e dagli interessi affini ai suoi, con la quale intrattenne un rapporto non solo epistolare ma fatto anche di incontri della poetessa a palazzo Emo e di lunghissime telefonate.
Emo non volle mai organizzare il suo pensiero in una forma sistematica ma questo non fa certo di lui un filosofo estemporaneo.
Le sue riflessioni sul nichilismo, ad esempio, possono essere considerate un'anticipazione del pensiero di Heidegger.
Almeno fino agli anni Trenta, Emo si dichiarò sempre debitore dell'attualismo gentiliano ma partendo da questo giunse a trasformarlo in un pensiero dove l'atto è raffigurazione dell'autonegazione del Nulla che comunque conserva una sua funzione positiva così com'è nella religione cristiana dove il Nulla, la morte ha la funzione di salvezza nella redenzione.
Per Emo, infatti «credere in Dio è credere nel nulla».
Mentre dunque in Nietzsche la vittoria sul Nulla è affidata all'oltreuomo, Emo sa bene che «tutte le forme superiori dello spirito intristiscono e cercano invano di uscire da sé per trovare qualcosa che le salvi».
Un'istanza di salvezza che trova senso in una religione dove «Dio deve espiare la sua universalità, deve distruggere ogni valore e il proprio, sì che lo sparire, il nascondersi di Dio nella sua espiazione non è altro che la nuova creazione, la nuova creazione dei valori; e così il ciclo ricomincia».
Dio «si abolisce col suo stesso realizzarsi».
Un altro punto fondamentale del pensiero religioso di Emo è la figura centrale dell'individuo, della persona contrapposta alle astrazioni della collettività, sia quella esaltata dallo Stato etico gentiliano o quella delle religioni socializzanti. «L'individuo non può essere un dato; esso può essere solo un soggetto cioè una resurrezione».
L'età moderna è assillata da questo fondamentale problema :«Il problema è questo: di quali fedi si nutre e sussiste il mondo moderno; quale è la fede autentica che lo sostiene nella vita che gli dà la forza dell'attività e la convinzione di partecipare con la sua vita (o la sua azione o il suo essere) alla immortalità, cioè all'assoluto? Ogni uomo ha bisogno dell'assoluto e pertanto il suo problema è questa partecipazione all'assoluto»
Come raggiungerà l'assoluto l'uomo contemporaneo? Quale sarà la sua fede laica? non certo quella collettivistica-sociale che ha fatto uso della violenza e ha fallito ma neppure quella cristiana che ha compresso la libertà di coscienza.
«I cristiani sono nati sotto il segno dello scandalo» ma oggi la Chiesa si è allontanata dalla sua scandalosa azione originaria.
«Perché in ogni fede vi è qualcosa di scandaloso e di vergognoso? Perché vi è qualcosa di vergognoso nella verità e nella vita stessa? Forse l'elemento vergognoso è l'individualità pura attorno a cui verte la fede e che si crea con la sua negazione; l'individualità è sempre nuda e la nudità è scandalosa. I vestiti sono l'uniforme della società. Invano l'uomo (e la donna) credono di distinguersi con le vesti; e credono che la nudità sia uniformità. In realtà le vesti sono il riconoscimento della società, del sociale. Ma le vesti sarebbero nulla se non fossero animate dalla vita di una nudità. La veste è orgogliosa della nudità che essa socializza»
È quindi con la libertà individuale, con la "nudità" individuale, con il rifiuto di ogni "veste" di uniformità ed obbedienza all'autorità di una Chiesa o ad una dottrina collettivizzante, che l'uomo recupera la sua essenza individuale che si fonda sull'amore alta espressione del "singolo"

• 1991 - Mario Tobino (Viareggio, 16 gennaio 1910 – Agrigento, 11 dicembre 1991) è stato uno scrittore, poeta e psichiatra italiano. Scrittore prolifico, esordì prima come poeta per poi affermarsi come romanziere. Le sue opere sono segnate da uno spiccato autobiografismo e da un forte connotato psicologico e sociale.

* 2003 - Ahmadou Kourouma (24 novembre 1927 – Lione, 11 dicembre 2003) è stato uno scrittore ivoriano.
Figlio maggiore di una famiglia distinta di Malinke, nacque in Costa d'Avorio nel 1927, fu cresciuto da uno zio e incominciò gli studi nel Mali, presso Barnako. Dal 1950 al 1954, quando il suo Paese era sotto la dominazione coloniale, partecipò con l'esercito francese alla campagna militare in Indocina, dopodiché soggiornò a Lione in Francia per studiare matematica. Proprio in questa località francese incontrò una giovane lyonese che divenne sua moglie.
Ritornò in Costa d'Avorio nel 1960, dopo che il suo paese ottenne l'indipendenza, però si mostrò critico nei confronti del governo di Félix Houphouët-Boigny e venne arrestato.
Fu costretto a lasciare il paese nel 1963, accusato falsamente di aver partecipato ad una "cospirazione", e trascorse molti anni in esilio, dapprima in Algeria (1964-1969), poi in Camerun (1974-1984) e infine in Togo (1984-1994), prima di ritornare, finalmente, in Costa d'Avorio.
Allo scoppio della guerra civile in Costa d'Avorio, nel 2002, Kourouma criticò le ostilità così come l'ondata di nazionalismo, definendolo "una assurdità che porta al caos". Peraltro, in quel frangente, il Presidente Laurent Ghagbo lo accusò di appoggiare i gruppi ribelli del nord del paese.
Kourouma non è stato uno scrittore prolifico però è considerato uno dei più significativi autori africani contemporanei. Dopo aver conquistato, da decenni, il mercato francofono, dopo essere stato acclamato dai critici e aver ottenuto vari riconoscimenti come il "Prix Renaudot" nel 2000, da qualche anno le sue opere si stanno diffondendo anche sul mercato in lingua inglese.
Determinato a parlar chiaro contro il tradimento delle legittime aspirazioni africane all'alba dell'indipendenza, Kourouma si dette sperimentalmente alla narrativa e scrisse il suo primo romanzo, "I Soli dell'Indipendenza", opera dapprima rifiutate dalle case editoriali francesi e che solamente dopo una sua vittoria ad un concorso letterario organizzato dall'Università di Montréal, ottenne una sua giusta distribuzione.
I libri di Kourouma offrono un ampio ritratto dell'Africa occidentale nel XX secolo. Egli si occupa anche dei regimi che governano, nel bene e nel male, sulla regione e sui molteplici cambiamenti che interessano quelle aree nel corso del secolo. Si tratta di un ritratto significativo di una regione che non è molto nota in Europa e in America. Kourouma usa la satira - in maniera appropriata, ma con forza. È acuto, a volte tagliente, puntuale nei suoi esempi e nella presentazione. A volte alcuni suoi scritti possono apparire grezzi e semplici: egli non si attarda in finezze, ma presenta ponderose quantità di materiale dove, tuttavia, non mancano dettagli e pennellate sottili. Nelle novelle di Kourouma il lato selvaggio, misterioso e magico si intreccia con il realismo, la tecnica narrativa europea si combina con le modalità espressive tradizionali africane e tutto l'insieme è influenzato dalla letteratura orale.