Il calendario del 22 Ottobre
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Eventi
* 1746 - Il College del New Jersey (in seguito rinominato Università di Princeton) riceve il suo statuto
* 1866 - Annessione attraverso plebiscito, a seguito della Terza Guerra d'Indipendenza, del Veneto al Regno d'Italia
* 1895 - Il treno SNCF proveniente da Granville entra a Parigi Montparnasse senza frenare, in uno dei più spettacolari incidenti ferroviari della storia. Le cause dell'incidente sono ancora ignote
* 1942 - Seconda guerra mondiale: gli alleati compiono un devastante bombardamento sulla città di Genova che si protrae per tutta la notte uccidendo parecchie centinaia di civili, spazzando via gli antichi sestrieri e annientando patrimonio artistico della città. Viene rasa al suolo la Galleria delle Grazie e i 354 rifugiati al suo interno.
* 1943 - Seconda guerra mondiale: la RAF compie una serie di incursioni aeree sulla città di Kassel, in Germania, uccidendo 10.000 abitanti e lasciandone senza tetto 150.000 (su un totale di 236.000)
* 1953 - Il Laos ottiene l'indipendenza dalla Francia
* 1962 - Crisi dei missili di Cuba: Il presidente statunitense John F. Kennedy annuncia che gli aerei spia americani hanno scoperto armi nucleari sovietiche a Cuba, e che ha ordinato un blocco navale sull'isola
* 1964 - Jean-Paul Sartre ottiene il Premio Nobel per la letteratura, ma lo rifiuta
* 1968 - Programma Apollo: l'Apollo 7 ammara nell'Oceano Atlantico dopo aver orbitato attorno alla Terra per 163 volte
* 1972 - Guerra del Vietnam: a Saigon, Henry Kissinger e il presidente sudvietnamita Nguyen Van Thieu si incontrano per discutere della proposta di cessate il fuoco elaborata a Parigi tra USA e Vietnam del Nord. Thieu rigetta la proposta e accusa gli USA di cospirare per minare la stabilità del suo regime
* 1975 - Omosessuali nell'esercito: Leonard Matlovich, sergente dell'aviazione militare statunitense e veterano decorato della Guerra del Vietnam, viene cacciato dall'esercito dopo essere apparso in uniforme sulla copertina di Time magazine, sotto il titolo "Io sono omosessuale"
* 2004 - La rivista di divulgazione scientifica Nature, pubblica la scoperta di una nuova specie umana, Homo floresiensis, sull'isola di Flores, in Indonesia
* 2007 - in Kurdistan c'è una lotta armata: morti 17 militari turchi
* 2009 - Microsoft rilascia il suo nuovo sistema operativo Windows 7 in versione a 32 e 64 bit
Anniversari
* 741 - Carlo detto Martello o anche Marcello (per via della tradizione storica che gli attribuisce l'appellativo di "piccolo Marte" ossia il dio romano della guerra) (circa 685 – Quierzy-sur-Oise, 22 ottobre 741) fu Maggiordomo di Palazzo di Neustria e Austrasia dei re merovingi, da lui prende il nome la dinastia dei carolingi, resa più famosa forse dall'imperatore Carlo Magno, suo nipote.
* 1633 - Giovanni Matteo Adami (Mazara del Vallo, 17 maggio 1576 – Nagasaki, 22 ottobre 1633) è stato un gesuita e missionario italiano.
Giovanni Matteo Adami era figlio di Francesco Adami, appartenente ad una nobile famiglia della città.
Nel 1591, si trasferisce a Roma, al seguito dallo zio, Cosimo Adami, segretario del cardinale Santa Saverio. Lo zio spera per il nipote in un futuro di nobiltà di spada, nella corte romana, ma a 16 anni Giovanni Matteo dichiara di volere entrare nella Compagnia di Gesù di San Ignazio di Loyola. Può compiere il suo proposito solo nel 1602, dopo la morte dello zio.
Studia nel Seminario Romano, viene ordinato sacerdote, riceve incarichi come predicatore in Italia; infine riceve la missione per il Giappone, per seguire le orme di San Francesco Saverio. Giunge in Giappone nel 1604.
La Missione in Giappone
Nel 1614 viene bandito dal Giappone ed si reca in esilio a Macao; ma rientra a Nagasaki, che ha scelto come campo del suo apostolato. Denunziato una prima volta, gli viene concessa la possibilità di fuggire, ma rimane in Giappone, costretto a nascondersi e a vivere di stenti.
Cattura e morte
Catturato infine nel 1622 viene condannato al supplizio.
Va incontro alla morte, lodando Dio, ringraziando per il privilegio del martirio, di cui si sentiva indegno, perdonando i suoi assassini alla maniera di S. Stefano: "Signore, non imputare loro questo peccato".
Era il 22 ottobre 1633.
* 1895 - Ruggiero Bonghi (Napoli, 21 marzo 1826 – Torre del Greco, 22 ottobre 1895) è stato un filologo e politico italiano.
Fecondo scrittore e versatile giornalista moderato ebbe contatti con molti esponenti della cultura italiana del XIX secolo, tra i quali Antonio Rosmini ed Alessandro Manzoni.
Figliastro del poeta e letterato purista Saverio Baldacchini, fu attivo negli ambienti liberali neoguelfi napoletani. Nel 1848 pubblicò col patrigno e con Carlo Troya, allora presidente del governo costituzionale delle Due Sicilie, il quotidiano Il Tempo. Il colpo di mano di Ferdinando II delle Due Sicilie del 15 maggio 1848, col quale cessava l'esperimento di democrazia costituzionale, lo colse a Roma, dove era stato inviato da Troya a trattare con Pio IX la costituzione di una lega italiana; Bonghi preferì non tornare a Napoli, preferendo l'esilio dapprima a Roma, e poi a Firenze, dove frequentò il gabinetto Viesseux. Espulso da Firenze, su richiesta del governo delle Due Sicilie, fu esule in varie capitali europee (Parigi, Londra, Torino) e in gravi difficoltà economiche. Nel 1859 ottenne la cattedra di Logica all'Università di Pavia. Fu professore di letteratura latina e di storia antica e moderna nelle università di Firenze, Roma e Torino, dove nel 1862 fondò La Stampa (da non confondere con il quotidiano attuale)[1].
Trasferitosi a Milano, dal 1866 diresse la Perseveranza e collaborò alla Nuova Antologia ed al Politecnico. Nel 1881 fondò la rivista La Cultura.
Fu deputato (1860 - 1895) e Ministro dell'Istruzione Pubblica (1874 - 1876).
Cercò di laicizzare gli studi, riordinò l'Accademia della Crusca (1875), fondò la Direzione generale degli scavi e dei Musei (1875), istituì la Biblioteca Vittorio Emanuele II a Roma (1875), e fondò il Collegio Convitto di Assisi per gli orfani dei maestri e di Anagni per le orfane.
A Ruggiero Bonghi sono intitolate: la Biblioteca Comunale, il Convitto nazionale e il Liceo Classico (originariamente annesso al Convitto e poi separatosi) di Lucera (FG), città di origine della sua famiglia e alla quale fu sempre legato culturalmente e anche politicamente, come deputato del collegio cittadino.
Vedi la voce di Pietro Scoppola sulla Treccani (biografie)
* 1906 - Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 19 gennaio 1839 – Aix-en-Provence, 22 ottobre 1906) è stato un pittore francese.
«La tesi da sviluppare è, qualsiasi sia il nostro temperamento o capacità di fronte alla natura, riprodurre ciò che vediamo, dimenticando tutto quello che c'è stato prima di noi. Il che, penso, permette all'artista di esprimere tutta la sua personalità, grande o piccola» (Cézanne, Lettera a Émile Bernard, 23 ottobre 1905)
* 1915 - Wilhelm Windelband, filosofo tedesco (n. 1848)
…Storico della filosofia, studioso di Platone, Windelband contesta la concezione, propria dei positivisti classici – anch’essi ritenuti "metafisici" al pari degli idealisti o degli spiritualisti -, che la filosofia debba coordinare, rielaborare e condurre ad unità sistematica i risultati delle scienze.
Non c'è dubbio che la filosofia deve collegarsi con i risultati scientifici, ma per individuare in essi la "struttura intima" del lavoro intellettuale e le sue "premesse obiettive". Deve individuare cioè il loro "valore di verità".
Ogni concezione scientifica è una sistemazione delle esperienze, anzi delle rappresentazioni, secondo una "regola" di "ordine logico". Ed è questa regola che costituisce il "valore di verità" di una teoria scientifica. Tale regola anzi è la norma a cui l'attività conoscitiva deve conformarsi nel suo procedere.
Dunque la filosofia dev'essere in generale "scienza critica dei valori universali", cioè scienza del vero, del bene e del bello. Essa deve indagare quando e a quali condizioni le attività teoretica pratica ed estetica sono contrassegnate dai loro valori e li attuano nei loro prodotti.
* 1921 - Pietro Capanna, noto come il sor Capanna, (Roma, 9 aprile 1865 – Roma, 22 ottobre 1921), fu un poeta, attore di strada e stornellatore italiano.
«Sentite che ve dice er sor Capanna» (Preludio, divenuto proverbiale, di molti suoi stornelli)
Personaggio popolare sia della Roma umbertina sia di quella del primo '900, soleva commentare gli avvenimenti d'attualità improvvisando delle strofette dalla caratteristica melodia, composte da cinque endecasillabi due ottonari e un quinario in rima metà alternata e metà baciata (ABAB ccdD), accompagnandosi con la chitarra. La sua produzione, per le caratteristiche di immediatezza e di forte presa emotiva sul pubblico, godé e continua a godere di notevole fortuna, sia in ambito schiettamente musicale, con le interpretazioni di Ettore Petrolini, Romolo Balzani, Claudio Villa o Alvaro Amici, sia in ambito politico, per via delle strumentalizzazioni che ne furono fatte nel corso del tempo dalle più diverse parti politiche, dagli squadristi ai sessantottini[2].
* 1965 - Paul Tillich, teologo tedesco (n. 1886)
"Chi è nella morsa del dubbio e della mancanza di significato non può liberarsene; ma cerca una risposta che sia valida dentro lo stato della sua disperazione, e non al di fuori. Cerca il fondamento assoluto di quello che abbiamo chiamato il 'coraggio della disperazione'. Esiste una sola risposta possibile, se non si cerca di evitare la domanda; cioè che l'accettazione della disperazione è in se stessa fede e si trova sulla linea di confine del coraggio di esistere. In questa situazione il significato della vita si riduce alla disperazione del significato della vita. Ma finchè è un atto di vita, questa disperazione è positiva nella sua negatività. " (Il coraggio di esistere, cap. VI)
* 1975 - Arnold J. Toynbee, storico inglese (n. 1889)
Il soggetto della storia è plurale: le civiltà. Esse non hanno un centro da cui la loro storia si diparte e dove converge, sia esso spirituale (la libertà) o geografico (l'Occidente) o una cultura (il cristianesimo occidentale). La visione della storia secondo il paradigma delle civiltà si presenta come riedizione di Voltaire (Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni), ma ancora più radicale, perché tende a rompere con l'eurocentrismo verso cui tenderebbe il progresso. Non essendoci una linea precisa della storia, gli eventi delle varie civiltà non si possono disporre l'uno dopo l'altro in una sequenza di epoche, dato che fra ogni civiltà c'è una frattura: esse possono essere contemporanee ed entrare in rapporto fra loro, ma il loro modo di dar forma alle cose, a livello spirituale come materiale, è diverso e le sospende in una sorta di incomunicabilità; possono succedersi come la greco-romana o l'occidentale, ma soltanto con una frattura in mezzo che le separa profondamente, per cui anche le riedizioni di forme antiche, come la democrazia ad esempio, sono poi profondamente diverse. La rottura del continuum rende ragione però della possibilità di paragonare fra loro le varie civiltà.
Il relativismo diventa il fondamento delle comparazioni: le civiltà non si succedono su una linea temporale ma sono sincroniche e dunque possono essere comparate, anzi l'analogia diventa il modo in cui possono essere conosciute, perché istituendo paragoni posso mettere a fuoco le caratteristiche dell'una o dell'altra. L'una mi fa vedere meglio l'altra.
* 1990 - Louis Althusser, filosofo francese, Birmandreis (Algeria), 1918 - 1990
VITA
Nato a Birmandreis in Algeria il 16 ottobre 1918, Louis Althusser frequenta le lezioni di Gaston Bachelard e del filosofo cattolico Jean Guitton sotto la cui guida vive un periodo di intensa milizia cristiana. Dopo essersi diplomato all'Ecole normale supérieure, nel 1948 diventa agrégé di filosofia e si iscrive al Partito Comunista francese. E' l'ammirazione per la futura moglie Hélène, tenace e coraggiosa attivista nella Resistenza, che determina la sua "conversione" al marxismo. Nel 1962 è direttore dell'Ecole dove insegnerà fino al 1980 quando un fortissimo squilibrio mentale, seguito da ripetute crisi depressive, lo porterà ad uccidere la moglie. Muore a Parigi il 22 ottobre 1990, dopo una lunga degenza in una clinica psichiatrica, durante la quale ha scritto un'angosciante autobiografia dal titolo “L'avenir dure longtemps”, pubblicata postuma nel 1992.
OPERE.
Per marx (1965), Roma, 1974; Leggere il "Capitale" (1965), Milano 1976 (con E. Balibar); Lenin e la filosofia (1968), Milano, 1974; Umanesimo e stalinismo (1973), Bari 1973; Elementi di autocritica (1974), Milano 1975; Filosofia e filosofia spontanea degli scienziati (1974), Bari, 1976; Sull'ideologia (1976), Bari, 1976; Freud e Lacan (1976), Roma 1977.
PENSIERO
Il centro della riflessione di Althusser è una lettura in chiave strutturalista del pensiero di Marx.
Il carattere scientifico del marxismo consisterebbe nell'abbandono di una prospettiva antropocentrica. Nella sua ricerca, Althusser scandisce le tappe che hanno detronizzato l'uomo dal centro del cosmo: da Copernico sappiamo che la terra non è il centro dell'universo; da Marx che non lo è l'uomo ma una struttura economica sottesa alle sue consapevoli produzioni culturali; da Freud e Lacan che l'io stesso è divorato da oscuri impulsi inconsci e non è padrone di sè. L'etica dell'impegno e del progetto, che nell'io scorge il motore della storia e che caratterizza la tradizione umanistica cristiana, idealistica, esistenzialistica, e, in parte, anche marxista, per Althusser è solo un inganno ideologico. Secondo Althusser il marxismo non solo è antiumanismo, ma è anche antistoricismo. Da Hegel Marx avrebbe ereditato solo l'idea che la storia è “un processo senza soggetto e non il dialettismo teleologico ed escatologico”. (Dictionnaire des Philosophes, Paris, 1984; Dizionario dei filosofi del '900, Centro di Studi filosofici di Gallarate, 1985)