Il calendario del 19 Ottobre
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Eventi
▪ 439 - I Vandali, guidati da re Genserico, prendono Cartagine nel Nord Africa
▪ 1781 - Il maggior generale Lord Charles Cornwallis si arrende a George Washington e Jean-Baptiste Donatien de Vimeur, conte di Rochambeau, a Yorktown (Virginia), ponendo fine alla Guerra d'indipendenza americana
▪ 1812 - Napoleone I di Francia si ritira dalle porte di Mosca
▪ 1864
- - Gli Stati Confederati d'America lanciano un attacco su Saint Albans (Vermont), passando dal Canada
- - Battaglia di Cedar Creek - L'esercito dell'Unione, guidato da Philip Sheridan, distrugge l'esercito confederato comandato da Jubal Early
▪ 1912 - L'Italia prende possesso di Tripoli, in Libia, dall'Impero ottomano, al termine della Guerra Italo-Turca
▪ 1933 - La Germania esce dalla Società delle Nazioni
▪ 1944 - Forze statunitensi sbarcano nelle Filippine
▪ 1960 - La Mauritania ottiene l'indipendenza dalla Francia
▪ 1973 - Il Presidente statunitense Richard Nixon rifiuta la richiesta della Corte d'Appello di consegnare i nastri del Watergate
▪ 1979 - In Italia il primo sciopero dei controllori di volo porta alla crisi dell'ITAV e alla nascita dell'AAAVTAG, poi ENAV
▪ 1982 - John De Lorean viene arrestato per traffico di cocaina
▪ 1984 - Alle ore 17.43 una violenta scossa sismica di magnitudo 3.7 sconvolge la cittadina di Zafferana Etnea (CT), causando la morte di un uomo, l'inagibilità di buona parte delle abitazioni, della Chiesa Madre e del Palazzo di Città
▪ 1987
- - In rappresaglia ad un attacco iraniano a navi presenti nel Golfo Persico, la Marina statunitense mette fuori uso tre piattaforme petrolifere iraniane
- - "Lunedì Nero" della borsa di Wall Street, crollo dell'indice Dow Jones ed esplosione di un'enorme bolla speculativa, inevitabile effetto della sopravvalutazione dei prezzi delle azioni
▪ 2003 - A Roma, in piazza San Pietro viene beatificata Madre Teresa di Calcutta. Papa Giovanni Paolo II a causa delle precarie condizioni di salute è costretto a rinunciare all'Omelia nella celebrazione eucaristica
▪ 2005
- - A Bologna, Sergio Cofferati, fa sgombrare alcune baracche abitate da Rom sulle sponde del fiume Reno
- - In Iraq inizia il processo all'ex-dittatore Saddam Hussein
▪ 2007 - La Fontana di Trevi viene colorata di rosso
Anniversari
▪ 1745 - Jonathan Swift (Dublino, 30 novembre 1667 – Dublino, 19 ottobre 1745) è stato uno scrittore irlandese, autore di romanzi e pamphlet satirici.
È considerato tra i maestri della prosa satirica in lingua inglese, attraverso cui si occupò di politica e religione, mettendo in luce certa follia e presunzione umana. Le sue opere più note sono le satire I viaggi di Gulliver, Il racconto di una botte (romanzi) e Una modesta proposta (pamphlet).
È noto anche per la sua poesia e i suoi saggi.
▪ 1909 - Cesare Lombroso, nato Marco Ezechia Lombroso (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909), è stato un antropologo, criminologo e giurista italiano. Fu uno dei pionieri degli studi sulla criminalità. Il suo lavoro fu fortemente influenzato dalla fisiognomica, disciplina di antichissime origini, e da idee provenienti dalla teoria del darwinismo sociale, piuttosto diffusa a quei tempi.
Suoi figli sono Paola Lombroso Carrara, antropologa e scrittrice per l'infanzia, Gina Lombroso, scrittrice e medico, e Ugo Lombroso fisiologo.
▪ 1914 - Robert Hugh Benson (Wellington College, 18 novembre 1871 – Salford, 19 ottobre 1914) è stato uno scrittore e presbitero inglese.
Quarto ed ultimo figlio di Edward White Benson, pastore anglicano e Cancelliere della Cattedrale di Lincoln, ed in seguito arcivescovo di Canterbury, massima autorità della chiesa d’Inghilterra.
Studia ad Eton e, dopo aver cercato senza troppa convinzione di entrare nell’Indian Civil Service, si laurea al Trinity College di Cambridge, dove, con sorpresa dei familiari, matura un interesse per la materia religiosa e manifesta il desiderio di studiare da sacerdote. Nel 1894 riceve l’ordinazione come diacono, ed inizia un’attività di predicatore nella Missione di Eton, nell’East End londinese e nel 1895 entra nel clero anglicano ricevendo l’ordinazione sacerdotale.
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1896, Benson raggiunge la famiglia in Egitto, dove rimane fortemente colpito dal carattere di provincialità che avverte nella chiesa d’Inghilterra. Al suo ritorno diviene curato a Kemsing e coinvolge la comunità nel suo interesse per le rappresentazioni teatrali. Nel 1898 entra nella Comunità della Casa della Resurrezione di Mirfield, un ordine contemplativo anglicano, modellato sulla falsariga della regola Benedettina, ma privo di voti, dove rimarrà fino al 1903.
Nel 1902 Benson inizia a scrivere The Light Invisible, una raccolta di racconti dal gusto soprannaturale narrati da un sacerdote. Come lui stesso racconterà, prima durante e dopo la scrittura del libro stava divenendo sempre più interessato alla contemplazione mistica, lasciando da parte l’apparato intellettuale della teologia e dei dogmi. Le sue perplessità spirituali sull’autorità della Chiesa, rafforzate dall’enciclica Apostolicae Curae di Papa Leone XIII, lo conducono ad un sofferto cammino di conversione, raccontato con lucidità nel saggio autobiografico Confessions of a Convert (1913). Accolto nella Chiesa cattolica, inizia a studiare e viene ordinato sacerdote il 12 Giugno del 1904 nella basilica di San Silvestro a Roma. Sempre nel 1904 Benson fa ritorno a Cambridge. La sua vivacità intellettuale e le sue doti di empatia gli permettono di stringere amicizia con persone di ogni genere e di entrare a contatto con gli ambienti di pensiero più disparati. La perplessità ed il gusto inquisitivo dell’epoca vittoriana avevano portato alla nascita di molte società interessate allo spiritismo ed ai fenomeni psichici. Lo stesso padre di Benson, Edward, era stato tra i fondatori della Cambridge Ghost Society, insieme a J.B. Lightfoot e B.F. Westcott, anch’essi in seguito figure di rilievo della Chiesa anglicana dell’epoca. Tra le conoscenze di Benson troviamo in questo periodo la scrittrice Marie Corelli ed Austin Osman Spare, legato inizialmente all'Astrum Argentum di Aleister Crowley. Le sue riflessioni sull’occultismo prendono forma con rigore nel romanzo The Necromancers (1909), dove lo spiritismo è indagato e valutato come una forma di demonolatria.
Nel 1907 Benson si trasferisce nella casa di campagna di Hare Street, dove inizia una intensa attività di predicazione, da un capo all’altro del Regno Unito, alternata al lavoro missionario ed alla direzione spirituale.
Nel 1914 sperimenta le avvisaglie di disturbi cardiaci, ma continua a predicare senza osservare il riposo che gli è stato suggerito. Durante una missione a Salford viene colpito da un attacco e tenta di raggiungere la città, ma il dolore non gli permette di muoversi. Condotto a casa del vescovo, muore di primo mattino il 19 Ottobre 1914.
Attività letteraria
Scrisse diversi romanzi storici imperniati sullo scisma anglicano.
By what authority
In "By what authority" (Con quale autorità), riprendendo le elaborazioni di John Hungerford Pollen, scrisse che la scomunica di Elisabetta, per quanto spiacevole, fosse una sorta di atto dovuto da parte del Papa, del quale Benson riconobbe l'approccio disponibile ripagato da ostilità. Si legge nel romanzo: "Non restava altro che riconoscerla e trattarla come una nemica della Fede, un'usurpatrice di prerogative spirituali ed un'apostata"; e più in dettaglio: "sostenere che il papa fosse il solo responsabile della sua persecuzione, era chiudere gli occhi dinanzi al fatto che Elisabetta aveva già apertamente sconfessato e ripudiato la sua autorità"[1]. Come Pollen, Benson richiamò attenzione sul punto dell'aspetto spirituale dello Oath of Supremacy, che imponeva agli inglesi di scegliere alternativamente fra la lealtà verso il loro sovrano o la lealtà verso Dio.
Il Padrone del mondo
Scritto nel 1907, Il Padrone del Mondo, narra le vicende di diversi personaggi: Padre Percy Franklin, il deputato massone Oliviero Brand e sua moglie Mabel, e Giuliano Felsemburgh.
Il romanzo è ambientato in una realtà che ha raggiunto un forte progresso materiale e intellettuale, dove tutto ruota intorno ad un unico grande disegno, il trionfo dell'umanitarismo.
Nel libro emerge anche il tema della lotta tra materialismo e fede e di come il loro scontro provochi inevitabilmente grossi problemi politici, anche su scala mondiale.
Nel romanzo vi è un tema tipico dell'escatologia cattolica: la lotta tra l'Anticristo, Giuliano Felsemburgh, e l'Ultimo Papa, Percy Franklin, eletto col nome di Silvestro III (fino ai primi anni del XX secolo Papa Silvestro III non era considerato legittimo, bensì un Antipapa), successore di Giovanni XXIV (perché l'Antipapa Giovanni XXIII, invece, fino ad allora era considerato vero Papa).
Opere
Elenco parziale delle opere pubblicate in lingua Italiana:
Saggistica
▪ L’Amicizia di Cristo (Brescia, Morcelliana, 1931)
▪ Cristo nella Chiesa (Brescia, Morcelliana, 1936)
▪ Paradossi del Cattolicismo (Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1923)
▪ Confessioni di un convertito (Milano, Gribaudi, 1995)
▪ L’amicizia di Cristo (Milano, Jaca Book, 1989, nuova edizione italiana)
Narrativa
▪ Il Dominatore del mondo (Firenze, A. Vallecchi, 1920 - come “R. Hug Benson”)
▪ Con quale autorità? (Torino, Società Editrice Internazionale, 1923)
▪ Con quale autorità? (Milano, Rizzoli, 1997)
▪ Il padrone del mondo (Milano, Jaca Book, 1987, nuova edizione italiana - come “Robert Benson”)
▪ 1937 - Ernest Rutherford, Primo Barone Rutherford di Nelson OM - PC - FRS (Brightwater, 30 agosto 1871 – Cambridge, 19 ottobre 1937), è stato un chimico e fisico neozelandese, noto come il padre della fisica nucleare e fu il precursore della teoria orbitale dell'atomo, basandosi sulla scoperta dello scattering Rutherford nel suo esperimento della lamina d'oro. Vinse il Premio Nobel per la Chimica nel 1908.
«Nella scienza esiste solo la Fisica; tutto il resto è collezione di francobolli.» (Ernest Rutherford)
Rutherford nacque a Spring Grove (ora Brightwater), vicino a Nelson, in Nuova Zelanda. Studiò al Nelson College e al Canterbury College, conseguendo tre diplomi e due anni di ricerche in prima linea nella tecnologia elettrica.
Nel 1895 Rutherford si trasferì in Inghilterra per studi post-laurea presso il Laboratorio Cavendish, dell'Università di Cambridge (1895-1898), essendo iscritto al Trinity College di Cambridge. Qui detenne per breve tempo il primato mondiale di distanza su cui erano state rilevate onde radiofoniche. Durante la sua investigazione della radioattività coniò i termini raggi alfa e raggi beta.
Nel 1898 Rutherford fu nominato alla cattedra di Fisica alla McGill University dove sviluppò il lavoro che gli fruttò nel 1908 il Premio Nobel per la Chimica. Aveva dimostrato che la radioattività era la spontanea disintegrazione degli atomi. Circostanza ironica, data la sua famosa affermazione "Nella scienza esiste solo la Fisica; tutto il resto è collezione di francobolli". Aveva notato che in un campione di materiale radioattivo occorreva invariabilmente lo stesso tempo perché metà del campione decadesse – il suo tempo di dimezzamento – e ideò una applicazione pratica di questo fenomeno usando questo tasso costante di decadimento come un orologio, il quale poteva quindi essere usato per aiutare la determinazione dell'età effettiva della Terra, che si rivelò essere molto più vecchia di quanto la maggior parte degli scienziati dell'epoca credesse.
Nel 1907 assunse la cattedra di Fisica alla Victoria University of Manchester. Qui scoprì l'esistenza del nucleo atomico degli atomi e fu il primo uomo che nel 1919 trasmutò un elemento chimico in un altro, cioè l'azoto in un isotopo di ossigeno mediante la reazione nucleare 14N(α,p)17O.
Mentre lavorava con Niels Bohr (che aveva sviluppato un modello atomico in cui gli elettroni si muovevano in orbite circolari od ellittiche, come in un sistema planetario) Rutherford avanzò teorie sulla esistenza di neutroni, che potevano compensare l'effetto repulsivo delle cariche positive dei protoni aumentando le forze nucleari attrattive e impedendo così ai nuclei degli atomi pesanti di disintegrarsi.
Nel 1917 ritornò al Cavendish come Direttore. Sotto la sua direzione, furono assegnati premi Nobel a James Chadwick per la scoperta del neutrone, John Cockcroft e Ernest Walton per la scissione dell'atomo usando un acceleratore di particelle e Edward Victor Appleton per la dimostrazione dell'esistenza della ionosfera.
Le sue ricerche, condotte insieme al suo allievo, Mark Oliphant furono utili per la realizzazione del Progetto Manhattan per la costruzione della prima bomba nucleare.
Fu nominato cavaliere nel 1914, fu ammesso all'Order of Merit nel 1925 e nel 1931 fu nominato Barone Rutherford di Nelson di Cambridge nella Contea di Cambridge. Appare sulle banconote da cento dollari in Nuova Zelanda e fu raffigurato in francobolli dell'Unione Sovietica (1971), Canada (1971), Svezia (1968) e Nuova Zelanda (1971 e 1999). Nel 1997 l'elemento chimico ruterfordio Rf fu chiamato così in suo onore. Anche un cratere su Marte e uno sulla Luna sono chiamati con il suo nome.
La sua biografia è stata curata da Richard Reeves ed edita in Italia nel 2010 da Codice Edizioni (Una forza della natura), ISBN 978-887578152-1.
▪ 1961 - Werner Wilhelm Jaeger (Lobberich, 30 luglio 1888 – Cambridge (Massachusetts), 19 ottobre 1961) è stato un filologo tedesco, uno dei più importanti del XX secolo.
Fu allievo per quattro anni di una scuola elementare cattolica del suo paese natale riservata ai maschi, e in seguito del liceo Thomaeum di Kempen, dove conseguì la maturità. Studiò a Marburgo e a Berlino, e terminò la carriera universitaria nel 1911, con una tesi dal titolo Studi sulla storia compositiva della Metafisica di Aristotele. Tutto d'un colpo, il lavoro fece conoscere il giovane studente nel mondo accademico.
A ventisei anni fu chiamato nel 1914 a Basilea, a ricoprire la cattedra che era stata di Nietzsche. Già nell'anno seguente giunse come ordinario a Kiel, e nel 1921 come successore di Wilamowitz all'Università di Berlino, dove insegnò per 16 anni. Nel corso di questi anni apparvero numerose edizioni critiche, trattazioni e monografie, come Aristotele (1923), La posizione di Platone nella costruzione della cultura greca (1928) e il suo capolavoro Paideia (dal 1934).
Durante il Nazismo prese le distanze dall'ideologia del partito di Hitler e, anche per aver sposato un'ebrea, fu rimosso dal suo incarico universitario. Jaeger dovette in seguito a ciò abbandonare anche la direzione della rivista Gnomon, carica che ricopriva sin dalla fondazione di quella nel 1925. Nel 1936 emigrò negli Stati Uniti, insegnò dapprima all'Università di Chicago, e dal 1939 ad Harvard, a Cambridge (Massachusetts), dove il 19 ottobre 1961 morì.
L'opera
Werner Jaeger vide l'occuparsi dell'Antichità sempre per il suo valore in vista della comprensione del presente. La sua opera scientifica di tutta una vita è contraddistinta dall'idea che il pensiero non deve mai venire scisso dall'agire, ma essere sempre messo in stretta integrazione con la prassi.
I suoi lavori su Aristotele sono esemplari per l'applicazione del metodo genetico: Jaeger si sforza di rintracciare l'evoluzione del pensiero di Aristotele, sostenendo che lo Stagirita sia stato all'inizio platonico, per distaccarsi poi a poco a poco da Platone e dall'Accademia; l'idea di Jaeger è quella di ricostruire l'evoluzione del pensiero di Aristotele provando ad attribuire, sulla base di allusioni (o presunte tali) a fatti contemporanei, le varie parti delle sue opere a vari momenti della sua vita. La base da cui egli parte è lo scarto concettuale tra i frammenti dei dialoghi, che sembrano talora in contraddizione con gli scritti acroamatici, e lo stato in cui questi ultimi sono stati tramandati a noi sin dal primo editore, Andronico di Rodi: essi sembrano infatti formare un blocco di pensiero tutto sommato omogeneo, senza ripensamenti o correzioni. Questa posizione avrà un'influenza considerevole sulla storiografia della filosofia antica nel XX secolo. G. E. L. Owen avverserà questa tesi per sostenere che Aristotele si sia dapprima opposto alla dottrina del maestro e che in seguito si sia riaccostato al platonismo.
Centrale nell'opera di Jaeger è anche l'attenzione per la problematica educativa, a cui egli dedica non solo lo scritto maggiore, ma anche un'operetta meno conosciuta, su quanto i primi cristiani presero del modello classico di paideia (v. infra). Paideia, in tre volumi, rappresenta lo sviluppo del mondo spirituale greco da Omero attraverso Platone sino a Demostene in modo globale ed imponente. Si tratta di un'ampia trattazione sia dei metodi educativi più antichi sia delle successive riflessioni filosofiche sulla natura culturale dell'educazione nella Grecia antica; educazione che Jaeger sperava potesse riportare la decaduta Europa del XX secolo ai valori delle sue origini elleniche.
Da ricordare inoltre, a proposito del suo interesse per gli inizi del Cristianesimo, che Jaeger fu il maggior partecipante all'edizione delle opere di San Gregorio di Nissa.
▪ 1968 - Aldo Capitini (Perugia, 23 dicembre 1899 – Perugia, 19 ottobre 1968) è stato un filosofo, politico, antifascista ed educatore italiano. Fu uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero gandhiano, al punto da essere appellato come il Gandhi italiano.
Aldo Capitini aveva l'abitudine di definirsi un "religioso laico". Egli accomunava la religione alla morale in quanto essa critica la realtà e la spinge al cambiamento in positivo. Quella di Capitini era un'opposizione religiosa al fascismo. Il sentimento religioso, inoltre, nasce nei momenti di difficoltà e sofferenza, in particolare nel rapporto individuale con la morte.
L'idea di laicità nasceva dal distacco di Capitini dalla Chiesa cattolica, complice - a suo avviso - del regime: egli sosteneva che col concordato del 1929 la Chiesa avesse legittimato il potere di Mussolini dimenticando le violenze squadriste e, in tal modo, lo sostenesse garantendo la sua moralità di fronte alla maggior parte della popolazione che riponeva fiducia nell'istituzione religiosa.
Col termine persuasione, ripreso da Carlo Michelstaedter, Capitini indicava la fede, la profonda credenza in determinati valori ed assunti.
L'apertura è l'opposto della chiusura conservatrice ed autoritaria del fascismo, e l'elevazione dell'anima verso l'alto e verso Dio.
Un concetto chiave nella filosofia capitiniana era la compresenza di tutti gli esseri, dei morti e dei viventi, legati tra loro ad un livello trascendente, uniti e compartecipi nella creazione di valori.
Nella vita sociale e politica la compresenza si traduce in omnicrazia, o governo di tutti, un processo in cui la popolazione tutta prende parte attiva alle decisioni e alla gestione della cosa pubblica.
Non può mancare il concetto di nonviolenza, un ideale nobile, sinonimo di amore, coerenza di mezzi e fini, la forza in grado di sconfiggere il fascismo.
L'educazione profetica è quella di colui che, con uno sguardo al futuro, è capace di criticare la realtà sulla base di valori morali, anche a costo di sembrare fuori dal suo tempo.
Con l'espressione civiltà pompeiana-americana intende biasimare la mentalità materialista che vede nel lusso e nel possesso la realizzazione dell'uomo.
Il "tempo aperto" è il tempo libero che ognuno potrebbe destinare alla discussione, alla socializzazione, al raccoglimento, all'elevazione spirituale.
▪ 1984 - Jerzy Popiełuszko (jɛʐɨ popʲɛwuʂko) (Okopy, 14 settembre 1947 – Włocławek, 19 ottobre 1984) è stato un presbitero polacco, ucciso da funzionari del ministero dell'interno della Repubblica Popolare di Polonia. È venerato come beato dalla Chiesa cattolica.
Nacque a Okopy un villaggio sperduto presso Suchowola, i suoi genitori erano contadini, in questo ambiente semplice maturò la sua vocazione. Fu ordinato sacerdote il 28 maggio 1972 a Varsavia dal cardinale Stefan Wyszynsky.
Fino al 1980 fu cappellano nel suo villaggio di origine, occupandosi principalmente dell'educazione di bambini e ragazzi, da quel momento iniziò ad avvicinarsi al movimento operaio polacco e a temi di giustizia sociale.
Nella sua attività pastorale portò la sua opera presso i lavoratori siderurgici, celebrando una messa solenne nella fabbrica durante una sciopero degli operai metallurgici. Successivamente si unì ai lavoratori del sindacato autonomo di Solidarność, avverso al regime comunista. Fu un convinto anticomunista, e nelle sue prediche lanciava critiche al sistema e invitava la gente a contestare il regime.
La sfida al regime
Durante il periodo della legge marziale (1981 - 1983) la Chiesa cattolica fu l'unica forza che poteva avere una certa possibilità di critica, attraverso le prediche durante la celebrazione delle messe.
Le omelie e le prediche di padre Popiełuszko venivano regolarmente trasmesse da Radio Free Europe, che gli diede una certa popolarità anche all'estero.
Fu inizialmente minacciato e invitato al silenzio da parte del ministero dell'interno polacco, e il 13 ottobre 1984 fu coinvolto in un incidente stradale dal quale però uscì illeso.
Assassinio
Il 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio pastorale, fu rapito e ucciso da parte di tre funzionari del ministero dell'interno, e il suo corpo fu ritrovato il 30 ottobre nelle acque della Vistola vicino a Włocławek.
La notizia dell'assassinio causò disordini in Polonia, e gli autori dell'omicidio - i capitani Grzegorz Piotrowski, Leszek Pękala, Waldemar Chmielewski ed il colonnello Adam Petruszka - furono giudicati colpevoli e condannati a 25 anni di carcere, ma furono rilasciati a seguito di amnistia qualche anno dopo.
Ai funerali, svoltisi il 3 novembre, parteciparono più di 400.000 persone, compreso il leader di Solidarność Lech Wałęsa.
Beatificazione
La sua tomba è meta di continui pellegrinaggi, dalla Polonia e dall'estero; il 14 giugno 1987 pregò sulla sua tomba anche papa Giovanni Paolo II.
La Chiesa cattolica iniziò il processo di beatificazione nel 1997.
Il 19 dicembre 2009 papa Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto riguardante "il martirio del Servo di Dio Giorgio Popiełuszko, sacerdote diocesano; nato il 14 settembre 1947 ad Okopy Suchowola (Polonia) e ucciso in odio alla fede il 20 ottobre 1984 nei pressi di Włocławek (Polonia)"[1].
La solenne messa di beatificazione di don Jerzy Popiełuszko è stata celebrata a Varsavia domenica 6 giugno 2010, nella piazza intitolata al maresciallo Piłsudski.
Note
▪ 1. ^ Promulgazione di Decreti della Congregazione delle Cause dei Santi, 19/12/2009
Bibliografia
▪ Annalia Guglielmi, Popiełuszko. «Non si può uccidere la speranza», Itaca, Castel Bolognese, 2010
▪ Milena Kindziuk, Popiełuszko, Edizioni San Paolo, 2010
▪ Grażyna Sikorska, Vita e morte di Jerzy Popiełuszko, Queriniana Editrice, 1986
▪ Jerzy Popiełuszko, Il cammino della mia croce. Messe a Varsavia, Queriniana Editrice, 1985
Filmografia
Rafal Wieczynski, Popiełuszko - Non si può uccidere la speranza, Ranieri Made s.r.l. - Mondadori, 2010
▪ 1986 - Samora Moisés Machel (Madragoa, 29 settembre 1933 – Mbuzini, 19 ottobre 1986) è stato un politico mozambicano, fu un leader del movimento socialista Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) e primo presidente del Mozambico indipendente.
Rimase in carica dal 1975 fino alla propria morte, causata da un incidente aereo le cui cause sono tutt'oggi controverse. Gli è succeduto Joaquim Chissano, anch'egli membro del FRELIMO.
Origini
Machel nacque nel villaggio di Chilembene, in una famiglia povera di contadini. I suoi genitori furono costretti dai portoghesi colonialisti a coltivare cotone, e soffrirono a lungo la fame. Pur passando gran parte del suo tempo a lavorare nei campi, il giovane Machel riuscì a frequentare una scuola cattolica e in seguito studiò per diventare infermiere, riuscendo a trovare un impiego in un ospedale. Negli anni cinquanta, il terreno della sua famiglia fu confiscato e ceduto a coloni portoghesi; per sbarcare il lunario, i suoi dovettero andare a lavorare nelle miniere del Sudafrica, dove il fratello di Samora perse la vita in un incidente.
L'ingresso nel FRELIMO
Machel fu attratto dal marxismo e iniziò la propria attività politica in ospedale, protestando per la diversa retribuzione degli infermieri bianchi e neri e per il modo in cui i neri poveri mozambicani venivano curati. In seguito avrebbe dichiarato a un reporter: "al cane di un uomo ricco vengono dispensati più vaccini, medicine e cure mediche che agli operai dal cui lavoro deriva il benessere dell'uomo ricco". Nel 1962 Machel entrò nel Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO), un'organizzazione politico-militare di matrice indipendentista e socialista. Nel 1963 fu addestrato militarmente e nel 1964 guidò la prima azione di guerriglia del FRELIMO contro i portoghesi. Nel 1970 era già comandante in capo dell'esercito del FRELIMO. Il suo principale obiettivo, dichiarò, era "capire come trasformare la lotta armata in una rivoluzione" e "creare una nuova mentalità su cui costruire una nuova società".
Indipendenza
L'azione del FRELIMO indebolì progressivamente il potere coloniale e, dopo il colpo di stato in Portogallo del 1974, i portoghesi lasciarono il Mozambico. Il governo rivoluzionario di Machel prese il potere e Machel divenne il primo presidente del Mozambico il 25 giugno 1975. L'azione politica di Machel fu subito apertamente marxista; le piantagioni furono nazionalizzate e vennero costruite scuole e ospedali per i contadini. Convinto internazionalista, Machel sostenne le forze rivoluzionarie che operavano in Rhodesia (odierno Zimbabwe) e Sudafrica. I governi bianchi di questi paesi risposero sostenendo un movimento di ribelli mozambicani chiamato RENAMO, che causò gravi danni al paese distruggendo scuole, ospedali, linee ferroviarie e centrali idroelettriche. L'economia del Mozambico, messa a dura prova dai conflitti interni, divenne sempre più dipendente dal sostegno dell'Unione Sovietica. Nonostante questa situazione di crisi, Machel non perse il favore della popolazione, anche a causa delle atrocità commesse sovente dai guerriglieri della RENAMO ai danni della popolazione civile. Nel 1977 gli venne conferito il Premio Lenin per la pace.
L'incidente
Il 19 ottobre 1986, Samora Machel fu coinvolto in un incidente aereo mentre rimpatriava da un meeting internazionale tenutosi in Zambia. Il velivolo su cui si trovava (un Tupolev Tu-134 di fabbricazione sovietica) precipitò nei pressi del confine fra Mozambico, Swaziland e Sudafrica, sui monti Lebombo. Ci furono solo nove sopravvissuti; Machel e altre 24 persone (inclusi membri del governo) morirono. Diverse fonti sollevarono il sospetto che il regime del Sudafrica fosse coinvolto, ma le indagini (condotte congiuntamente da Sudafrica, Mozambico, l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile e l'Unione Sovietica) non giunsero mai a una prova conclusiva in merito (solo la delegazione sovietica sostenne apertamente il coinvolgimento del Sudafrica). Il governo di Nelson Mandela, all'indomani della caduta del regime bianco dell'apartheid, riaprì le indagini nel contesto dei lavori della Commissione per la Verità e la Riconciliazione; anche in questo caso la questione non fu risolta. La vedova di Machel, Graça Machel, sta ancora portando avanti le ricerche (nel 1998, Graça Machel ha sposato Mandela, diventando first lady del Sudafrica dopo esserlo stata del Mozambico).
Nel 2007, Jacinto Veloso, uno dei più fedeli alleati di Machel nel Frelimo, ha pubblicato le sue memorie (Memórias em Voo Rasante, editore: Papa-Letras, Lisbona), dove afferma che la morte del presidente del Mozambico è stata dovuta ad una cospirazione tra i servizi segreti sudafricani e sovietici, che avrebbero delle ragioni per eliminarlo. Secondo Veloso, l'ambasciatore sovietico domandò una volta un'audizione al Presidente per trasmettergli la preoccupazione dell'URSS per l'apparente «scivolamento» del Mozambico verso l'Occidente, e Machel avrebbe risposto «Vai à merda!». Avrebbe allora ordinato all'interprete di tradurre e sarebbe uscito della sala. Convinti che Machel avesse definitivamente abbandonato la loro orbita, i sovietici non avrebbero esitato a sacrificare il pilota e tutto l'equipaggio dell'aereo.
▪ 2000 - Antonio Maspes (Milano, 14 gennaio 1932 – Milano, 19 ottobre 2000) è stato un pistard italiano.
Si appassiona al mondo della pista all'età di quattordici anni, quando entra al velodromo Vigorelli attirato dal rombo delle moto usate nelle gare degli stayer. Inizia presto a correre e per partecipare e vincere un campionato minore nel 1947 trucca la sua data di nascita.
Vince il titolo italiano di velocità e di tandem sia negli allievi che nei dilettanti, partecipa poi nel 1952 alle Olimpiadi di Helsinki, dove, in coppia con Cesare Pinarello, conquista la medaglia di bronzo nel tandem.
Passa professionista a fine stagione e conquista a Firenze la sua prima maglia tricolore da professionista nella velocità, che vincerà poi per altre dieci volte fra il 1953 e il 1965, sconfitto solo per tre volte.
Nel 1955, sulla pista casalinga del Vigorelli, conquista il suo primo titolo iridato, che bisserà l'anno dopo a Copenaghen. Saranno 7 a fine carriera i titoli mondiali nella velocità, con i quattro successi consecutivi dal 1959 al 1962 e con quello del 1964. Nel 1963 venne invece sconfitto dall'eterno rivale Sante Gaiardoni sulla pista di Rocourt. I suoi sette titoli eguagliavano quelli del belga Joseph Scherens e furono superati solo negli anni ottanta dell'incredibile successione di 10 vittorie di Koichi Nakano.
Fra le sue vittorie da ricordare i 5 Gran Premi di Parigi consecutivi, di Copenaghen, di Milano, di Zurigo e di tutte le altre più prestigiose piste europee. Il 20 luglio 1960 stabilì inoltre il record mondiale sui 200 metri con 10"8 contro Michel Rousseau dopo un surplace durato ben 25 minuti.
Corse anche su strada, partecipando a diversi Giri d'Italia.
Ha chiuso la carriera da professionista nel 1967, dopo aver ottenuto, all'età di 35 anni, ancora un ottimo quarto posto ai campionati mondiali.
Dopo aver ricoperto alcuni incarichi federali, fra cui quello di responsabile tecnico del Vigorelli, la pista milanese gli è stata intitolata alla sua morte.
È sepolto nel Famedio del Cimitero monumentale di Milano.
▪ 2009 - Alberto Testa (Santos, 11 aprile 1927 – Velletri, 19 ottobre 2009) è stato un paroliere, autore televisivo, cantante, e compositore italiano.
Alberto Testa è uno dei più noti parolieri italiani, autore dei testi e musiche di circa millecinquecento canzoni, fra cui moltissimi grandi successi evergreen della musica leggera, come Grande grande grande, Quando quando quando, su musiche di Tony Renis (entrambe successi mondiali, la seconda interpretata anche da Fergie e Will.I.Am nel film musical NINE), Un anno d'amore, con la collaborazione di Mogol (cover di una canzone di Nino Ferrer) per Mina. Per Mina scrive E..., musica di Augusto Martelli, Un buco nella sabbia, Era vivere, Noi due, Renato, Fa' qualcosa, Ta ra ta ta tarattattattatta (Fumo blu), Un anno d'amore, Volami nel cuore,Vorrei averti nonostante tutto. Tra le tante produzioni Innamorati a Milano e Io ti darò di più su musiche di Memo Remigi (la seconda portata al successo da Orietta Berti ed Ornella Vanoni). Grande grande grande è stata portata al successo da Mina, ed in seguito da Shirley Bassey ed altri interpreti di livello internazionale come Luciano Pavarotti, Celine Dion, Julio Iglesias.
Massimo Gramellini ha definito Alberto Testa « il poeta della triplice ripetizione» («Quando quando quando», «Cicale cicale cicale» e soprattutto «Grande grande grande»)