7 gennaio - RENÉ JEAN-MARIE-JOSEPH GUÉNON: il pensiero religioso unisce Oriente e Occidente.
Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.Scrittore francese, i cui studi sono volti ad illustrare il patrimonio simbolico, rituale e metodologico delle tradizioni spirituali d'Oriente e d'Occidente, sottolineando il fatto che la loro possibile unità è fondata solo sulla dimensione religiosa.
Ridefinendo la nozione di metafisica come «conoscenza dei princìpi di ordine universale, da cui tutto procede», l'opera di René Guénon (Blois, 15 novembre 1886 – Il Cairo, 7 gennaio 1951)non si presenta né come un sistema filosofico basato sul sincretismo né come formalizzazione di un pensiero neospiritualistico.
Piuttosto, essa è diretta, nelle intenzioni del suo Autore, all'esposizione di alcuni aspetti delle cosiddette «dottrine tradizionali» (Taoismo, Induismo, Islam, Ebraismo, Cristianesimo, Ermetismo, Libera Muratorìa, Compagnonaggio, ecc.), intese come espressioni del sacro funzionali allo sviluppo delle possibilità di realizzazione spirituale dell'essere umano.
L'opera di René Guénon ha stimolato un intenso dibattito intorno ai temi della spiritualità, lungo tutto il corso del Novecento, con estimatori e oppositori di formazione molto differente.
Tra gli estimatori «attivi», si segnalano i collaboratori della "Rivista di Studi Tradizionali" di Torino, pubblicazione che ha favorito la diffusione dell'opera di René Guénon in Italia, anche curando direttamente la traduzione di quasi tutto il catalogo presso varie case editrici (Edizioni Studi Tradizionali, Rusconi Editore, Adelphi Edizioni, Luni Editrice).
Tra gli oppositori, si segnalano:
- coloro (es. Umberto Eco) che, soprattutto in ambito accademico, rifiutano in toto premesse, metodo e conclusioni, in quanto considerati fantasiosi e privi di carattere scientifico.
- coloro (es. Giuliano Di Bernardo) che lo definiscono un pensatore francese «convertito» all'Islam, un tradizionalista «reazionario» o le due cose insieme;
- coloro (es. Jean Daniélou) che rimproverano a René Guénon di non aver considerato la vicenda di Cristo come «irruzione del sacro che ha cambiato il corso della storia», ne rifiutano le soluzioni proposte per l'iniziazione (Sufismo e Libera Muratorìa), attribuendo invece un valore «iniziatico» agli attuali sacramenti cristiani e negando comunque la possibilità stessa della realizzazione metafisica, cioè il superamento della distinzione «Creatore-creatura»;
Altri accettano parzialmente l'opera di René Guénon, con differenti sfumature. Tra questi, in estrema sintesi, si distinguono:
- coloro (es. Michel Valsan, Martin Lings e Titus Burckhardt) che accettano l'impostazione generale ma rifiutano la soluzione della Libera Muratorìa in favore di quella del Sufismo;
- coloro (es. Frithjof Schuon) che accettano solo parzialmente l'impostazione generale di René Guénon e sostituiscono all'idea di «metafisica» quella di «unità trascendente delle religioni», riconoscendosi in una «scuola» autodefinitasi perennialismo, la cui origine riconducono allo stesso R. Guénon;
- coloro (es. Julius Evola) che, dando particolare peso all'impostazione di «critica alla modernità» di René Guénon (in quanto la riconducono parallelamente a una questione di ordine socio-politico), rifiutano le soluzioni proposte per l'iniziazione (Sufismo e Libera Muratorìa) prediligendo l'approccio individuale rispetto all'appartenenza ad organizzazioni tradizionali ritenute «spente», e si differenziano su alcune questioni di ordine dottrinale (un esempio ne è la contestazione da parte di Evola, per ragioni di «equazione personale», della subordinazione dell'azione alla contemplazione);
- coloro (es. Jean Reyor) che accettano alcune premesse ma, rifiutando le soluzioni proposte per l'iniziazione (Sufismo e Libera Muratorìa), ne prospettano di proprie (Cattolicesimo) in libri «a completamento dell'opera di René Guénon», in denigratori documenti «confidenziali» e in biografie firmate da terzi (come la Vita semplice di René Guénon, firmata da Chacornac); sovente i toni e i metodi adottati sembrano configurare i loro lavori più come tentativo di sviare il lettore dalle idee espresse nell'opera di René Guénon, che non come sereno confronto sul piano intellettuale.
Per approfondire vedi J. Daniélou, Saggio sul Mistero della Storia, Morcelliana, Brescia 1957, cap. IX, «Grandezza e debolezza di René Guénon», p. 135.
Per un'altra testimonianza vedi qui.