7 Febbraio - PIO IX: figura controversa da rivalutare.

Oggi 7 Febbraio (1333 - Nikko ; 1844 - Luigi Canonica; 1897 - Galileo Ferraris ; 1945 - Francesco De Gregori e - Guidalberto Pasolini, partigiani uccisi a Porzus da altri partigiani; cfr. Eccidio di Porzûs,; 1979 - Josef Mengele; 1987 - Claudio Villa; 1995 - Massimo Pallottino) ricordiamo la morte avvenuta nel 1878 del Pontefice che fu tra i protagonisti principali del nostro Risorgimento: PIO IX, papa per 32 anni (1846-1878) nel periodo più critico della storia italiana.
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Eccone l'elogio da parte di Franco Cardini su "IL Timone" nel 2000 in occasione della sua beatificazione.

"Benedite, gran Dio, l’Italia": l’invocazione intensa e commossa di Pio IX, un secolo e mezzo dopo che fu proferita, si legge non senza un qualche imbarazzo.
Il Mastai Ferretti era un italiano nato a Senigallia, nello Stato Pontificio, era un uomo del suo tempo, l’Ottocento, che per qualcuno è il secolo formidabile del Romanticismo che si apre con Napoleone e si chiude alla vigilia della prima Guerra mondiale, e per qualcun altro è soltanto il siècle imbécille.
Non gli si può certo rimproverare di aver cullato qualche entusiasmo per gli ideali di patria, di unità e di libertà. Non ci si può meravigliare se il suo entusiasmo di patriota cattolico si scaldò per alcuni anni alla fiamma del federalismo neoguelfo.
Non ci si può scandalizzare se dinanzi agli sviluppi centralistici, autoritari e giacobini dell’ala prevalente del movimento di unità nazionale, la coscienza del suo ruolo di capo della Chiesa e di principe di uno Stato italico che aveva diritto e bisogno di preservare la sua sovranità lo spinse a chiamarsi fuori da un coro unitario sempre più egemonizzato dal militarismo e dall’espansionismo annessionistico dei piemontesi e dal radicalismo giacobino dei garibaldini.

Ho francamente qualche disagio a tornare su Pio IX dopo le polemiche nate nell’estate scorsa dalla sua beatificazione e dalla mostra che all’interno del Meeting di Rimini è stata dedicata a una rilettura della storia del Risorgimento.
Quanto al primo tema, non riesco francamente a convincermi che in un paese nel quale la religione cattolica è ancora forte e diffusa — anche se non più maggioritaria — sia ancora tanto radicata l’ignoranza relativa al carattere e al meccanismo dei processi di beatificazione e di canonizzazione: processi tipici ed esclusivi dell’ambito ecclesiale, che la Chiesa conduce iuxta sua propria principia e all’unico fine di stabilire se il candidato alla canonizzazione ha vissuto o no in grado eroico le virtù cristiane.

Per i cattolici, la proclamazione di un santo è uno dei pochissimi casi nei quali il pontefice romano è direttamente assistito dallo Spirito Santo e quindi infallibile.
Ma nella canonizzazione non hanno alcun peso le opzioni politiche o culturali del candidato alla santità: elevare Luigi IX di Francia alla gloria degli altari non comporta affatto il santificare la prassi e gli obiettivi della "settima" e della "ottava" crociata; riconoscere la santità di Giovanna d’Arco non comporta per nulla una sanzione delle sue qualità tattiche o strategiche; beatificare Pio IX non comporta l’approvazione del suo comportamento politico in quanto sovrano dello Stato Pontificio.

Un santo può anche essere stato uno sprovveduto, uno sciocco, un fallito: questo non conta, lo Spirito soffia dove vuole. Un santo è un eroe delle virtù cristiane: la Chiesa ne decreta l’eroicità, il pontefice la legittima, lo Spirito Santo assiste quale Supremo Garante. Questo è tutto. E non ci sono eccezioni o perplessità protestanti, o laiche, o musulmane, o ebree che tengano.

Ma bastano le ragioni della santità a ben giudicare Pio IX?
Credo che a correttamente valutarne l’opera sia necessario apprezzare anche le sue caratteristiche civili. Papa Mastai Ferretti sostenne con grande dignità l’urto dell’espansionismo piemontese e dell’aggressività massonica: difese con moderazione ma con fermezza la libertà del suo piccolo Stato investito dalla furia di forze che non esitarono ad abbandonarsi a un vero e proprio atto di brigantaggio internazionale culminato nell’aggressione e nell’invasione di uno Stato sovrano. Il Piemonte sabaudo, ampliatosi e legittimatosi in Regno d’Italia, si comportò con lo Stato Pontificio come Hitler e Stalin, settant’anni dopo, si sarebbero comportati con la Polonia. Non è ultracattolico il dirlo: è semplicemente esito d’un’occhiata senza pregiudizi al mondo della storia.

Pio IX portò con dignità e con fermezza la sua croce: sovrano senza più regno, prigioniero nella sua stessa casa, adulato e calunniato al tempo stesso.
Difese il potere temporale: quel potere che, grazie a un’ottima e provvidenziale scelta concorde di Santa Sede e Governo italiano, è tornato sia pur simbolicamente a riproporsi mezzo secolo dopo la sua brigantesca soppressione. Non v’è dubbio che il potere temporale ha appesantito e compromesso la vita della Chiesa cattolica; ma è stato il prezzo che essa ha pagato per non finir a fungere da cappellana di palazzo di potenti della terra, come è invece accaduto alle chiese riformate e ortodosse.

Pio IX volle il Sillabo: ch’è "datato", ma che in più punti conserva intatto il suo valore profetico. Alludo ai commi 58 — 59, relativi al materialismo assoluto, che suonano profetica condanna del materialismo comunista non meno che dell’ipermaterialsrno iperliberista che presiede alla globalizzazione.

"Tra le leggende costruite ad arte per legittimare la presa di Roma, screditando Pio IX, vi è quella relativa al "malgoverno" dello Stato Pontificio. Indubbiamente, quello dei papi era un regno di questo mondo, con tutti i difetti e i limiti delle cose umane. Ma un rapido confronto con le nazioni dell’epoca dimostra che le cose non andavano poi tanto male per i cittadini pontifici. I quali, innanzitutto, si erano visti garantiti più di mille anni di pace, grazie al prestigio internazionale e all’assoluta mancanza di mire espansionistiche del regno. [...] La pressione fiscale nello Stato Pontificio oscilla tra i 20 e i 22 franchi a persona, mentre in Piemonte è tra i 30 e 32 franchi, in Francia tocca i 40 e in Inghilterra addirittura gli 80.
Pio IX cura il prosciugamento delle paludi di Ostia e di Ferrara, la bonifica dell’agro romano, amplia i principali porti sull’Adriatico, fornisce Roma dell’acqua potabile, promuove sin dal 1847 l’illuminazione a gas, dà nuovo impulso a scavi e restauri, fa poggiare oltre 400 chilometri di ferrovia. Roma possiede un ospedale ogni 9000 abitanti, mentre Londra uno ogni 40.000; e un istituto di beneficenza ogni 2700 abitanti, contro uno su 7000 della capitale inglese".
(Alessandro Gnocchi — Mario Palmaro, Formidabili quei Papi. Pio IX e Giovanni XXIII: due ritratti in controluce, Ancora, Milano 2000, pp. 30-32).

Cronologia
1792. A Senigallia nasce dalla contessa Caterina Solazzi e dal conte Girolamo Giovanni Maria Mastai Ferretti. Lo stesso giorno riceve il battesimo.
1797. Il piccolo Giovanni Maria cade nelle acque di un torrente. Salvato da un domestico, manifesta i primi segni di epilessia.
1803. Entra nel Collegio degli Scolopi a Volterra.
1809. Si trasferisce a Roma, ospite dello zio Paolino Mastai, canonico della Basilica Vaticana, per proseguire gli studi di filosofia e teologia al Collegio Romano.
1815. Inizia la sua opera di assistenza all’istituto per ragazzi abbandonati Tata Giovanni di Roma.
1819. 10 aprile. È ordinato sacerdote e nominato direttore del Tata Giovanni.
1823. Si reca in Cile, accompagnando il Nunzio Apostolico Giovanni Muzi. Vi rimane fino al 1825. 1827. 3 giugno. È consacrato vescovo, a soli 35 anni, dal cardinale Castiglioni, futuro papa Pio VIII. È arcivescovo di Spoleto, dove viene chiamato a fronteggiare alcuni moti rivoluzionari e il terremoto del 1832.
1832. 22 dicembre. È trasferito alla sede vescovile di Imola.
1840. 17 dicembre. Riceve il cappello cardinalizio.
1846. 16 giugno. È eletto papa a soli 54 anni. Succede a Gregorio XVI. 16 luglio. Emana "L’Editto del perdono", con cui concede l’amnistia per i delitti politici.
8 novembre. Prima Enciclica, la Qui pluribus, in cui condanna le società segrete, la Massoneria e il Comunismo.
1847. Concede un’ampia libertà di stampa. Istituisce la Guardia civica, il Municipio e il Consiglio comunale di Roma. L’anno successivo concede lo Statuto.
1848. 10 febbraio. Dalla loggia del Quirinale pronuncia il celebre discorso in cui esclama: "Gran Dio, benedite l’Italia". 29 aprile. Prodama la Chiesa neutrale nel conflitto tra Piemonte e Austria. 3 maggio. Invia all’Imperatore d’Austria una lettera in difesa dell’indipendenza italiana. 15 novembre. Viene ucciso Pellegrino Rossi, capo del Governo di Pio IX. 24 novembre. Si rifugia a Gaeta, mentre l’Urbe cade in mano ai repubblicani.
1850. 12 aprile. Rientra a Roma. Concede una nuova, ampia amnistia.
1852. 2 febbraio. Chiede allo zar Nicola I che siano rispettati i cattolici e il popolo polacco.
1854. 8 dicembre. Proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione.
1857. Visita i territori dello Stato Pontificio. Il viaggio dura 4 mesi,
1860. La sconfitta nella battaglia di Castelfidardo segna per lo Stato Pontificio la perdita di Legazioni (Bologna, Perugia, Urbino, Velletri), Marche e Umbria.
1861. 1 luglio. Fonda "L’Osservatore Romano".
1864. 8 dicembre. Pubblica l’enciclica Quanta cura con annesso il Syllabum, elenco dei "principali errori dei nostri tempi".
1869. 7 dicembre. Apre il Concilio Vaticano I, che verrà sospeso il 18 luglio 1870, a causa della guerra francoprussiana.
1870. 18 luglio. Proclama il dogma dell’Infallibilità papale ex cathedra. 20 settembre. Con la presa di Roma da parte dei piemontesi, Pio IX si rinchiude in volontaria prigionia in Vaticano. 8 dicembre. Dichiara san Giuseppe patrono della Chiesa universale.
1871. 3 febbraio. Roma è dichiarata capitale; Vittorio Emanuele II vi farà il suo ingresso il 3 luglio. 13 maggio. Viene promulgata la Legge delle Guarentigie, che il Papa respinge come atto unilaterale di un governo aggressore.
1874. Invita i cattolici a non partecipare alle elezioni politiche in Italia (Non expedit). Nasce a Venezia l’Opera dei Congressi, che riunisce i cattolici italiani "intransigenti", fedeli alle esortazioni del papa.
1875. 16 giugno. Consacra la Chiesa al Sacro Cuore.
1878. 7 febbraio. Muore dopo il più lungo pontificato della storia. È sepolto provvisoriamente in san Pietro.
1881. 13 luglio. La salma viene traslato nella Basilica di san Lorenzo. Durante il tragitto, alcuni esagitati tentano di gettare la bara nel Tevere.
1907. 11 febbraio. Pio X ordina l’introduzione dei processi dìocesani ordinari per la causa di beatificazione dì Pio IX. Il processo prosegue il suo iter sotto il pontificato di Pio XII.
1985. 6 luglio. Giovanni Paolo II riconosce le virtù eroiche del servo di Dio Pio IX.
1986. 15 gennaio. La consulta medica dichiara all’unanimità che, per intercessione di Pio IX, suor Maria Teresa di san Paolo del Carmelo di Nantes ha ottenuto una guarigione miracolosa, l’11 febbraio 1911.
2000. 3 settembre. In piazza san Pietro sono proclamati beati Angelo Giuseppe Roncalli e Giovanni Maria Mastai Ferretti.

Bibliografia
Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro, Formidabili quei Papi. Pio IX e Giovanni XXIII: due ritratti in controluce, Ancora, Milano 2000.
Roberto De Mattei, Pio IX, Piemme, Casale Mon.to (AL) 2000.
Rino Cammilleri, Elogio del Sillabo, Leonardo, Milano 1994.
Angela Pellicciari, Risorgimento da riscrivere, Ares, Milano 1998.
Gerlando Lentini, La bugia risorgimentale. Il Risorgimento italiano dalla parte degli sconfitti, Il Cerchio, Rimini 1999.
Paolo Gulisano, O Roma o morte! Pio IX e il Risorgimento, Il Cerchio, Rimini 2000.

La proposta di santificazione ha sollevato un dibattito che rivela quanto l'opinione pubblica italiana sia ancora impreparata a considerare la sua grandezza come Pontefice. Rifacciamoci alle alte parole di Giovanni Battista Montini (Paolo VI) nel centenario della morte, domenica 5 Marzo 1978.

"Ma Pio IX è passato alla storia soprattutto perché fu il PAPA DELL'IMMACOLATA E DEL CONCILIO VATICANO I, ED È INDUBBIO CHE UN NESSO RELIGIOSO ED AFFINITÀ INTERNE COLLEGANO I DUE ATTI DEL MAGISTERO PONTIFICIO.
All'uomo immemore ed al mondo dell'indifferenza e del razionalismo, estraneo o chiuso alla fede ed alla grazia, il Pontefice fece brillare la luce della Vergine Maria, quale "signum magnum" di trascendente bellezza ed insieme profetica immagine di quel piano di restaurazione religiosa, ch'egli infaticabilmente perseguiva come capo visibile della Chiesa. E la celebrazione del Concilio Vaticano fu evento ecclesiale di incalcolabile portata storica, i cui pronunciamenti e definizioni sono come fari luminosi nel secolare sviluppo della teologia, e come altrettanti punti fermi nel turbine dei movimenti ideologici che caratterizzarono la storia del pensiero moderno, e posero i presupposti di un dinamismo di studi e di opere, di pensiero e di azione che doveva culminare, nella nostra epoca, nel Vaticano Secondo, che espressamente si è richiamato al Vaticano Primo. Occorre, infatti, rilevare che promulgando la Costituzione dogmatica "Pastor Aeternus", Pio IX non fece che porre l'architrave di quella solida costruzione ecclesiologica, che è stata poi completata e perfezionata dalla Costituzione "Lumen Gentium" ch'è la "magna charta" del Concilio Vaticano II. È questa una mirabile, duplice continuità, perché riguarda oggettivamente la Chiesa e, altresì, la dottrina che di se stessa la Chiesa professa.

Ci piace, poi, ricordare come sotto Pio IX, anche per l'incidenza delle circostanze storico-politiche, si delineò la prima idea di un'organizzazione dei cattolici al fine non solo di tutelare i valori della propria fede, ma anche di promuovere una loro collaborazione attiva all'apostolato gerarchico. Difatti, proprio nell'età piana HA ORIGINE L'AZIONE CATTOLICA, ALLORA CHIAMATA SOCIETÀ DELLA GIOVENTÙ CATTOLICA ITALIANA, alla quale si deve, tra l'altro, la decisione di fondare quella che sarà, dal 1874, L'OPERA DEI CONGRESSI.

Certo, si tratta di strutture embrionali che troveranno definizione e sviluppo nei decenni successivi, ma l'idea allora lanciata si doveva dimostrare valida. Anche da questo punto di vista, come per i dati di fatto sopra ricordati, PIO IX APPARE NELLA STORIA DELLA CHIESA COME UN SOLERTE ANIMATORE ED UN OPEROSO COSTRUTTORE, IL CUI CARISMA E LA CUI EREDITÀ SI PROTENDONO FINO ALL'ETÀ CONTEMPORANEA, SE È VERO CHE NON POCO DI QUANTO EGLI INTUÌ E VOLLE E ATTUÒ È RIMASTO VIVO E PERDURA ANCHE OGGI."