5 marzo - SIMON LAPLACE E ALESSANDRO VOLTA muoiono lo stesso giorno nello stesso anno (1827).

Due tra i più grandi scienziati del periodo napoleonico, grandissimi entrambi per i risultati raggiunti ma contrapposti per la risposta alle domande ultime della vita.
Agnostico, determinista, anticristiano il primo; religioso, credente e praticante il secondo.
Che cosa dire di fronte a questa semplice ma inoppugnabile constatazione? CHE UNA COSA È SICURA: NON È LA PRATICA DELLA SCIENZA IN SÉ CHE CI PORTA AD APRIRCI O A CHIUDERCI AL MISTERO CHE INCONTRIAMO.

PIERRE-SIMON LAPLACE, marchese di Laplace (Beaumont-en-Auge, 23 marzo 1749 – Parigi, 5 marzo 1827), è stato un matematico, fisico e astronomo francese. Fu uno dei principali scienziati nel periodo napoleonico.

Ha dato fondamentali contribuiti a vari campi della matematica, dell'astronomia e della teoria della probabilità ed è stato uno degli scienziati più influenti al suo tempo, anche per il suo contributo all'affermazione del determinismo. Laplace, infatti, diede la svolta finale all'astronomia matematica riassumendo ed estendendo il lavoro dei suoi predecessori nella sua opera in cinque volumi Mécanique Céleste (Meccanica celeste) (1799-1825). Questo capolavoro ha trasformato lo studio geometrico della meccanica sviluppato da Newton in quello basato sull'analisi matematica.
Nel 1799 fu nominato ministro degli interni da Napoleone che nel 1806 gli conferì il titolo di conte dell'Impero. Fu nominato marchese nel 1817, dopo la restaurazione dei Borbone

Credeva fermamente nel determinismo causale, che è ben espresso nella seguente citazione tratta dall'introduzione all'Essai:
«Possiamo considerare lo stato attuale dell'universo come l'effetto del suo passato e la causa del suo futuro. Un intelletto che ad un determinato istante dovesse conoscere tutte le forze che mettono in moto la natura, e tutte le posizioni di tutti gli oggetti di cui la natura è composta, se questo intelletto fosse inoltre sufficientemente ampio da sottoporre questi dati ad analisi, esso racchiuderebbe in un'unica formula i movimenti dei corpi più grandi dell'universo e quelli degli atomi più piccoli; per un tale intelletto nulla sarebbe incerto ed il futuro proprio come il passato sarebbe evidente davanti ai suoi occhi» (Essai philosophique sur les probabilités, Laplace)

Di fatto Laplace non rese mai note pubblicamente, con le sue opere, le proprie opinioni religiose, anche se comunque nell'Essai philosophique des probabilités deride Gottfried Leibniz, Luigi Guido Grandi e John Craig, i quali sostenevano che la matematica potesse essere utilizzata per supportare l'idea di un ruolo di Dio nella natura. L'amico astronomo Jérôme Lalande inserì Laplace nel dizionario degli atei di Sylvain Maréchal, ma quest'opera non è particolarmente attendibile dal momento che, tra gli altri, elenca lo stesso Gesù Cristo.

Ad ogni modo, quali che fossero le convinzioni di Laplace sull'esistenza di Dio, è comunque certo che egli fu convintamente anti-cristiano. Si è infatti conservato fino ai nostri giorni un manoscritto, risalente al periodo di preparazione dell'Essai philosophique des probabilités, in cui Laplace spiega di considerare soltanto come una mitologia il Cristianesimo, e come assurde superstizioni i suoi dogmi ed i miracoli.

ALESSANDRO Giuseppe Antonio Anastasio VOLTA (Como, 18 febbraio 1745 – Como, 5 marzo 1827) è stato un fisico italiano, conosciuto soprattutto per l'invenzione del primo generatore elettrico mai realizzato, la pila, e per la scoperta del metano.

Nel 1761 entra nel Regio Seminario Benzi di Como, dove conclude gli studi e stringe amicizia con il canonico Giulio Cesare Gattoni che incoraggia la vocazione scientifica del giovane Volta, mettendogli a disposizione il proprio gabinetto di scienze naturali, ospitato in una delle torri della cinta muraria comasca (poi nota come "Torre Gattoni").
Così i progetti dei familiari di avviarlo al sacerdozio o agli studi giuridici vengono definitivamente abbandonati, sebbene resti sempre forte in lui la fede cristiana: Alessandro Volta infatti era solito andare a messa quotidianamente e fu anche a lungo catechista presso la parrocchia di San Donnino a Como. Ecco le principali onorificenze da lui conseguite.
• Nel 1794 gli venne conferita la Medaglia Copley della Royal Society di Londra (equivalente ad un moderno premio Nobel).
• Nel 1801 la medaglia d'oro dell'Institut des Sciences di Parigi.
• Nel 1805 in onore del suo lavoro nel campo dell'elettricità, Napoleone lo nomina Cavaliere della Legion d'onore.
• Nel 1806 diventa Cavaliere dell'Ordine della Corona ferrea.
• Nel 1881 l'unità di misura SI del potenziale elettrico venne chiamata volt in suo onore.
• La città di Como ha dedicato a Volta musei, rassegne, monumenti, vie e istituti scolastici.
• A partire dal 1899, primo centenario dell'invenzione della pila, si sono tenute diverse Celebrazioni Voltiane per onorare la memoria di Alessandro Volta.
• Nel libro L'evoluzione della fisica Albert Einstein attribuisce alla scoperta di Volta un ruolo fondamentale nell'evoluzione della fisica indicandolo come il primo ad aver segnalato “la prima grave difficoltà" contro "l'interpretazione meccanicista della natura".[4]
• La città di Angera gli ha dedicato una lapide sul municipio, in cui si ricorda che negli stagni di quella città Volta scoprì il metano.
• Gli è stato dedicato un asteroide, 8208 Volta[5].
• Un cratere sulla Luna e' stato nominato Volta in suo onore.
• Lo Stato italiano gli ha invece dedicato lo spazio sulle banconote da 10 mila lire.
• Le Poste italiane gli dedicano nel 1949 una serie di due valori (20 lire "pila di Volta" e 55 lire "busto di Volta di G.Comoli"), che fu emessa anche dal Territorio Libero di Trieste con la soprastampa AMG-FTT.
• Diverse scuole (soprattutto in Italia) hanno il suo Nome.