5 dicembre - ALESSIO II, al secolo Aleksej Mikhajlovic Ridiger: il destino dell'Europa.
Autore: Silvio Restelli. Curatore: don Gabriele Mangiarotti.Alessio II (Tallinn, 23 febbraio 1929 – Peredelkino, 5 dicembre 2008), religioso russo, arcivescovo e sedicesimo Patriarca della Chiesa ortodossa russa, grande protagonista del dialogo ecumenico.
Il 14 agosto 1961 venne scelto come vescovo di Tallinn ed Estonia; il 23 giugno 1964 divenne arcivescovo, e il 25 febbraio 1968, a soli 39 anni, metropolita. Dopo la morte del patriarca Pimen I nel 1990 Aleksej fu chiamato a succedergli come Patriarca della Chiesa Ortodossa di Russia.
Alessio II conduceva una vita pastorale molto attiva. Appariva molto frequentemente alla televisione russa, incontrandosi con vari esponenti politici; il Patriarca enfatizzava però esplicitamente che la Chiesa non intende affatto fare intrusioni nella vita politica del Paese.
Il 9 maggio 2006 Alessio II ha espresso un forte apprezzamento nei confronti di papa Benedetto XVI:
"il pontificato di Benedetto XVI diventerà celebre e sarà ricordato poiché le sue dichiarazioni di sviluppare i rapporti con la Chiesa ortodossa infondono speranza che la situazione cambierà per il meglio".
Dopo aver sottolineato che "il destino dell'Europa è indissolubilmente legato al cristianesimo e la cultura europea si è nutrita nei secoli in modo organico di valori cristiani" che oggi tendono ad essere posti in secondo piano, Alessio II ha indicato il terreno comune sul quale cattolici e ortodossi sono chiamati ad unire le proprie forze per far fronte alle sfide che attraversano l'Europa: la "perdita delle aspirazioni spirituali nella società dei consumi"; il "culto auto-referenziato e fine a se stesso del consumismo"; il pericolo di uno scontro tra civiltà; l'ondata laicista che tende a relegare la fede in ambito privato.
In continuità con Alessio II si pone l'INTERVENTO DEL METROPOLITA HILARION AL SINODO DEI VESCOVI SULLA FAMIGLIA.
Il 16 ottobre 2014 il metropolita Hilarion i Volokolamsk, presidente del Decr, è intervenuto in Vaticano alla III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi della Chiesa Cattolica sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Riportiamo qui di seguito alcune affermazioni significative. il testo completo dell’intervento è consultabile al link già indicato.
..Il tema della famiglia è oggi uno dei più acuti e preoccupanti. La famiglia rappresenta un termometro dello stato morale della società in cui viviamo.
Con grande preoccupazione, negli ultimi anni, assistiamo a un processo di smontaggio dei valori fondamentali radicati nelle tradizioni religiose, smontaggio che viene fatto attraverso la manipolazione dei concetti di libertà e tolleranza.
Con sempre maggior aggressività si predicano le idee del relativismo morale, che vengono applicate anche all’istituto della famiglia, sacro per tutta l’umanità.
In un gran numero di paesi d’Europa e d’America, nonostante le numerose proteste, vengono approvate e riconosciute a livello statale le unioni dello stesso sesso. Da qualche parte è già stabilito giuridicamente e attuato praticamente il diritto di partner dello stesso sesso all’adozione, anche attraverso il ricorso alla tecnica della “maternità surrogata”.
Allo stesso tempo la famiglia tradizionale, legata alla comprensione del matrimonio come unione di un uomo e una donna, è sempre meno forte. Anziché cercare di rafforzare questo tipo di famiglia, si propagandano le cosiddette relazioni libere. I concetti di fedeltà, rispetto reciproco e responsabilità dei coniugi, vengono sostituiti dalla propaganda dell’edonismo e da inviti a vivere per il proprio io.
I figli non sono più visti come un gradito frutto dell’amore reciproco degli sposi. È diffuso ormai dappertutto il diritto pressoché illimitato all’aborto, che legittima l’annientamento di milioni di vite umane. Acuto è il problema degli orfani di genitori ancora viventi, dei bambini abbandonati, spesso disabili.
Affermando il principio della santità del matrimonio, basato sulle parole del Salvatore (cfr. Mt. 19, 6, Mc. 10, 9), la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa, fedeli alla tradizione, mettono la responsabilità dell’uomo nei confronti del suo prossimo al di sopra dei suoi interessi egoistici. L’educazione del cristiano a questa responsabilità – nei confronti della famiglia, della società e del mondo circostante – è oggi compito prioritario per la Chiesa. La tutela della dignità umana e l’affermazione dell’alto valore dell’amore, che si realizza nella famiglia, è parte integrante del messaggio evangelico che dobbiamo portare nel mondo.
Nel novembre 2013 il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca e il Pontificio Consiglio per la Famiglia, sotto la presidenza dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, hanno tenuto a Roma il convegno “Ortodossi e cattolici insieme in difesa della famiglia”. Nella dichiarazione finale abbiamo sottolineato “la nostra convinzione della responsabilità comune, affinché il matrimonio e la vita familiare siano via di santità per le famiglie cristiane”.
È giunto il momento, per noi cristiani, di unire le forze e fare fronte unico per la tutela della famiglia di fronte alle sfide del mondo laico, in nome del futuro della civiltà. È questo un campo in cui la nostra alleanza potrebbe rivelarsi estremamente utile.
Dobbiamo insieme difendere le nostre posizioni, sia nel dialogo con i poteri legislativo ed esecutivo dei singoli paesi, che anche presso le organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa. Alcune esperienze di tale cooperazione ci sono già state, basti in merito ricordare il famoso caso del processo “Lautsi v. Italia”.
Occorre non limitarsi agli appelli, ma usare tutti i mezzi per ottenere la tutela giuridica della famiglia. Bisogna restituire alla società la comprensione che la libertà è inconcepibile senza la responsabilità per le proprie azioni.
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La missione principale della Chiesa è quella di servire la causa della salvezza della gente. Il mandato affidatoci da Dio non comporta interferenze nella politica. In un mondo in cui abbondano le divisioni, in cui oggi sono minacciati i fondamenti dell’esistenza stessa della civiltà umana, come l’istituto della famiglia, i cristiani sono chiamati ad essere “sale della terra” e “luce del mondo” (Mt 5, 13-14), portando tutti all’amore reciproco e all’unità in Cristo.
Insieme possiamo fare molto, anche per la difesa dei cristiani che oggi sono vittime di persecuzioni. In Iraq e Siria, così come in molti altri paesi del Medio Oriente e dell’Africa, i cristiani sono vittime di un genocidio. Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare lo sterminio dei cristiani, per fermare il loro esodo di massa dai luoghi in cui hanno vissuto per secoli, per attirare l’attenzione della comunità internazionale sulla loro situazione.
Auguro a tutti voi, cari fratelli, la benedizione di Dio e successo nei vostri lavori!