4 giugno - LA VITTORIA DI SOLIDARNOSC nel 1989: via alle rivoluzioni pacifiche dell'Europa Orientale
SOLIDARNOSC, SOLIDARIETÀ. Un nome simbolo, il primo sindacato libero, capace di cambiare, in pochi anni, la storia della Polonia e non solo. Alla sua guida, un elettricista, Lech Walesa.In studio ne parla, anche con il supporto di immagini d’eccezione, mai viste in Italia e giunte direttamente dal Museo di Solidarnosc a Danzica, la professoressa Krystyna Jaworska.
La professoressa fissa tre date importanti nella vita di Solidarnosc: il 14 agosto 1980, lo sciopero nei cantieri navali di Danzica; il 13 dicembre 1981, la proclamazione della legge marziale da parte del generale Jaruzelski e l’arresto dei leader sindacali; il 4 giugno 1989, il trionfo di Solidarnosc nelle elezioni “semilibere”, le prime dell’Est Europa.
È una storia in cui ha un peso determinante l’elezione di Karol Wojtyla a Papa e alla quale danno il via proprio gli scioperi di Danzica: un vento nuovo che dilaga a macchia d’olio nel Paese.
Per il regime la situazione è intollerabile e pericolosa, perché Solidarnosc diventa rapidamente un movimento di massa e il suo leader, Walesa, un personaggio internazionale.
La reazione ha il pugno di ferro, ma repressione e arresti non sortiranno alcun effetto. Dall’estero arriva la solidarietà statunitense, la presa di distanza dalla Polonia da parte del Pci, persino il Premio Nobel per la Pace a Walesa, nel 1983.
Alla fine, il regime si troverà – suo malgrado – costretto a trattare: tra governo e Solidarnosc si arriva alla “Tavola Rotonda” che porta alle prime riforme in senso liberale e poi alle elezioni semilibere del 1989, quelle del trionfo definitivo di Walesa e del suo movimento: Solidarnosc.