31 luglio - ANTOINE Jean Baptiste Marie Roger DE SAINT-EXUPÉRY scrittore e aviatore francese: l'essenziale è invisibile agli occhi.
«Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi »(Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe, capitolo XXI)
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È l'autore del famoso romanzo "Il Piccolo Principe", tradotto in centoquindici lingue.
La sua morte in volo, avvenuta nel cielo della Corsica sul finire della seconda guerra mondiale, restò per molti versi misteriosa, finché nel 2008 venne localizzato e recuperato il relitto del suo aereo, colpito da un caccia tedesco nel mare antistante la costa marsigliese. Fu un pilota della Luftwaffe ad abbattere l'aereo. Il 29 giugno 2000, nel centenario della nascita, gli è stato intitolato l'aeroporto di Lione, fino a quel momento chiamato Lyon Satolas.
Antoine (Lione, 29 giugno 1900 – Mar Tirreno, 31 luglio 1944) nacque da una famiglia di nobili origini, terzo di cinque figli del visconte Jean de Saint-Exupéry e di Marie Boyer de Fonscolombe. Rimase a quattro anni orfano di padre, ma la sua infanzia fu comunque felice. Allevato dalla madre - ottima pittrice - crebbe con i quattro fratelli nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens.
Frequentò il collegio gesuita di Notre-Dame-de-Sainte-Crois, dove i compagni lo soprannomineranno "Pique la lune" a causa della forma del suo naso. Nel 1912 - all'aeroporto di Ambérieu, sale per la prima volta su un aereo, quello di Gabriel Wroblewski-Salvez.
Proprio la guerra accentuò la solitudine del futuro scrittore: prima la separazione dalla madre (infermiera all'ospedale di Ambérieu), poi il soggiorno - con François - al Collegio di Montgré a Villefranche-sur-Saône e quindi a Friburgo (Svizzera) in un collegio di padri maristi. Nel 1917 il reumatismo articolare del fratello, che non sopravvisse, li riportò in Francia. Nello stesso anno si iscrisse prima al liceo Bossuet, poi al liceo Saint-Louis di Parigi.
Nel 1921 si arruolò nel II reggimento di aviazione di Strasburgo e ottenne il brevetto di pilota, dapprima civile, poi militare. Per un breve periodo si fermò a Parigi dedicandosi a un lavoro sedentario e si legò alla futura scrittrice Louise Leveque de Vilmorin. Nel frattempo scrisse, e nel 1926 pubblicò, il suo primo racconto, "L'aviatore", sulla rivista Le Navire d'Argent. Nello stesso anno venne assunto come pilota dalla Compagnia Generale di Imprese Aeronautiche Latécoère, che copriva anche la tratta Tolosa-Dakar.
Il 12 ottobre 1926 entrò a far parte, come pilota di linea commerciale, del personale navigante delle linee aeree Latécoère (poi Aéropostale): cinquemila chilometri per trasportare la posta, da Tolosa-Casablanca-Dakar, sorvolando la Spagna, il Marocco, il Sahara, la Mauritania, il Senegal. A Capo Juby, una modestissima pista schiacciata tra il mare ed il deserto nel Río de Oro (Sahara Occidentale), Antoine visse un intero anno e scrisse il suo primo libro, "Courrier Sud", seguito da "Vol de nuit" (premio Femina 1931).
Dopo l'avventura africana, Saint-Exupéry nel 1930 approdò a Buenos Aires come direttore dell'aereo postale Argentina-Francia. Questo periodo della sua vita diventerà il soggetto di un breve film, girato in 3D da Jean-Jacques Annaud e intitolato "Les ailes du courage".
Nella metropoli incontra l'amore della sua vita, Consuelo Suncín-Sandoval Zeceña de Gómez, scrittrice, pittrice e artista salvadoregna, che sposa nel 1931. Consuelo diverrà la musa ispiratrice di Saint-Exupéry, ma il matrimonio sarà abbastanza turbolento: i lunghi periodi di assenza e le relazioni extraconiugali di lui, il sodalizio artistico di lei con il gruppo dei surrealisti (André Breton, Marcel Duchamp, Balthus ai quali sarà ispirata la sua pittura) saranno narrati in un'autobiografia che verrà ritrovata dopo la sua morte (avvenuta nel 1979) e pubblicata vent'anni più tardi, divenendo in Francia un best seller.
Nel 1932 la compagnia Aéropostale è minata dalla politica: è destinata ad essere assorbita da Air France. Antoine mal sopporta la situazione e torna in Francia, cercando di dedicarsi alla scrittura e al giornalismo. Tra varie vicissitudini brevetta la sua prima invenzione, un dispositivo per l'atterraggio di aerei. A questo brevetto seguiranno numerosi altri, sempre riguardanti dettagli tecnici di velivoli.
Si giunge al maggio 1933 e nasce la compagnia di bandiera francese Air France. L'Aéropostale è ormai storia passata. Nel 1935 tenterà il raid aereo Parigi-Saigon. L'avventura si tramuterà in una sciagura nel deserto libico, dove verrà tratto in salvo dagli aerei della Regia Aeronautica di Derna.
Nel 1939 pubblica "Terre des hommes". Il libro diventa un best seller e riceve un premio anche dall'Accademia Francese. Prima dell'inizio della Seconda guerra mondiale scrive per Paris-Soir.
Il 3 settembre 1939, il capitano di complemento Saint-Exupéry si arruola nell'aeronautica militare di Francia chiedendo il comando di una squadriglia di caccia, ma la sua età e le sue condizioni fisiche glielo vietano. Lo accetteranno in una squadriglia di ricognizione aerea.
Il 22 maggio 1940 effettua una missione di ricognizione su Arras che gli ispirerà "Pilota di guerra" (Pilote de guerre), e sarà citato per la croce di guerra.
Un grave incidente lo costringe a riparare a New York, ponendosi come obiettivo quello di far entrare in guerra gli Stati Uniti; di qui passerà nel Québec nel 1942. Considerato gollista dagli americani e pétainista dai canadesi, fatica a farsi ascoltare, ma quando gli alleati sbarcheranno in Africa del Nord, Antoine chiederà di essere arruolato nell'aviazione americana, per tornare in Francia volando.
In piena seconda guerra mondiale (1943) saranno proprio gli americani a pubblicare, per primi e in inglese, "Il piccolo principe", oggi uno dei libri più venduti. Romanzo in forma di favola sulla educazione sentimentale divenuto poi un best-seller, Il piccolo principe ha avuto una notorietà internazionale (è stato tradotto in centoquindici lingue e stampato anche in caratteri arabi e cirillici).
Il mistero della morte
Ripresa nello stesso anno l'attività aviatoria e tornato in Europa, gli viene affidata una serie di cinque missioni di ricognizione fra la Sardegna e la Corsica. Dall'ultima non torna più, precipitando, in circostanze ora del tutto chiarite (anche grazie alle dichiarazioni del pilota Luftwaffe Horst Rippert, che si è dichiarato responsabile del suo abbattimento), nel Mar Tirreno dopo essere decollato con un F-5 (una versione da ricognizione del Lockheed P-38 Lightning) dalla base militare di Borgo in Corsica in direzione di Lione (molti parlarono per molto tempo di incidente o suicidio). Era il 31 luglio 1944.
Poetica la somiglianza della sua fine con il destino del protagonista del suo più famoso romanzo.
Dopo la sua morte, nel 1948 esce "Cittadella", raccolta di note e pensieri. Nel 1982 verrà invece pubblicata un'altra raccolta di appunti, intitolata "Ecrits de guerre".
Il mistero svelato?
Nel marzo del 2008 Horst Rippert, un 88enne ex-pilota della Luftwaffe che durante la guerra ebbe al suo attivo 28 vittorie in scontri aerei, ha dichiarato che nella notte del 31 luglio 1944 stava sorvolando il Mediterraneo su un Messerschmitt Bf 109, quando vide più in basso un F-5, versione da ricognizione di un Lockheed P-38 Lightning e decise di abbatterlo, senza sapere chi fosse il pilota francese al quale stava sparando. «Quando ho saputo di chi si trattava — ha detto —, ho a lungo sperato che non si trattasse di lui»; Saint-Exupéry era infatti all'epoca già conosciuto anche in Germania, non tanto per "Il Piccolo Principe" (scritto nel 1942), quanto per le precedenti pubblicazioni legate al mondo dell'aviazione. Per questo motivo Rippert avrebbe tenuto nascosta per quasi sessantaquattro anni la storia di quella notte, finché non sono arrivati a lui il sommozzatore Luc Varnell, il ricercatore di aerei caduti Lino von Gartzen ed il giornalista Jacques Pradell, autori di un'approfondita indagine sulla scomparsa dello scrittore francese.
Il ritrovamento dell'aereo
La stampa francese ha riportato con grande evidenza il 7 aprile 2004 la notizia del ritrovamento, a sessanta metri di profondità, al largo dell'Île de Riou (nella zona di mare dove avvenne la tragedia), dei rottami dell'aereo su cui si trovava Saint-Exupéry quando scomparve durante la missione ricognitiva del 31 luglio 1944.
Un primo ritrovamento di parte dei rottami si era avuto due anni prima grazie ad un sub di Marsiglia. Successive indagini hanno permesso di accertare scientificamente che si trattava realmente dell'aereo con il quale era decollato lo scrittore, un Lockheed P-38 Lightning di produzione statunitense.
Molti, invece, visto che su quell'aereo erano piazzate delle mitragliatrici, anziché una cinepresa per la ricognizione (Antoine de Saint-Exupery non voleva armi sul suo aereo), continuarono a pensare che quello non fosse il suo aereo (anche perché non fu mai trovata traccia del corpo dello scrittore). La morte in volo di Saint-Exupery, fino alle dichiarazioni del pilota tedesco che lo abbatté, non fu mai accertata. Ciò, data la fama "leggendaria" e romantica del personaggio fece nascere "miti", come quello secondo cui l'aereo che fu visto precipitare al largo dell'Île sarebbe un altro aereo francese abbattuto dalla contraerea e il P-38 guidato il 31 luglio da Antoine de Saint Exupery sarebbe scomparso portando con sé il mistero della fine del pilota e scrittore francese.
Omaggi
* Il fumettista Hugo Pratt ha dedicato una storia, Saint-Exupéry - "L'ultimo volo", alla vicenda della morte dello scrittore; il fumetto, in pieno stile prattiano, ripercorre gli ultimi istanti della vita del protagonista intrecciando al fatto i ricordi della sua vita vissuta.
* Una delle sue più importanti citazioni "Non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi" da "Il piccolo principe". Daniel Goleman nel suo libro "Intelligenza emotiva" riprende la citazione e apre così il suo primo capitolo. La frase è citata anche in "Guarire", dello psichiatra David Servan-Schreiber.