31 agosto - CARLO MARIA MARTINI, gesuita, cardinale, arcivescovo cattolico, teologo, biblista e docente italiano.
Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.CARLO MARIA MARTINI (Torino, 15 febbraio 1927 – Gallarate, 31 agosto 2012), esegeta oltre che biblista, è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Oltre ad essere un uomo di grande cultura teologica fu anche uomo del dialogo tra le religioni, a cominciare dall'ebraismo, i cui fedeli amava definire “fratelli maggiori”.
Fu soprannominato "cardinale del dialogo".
Nel libro "Colloqui notturni a Gerusalemme", pubblicato nel 2009, affermò la necessità di una Riforma della Chiesa:
«Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povertà ed umiltà. Una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo. Una Chiesa che dà spazio alle persone capaci di pensare in modo più aperto. Una Chiesa che infonde coraggio soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni. Dopo i 75 anni ho deciso di pregare per la Chiesa.»
Inoltre, in una delle sue ultime interviste, l'8 agosto 2012, Martini analizzò la situazione della Chiesa, affermando:
«La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi?»
«LA CHIESA È RIMASTA INDIETRO DI 200 ANNI. COME MAI NON SI SCUOTE? ABBIAMO PAURA? PAURA INVECE DI CORAGGIO?»
Ricercò le motivazioni senza fuggirne, senza tirarsi indietro dalla sacra istituzione, trovando anche esempi e possibili rimedi contro tale affaticamento:
«Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. [...] Potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador.»
Una delle voci più critiche sulla sua posizione teologica e pastorale è quella del prof. Pietro De Marco, professore emerito di Sociologia delle religioni all’Università di Firenze, di cui riportiamo l'intervento "Alcune critiche alla speculazione intellettuale di Carlo Maria Martini" su "L'Occidentale".
Eccone uno stralcio fondamentale.
"Lascio per ultima la battuta deprimente: "la chiesa è rimasta indietro di 200 anni".
Questa, come altre formule dette e ridette (è di casa nei salotti 'modernistici' milanesi da oltre un secolo), non è degna di un qualsiasi uomo di cultura.
Nei lontani anni Sessanta, anni che nelle lunghe rievocazioni (2012-2015) dell’imminente cinquantenario conciliare sarà opportuno trattare con la severità che meritano, si potevano dire simili banalità ‘liberatorie’.
Erano il pane quotidiano dell'eloquio ‘riformatore’; tesi rafforzate dai teologi secolaristici che tanto impressionavano.
Non, però, dopo mezzo secolo di fallimenti di quelle ideologie cristiane improvvisate. Né dopo mezzo secolo di chiarimenti critici sulla Modernità: ha un significato teoreticamente plausibile affermare che qualcuno, che uno stato delle cose, è storicamente 'arretrato' di x anni su qualcun altro o qualcosa d’altro?
No, se non con riferimento meramente descrittivo a qualcosa di misurabile, settoriale e incrementale (es. tecnologie e conoscenze scientifiche applicate), e non valutativo oltre quella misura.
Martini sembrava far coincidere, moderatamente ma costantemente, la Modernità col suo paradigma (anzi con uno dei suoi paradigmi); non era il solo, ma solo i 'progressisti' - di ogni tipo - conservano oggi questi tic evoluzionistici.
Per parte mia, non accetterei in una conversazione simili stereotipi sulla Chiesa, e la storia moderna, da parte di persone di media cultura. MA NIENTE DI QUELLO CHE MARTINI AFFERMA IN QUESTA INTERVISTA SAREBBE STATO ACCOLTO, ANZI TUTTO SAREBBE STATO CONFUTATO, ANZITUTTO DALLA CULTURA DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FINO AL CONCILIO".
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Intervista a Carlo Maria Martini
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Presentazione libro di Stimamiglio su padre Georg gesuita che raccolse il testamento di Martini
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Intervista su testamento di Martini
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