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3 settembre - CARLO ALBERTO DELLA CHIESA, EMANUELA SETTI CARRARO e DOMENICO RUSSO assassinati nel 1982 dalla mafia a Palermo.

Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.

A chi gli chiedeva ragione del suo restare in prima linea nella lotta contro il terrorismo, accettando l'incarico a Palermo dopo il periodo brillante a Milano in cui aveva ottenuto risultati notevoli nella lotta contro le Brigate Rosse, rispondeva:

«[...] ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla.» (Carlo Alberto Dalla Chiesa al figlio, citato in 'Delitto imperfetto' di Nando Dalla Chiesa, 1984)


Per i tre omicidi sono stati condannati all’ergastolo i vertici di Cosa Nostra, ossia i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci. Nel 2002 sono stati condannati in primo grado, quali esecutori materiali dell’attentato, Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia, entrambi all’ergastolo, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci a 14 anni di reclusione ciascuno.

'Un delitto maturato in un clima di 'solitudine', come disse il Pm Nico Gozzo nella sua requisitoria del 2002 : ''Carlo Alberto Dalla Chiesa - ha detto - fu catapultato in terra di Sicilia nelle condizioni meno idonee per apparire l'espressione di una effettiva e corale volontà dello Stato di porre fine al fenomeno mafioso''.

Inevitabili, secondo il magistrato, gli effetti di questo 'abbandono': ''Cosa Nostra - ha osservato il Pm - ritenne di poterlo colpire impunemente perchè impersonava soltanto sé stesso e non già, come avrebbe dovuto essere, l' autorità dello Stato''

Vedi qui.

Il loro sacrificio e la loro testimonianza ci affida un compito importante da un punto di vista civile e religioso, quello di offrire la vita per gli altri, riscoprendo in questo modo il titolo di "servo di Dio" come ci ricorda I.Congar nel suo testo "Per una Chiesa serva e povera"

Il titolo doûlos, schiavo, servo (di Dio), che non aveva nessun significato religioso nel mondo pagano, esprime quanto mai bene questa appartenenza totale a Cristo, che ci costituisce nel contempo servi di tutti i nostri fratelli.

Per una presentazione completa
Vedi qui.