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24 settembre - LUIGI TOSTI: grande storico e dissacratore del Risorgimento.

Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.

Luigi Tosti (Napoli, 13 febbraio 1811 – Montecassino, 24 settembre 1897) fu abate, patriota e storico italiano quasi totalmente ignorato dal pensiero diffuso dominante, che non vuole mettere in discussione la VULGATA SUL RISORGIMENTO CHE IGNORA o MINIMIZZA IL GRANDE CONTRIBUTO DEI CATTOLICI E LA LORO PERSECUZIONE DA PARTE DELLA CLASSE DIRIGENTE LIBERALE E MASSONICA.


Monaco benedettino e abate di Monte Cassino, studioso di cose ecclesiastiche ed esponente del Neoguelfismo, ha avuto un ruolo di primo piano non soltanto nell'ambito della storiografia cattolico-liberale del XIX secolo, come peraltro attestato da Benedetto Croce, ma anche per il coinvolgimento attivo nei moti del 1848, sostenendo le idee di Vincenzo Gioberti e contribuendo a rilanciarle con il volume sulla "Storia della Lega lombarda", dedicato a Pio IX, che si configurava come una sorta di inno al patriottismo per i cattolici. Ebbe anche rilievo il suo vano tentativo per favorire la Conciliazione fra Stato e Chiesa nel 1887.

«Tosti si era foggiata la propria figura, da artista, e, sentendo battere
il suo cuore d'italiano e facendo scorrere lo sguardo sulla sua nera veste di benedettino, provava il sentimento della realtà di quella figura, e operava e parlava in accordo con essa, non per calcolo politico o oratorio, ma sinceramente, per darle forma nei fatti»
(B. Croce, Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, I, Laterza, Bari 1921, p. 146.)

Del resto, basta leggere l'emblematica dedica a Pio IX di questa Storia per comprendere appieno lo spirito e la carica ideale che animavano il Tosti patriota risorgimentale: «Con questo volume nella mani affacciatevi, Padre Beatissimo, dalla mistica rocca della Chiesa: contemplate l'avvenire, interrogate il passato, palpate i nostri petti, e addimandate al palpito de' nostri cuori se siamo figli di quei Lombardi, che, ammogliato il Romano Pontefice alla libertà della patria, seppero con immacolato sangue difenderlo»