23 febbraio - SUOR BLANDINA, O SISTER BLANDINA SEGALE, al secolo Rosa Maria Segale: la suora del FAR WEST.

Oggi 23 febbraio con tanti anniversari importanti (155 - Policarpo di Smirne , 1507 - Gentile Bellini, 1821 - John Keats, 1848 - John Quincy Adams, 1855 - Carl Friedrich Gauss , 1868 - Theophiel Verbist, 1872 - Giovannina Franchi, 1911 - Giuseppina Vannini, 1942 - Stefan Zweig, 1955 - Paul Claudel , 1965 - Stan Laurel,, 1986 - Nino Taranto, 2003 - Robert King Merton) ricordiamo SUOR BLANDINA, O SISTER BLANDINA SEGALE, al secolo Rosa Maria Segale (Cicagna, 23 maggio 1850 – Cincinnati, 23 febbraio 1941) una RELIGIOSA E MISSIONARIA ITALIANA ATTIVA NELLA SECONDA METÀ DELL'OTTOCENTO E FINO AGLI ANNI 30 NEGLI STATI UNITI.
Non c'era bisogno della "cancel culture" attuale per cancellarla dalla memoria comune! Nessuno sa chi sia questa grande piccola donna, cui si deve - insieme con le sue compagne - l'evangelizzazione di buona parte degli attuali Stati Uniti.
È conosciuta come "la suora del Far West" e durante la sua opera di missionaria ebbe modo di conoscere, fra gli altri, Billy the Kid e i capi dei nativi americani delle tribù Apache e Comanche.

Carteggio
La sua vita di religiosa nelle zone a est del Rio Grande e a sud delle Sangre de Cristo Mountains (nella Contea di Santa Fe, Nuovo Messico) è stata da lei stessa raccontata attraverso il diario "At the End of the Santa Fe Trail" (pubblicato la prima volta nel 1932, poi da Bruce Publishers, Milwaukee, Wisconsin, 1948), basato sulle lettere da lei scambiate con la sorella Giustina, anch'essa religiosa in Ohio, con cui intrattenne un lungo rapporto epistolare (il volume è stato pubblicato in Italia a metà degli anni novanta con il titolo "Una suora italiana nel West". (A cura di Valentina Fortichiari, che ne ha curato anche l'introduzione; traduzione di Cristina Podestà e Anna Maria Sanguineti, Neri Pozza, Vicenza, 1996, ISBN 88-7305-514-1. Fonte: Opac.bncf.firenze.sbn.it)

Il carteggio era stato pubblicato una prima volta sotto forma di diario destinato alla consorelle su una rivista cattolica statunitense.
Trasferitasi all'età di quattro anni con la famiglia a Cincinnati, l'8 dicembre 1868 prese i voti entrando nel convento delle suore della Carità con il nome di Blandina in memoria di santa Blandina, martire nel 177 durante il regno di Marco Aurelio. Insegnava nelle scuole di Steubenville e Dayton quando, a ventidue anni, il 27 novembre 1872, fu inviata come missionaria a Trinidad, in Colorado.

Viaggiando da sola per sentieri polverosi su ferrovia e diligenza nelle terre inesplorate del lontano sud-ovest raggiunse Trinidad, centro minerario di frontiera, il 9 dicembre di quell'anno.
La prima cosa contro cui si batté fu la regola del linciaggio, la giustizia sommaria che veniva praticata all'epoca in quei luoghi. Nel West ebbe contatti con banditi che infestavano le praterie che presto sarebbero state abitate dai coloni. Dei fuorilegge seppe sempre cogliere soprattutto gli aspetti umani.

Sulla via di Albuquerque e Santa Fe
Nel dicembre del 1873 ricevette una comunicazione dalla sua madre superiora con cui le veniva annunciato il suo trasferimento a Santa Fe: in quella città la religiosa fece edificare, pur nella scarsità dei mezzi, scuole ed orfanotrofi, continuando a visitare le miniere della zona e i cantieri di costruzione della ferrovia. Raccolse contestualmente fondi per la costruzione del St. Vincent Hospital e per la cura degli indigenti. Visitò e curò Billy the Kid ed altri prigionieri rinchiusi nel principale carcere del New Mexico.

Nel 1882 le venne affidata la ricostruzione del distrutto convento di Albuquerque. Invano tentò in quella località di costruire un ospedale cosicché fu richiamata nel 1889 a Trinidad, dove le era stato nel frattempo contestato il diritto di insegnare, come religiosa, nella locale scuola. Alle accuse, rispose che la Costituzione degli Stati Uniti le consentiva di insegnare pur indossando l'abito religioso.
Tuttavia, l'ostracismo nei suoi confronti ebbe la meglio tanto che dovette tornare nuovamente ad Albuquerque dove, nel 1901, avrebbe portato a termine l'edificazione del St. Joseph Hospital. Tornata, ormai anziana, a Cincinnati, lavorò fino alla morte fra la comunità degli immigrati italiani.

Rosa Maria Segale - sister Blandina per gli abitanti della città della Santa Fede - si batté a lungo contro le ingiustizie compiute ai danni dei nativi americani, di cui fu paladina nel sostegno dei diritti civili e dei quali scrisse:
«Poveri cuori selvaggi, come si sentono pieni di rabbia e trattati ingiustamente ... »

Nelle sue lettere fece cenno anche del Kid, di cui riferì che «Aveva gli occhi azzurri acciaio, carnagione rosea, e l'aria di un ragazzino: non gli si sarebbero dati più di diciassette anni. Aveva un'espressione innocente, se non fosse per la ferrea fermezza di propositi, buoni o cattivi che siano, che gli si legge nella coda dell'occhio ...»
Quando seppe della sua morte, annotò: «Povero Billy the Kid, termina così la carriera di un giovane che cominciò a scendere la china all'età di dodici anni vendicando un insulto che era stato fatto a sua madre ... »

Conoscenza di suor Blandina
In Italia la vicenda umana di suor Blandina non è molto conosciuta. È tornata appena un poco alla ribalta a fine anni novanta in circostanze abbastanza fortuite, ovvero da una ricerca avviata dalla Biblioteca di Cicagna, il piccolo centro della val Fontanabuona da cui proveniva la sua famiglia, sulle origini della suora con gli speroni. Del caso si era occupato anche con un proprio articolo il quotidiano "l'Avvisatore Marittimo" di Genova.

Nel giugno 2003 è stata coprotagonista nell'episodio di "Magico Vento" intitolato "Jericho", e le è stato dedicato l'articolo nella Blizzard Gazette di quel numero. Nella posta del 74 (Niagara, agosto 2003), Gianfranco Manfredi, creatore della serie e curatore delle rubriche, afferma che la vicenda di suor Blandina aveva suscitato molto interesse da parte dei lettori, molti dei quali chiedevano un suo ritorno.