22 gennaio - HENRI ANTOINE GROUÈS, detto ABBÉ PIERRE: sacerdote cattolico o partigiano?
Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.l'Abbé Pierre (Lione, 5 agosto 1912 – Parigi, 22 gennaio 2007) fu un sacerdote cattolico francese, partigiano, uomo politico e fondatore nel 1949 dei Compagnons d'Emmaüs, un'organizzazione per i poveri ed i rifugiati.
Cercando una casa nella quale abitare e poter lavorare, l'Abbé si imbatté in una grande casa abbandonata da parecchi anni prima della guerra e poi saccheggiata nei pressi di Parigi, nel ricco rione di Neuilly-Plaisance.
Investì la piccola immunità (cinquantamila franchi) ricevuta in qualità di deputato per acquistarla: gli abitanti del quartiere rimasero sbalorditi quando si mise a riparare il tetto e poi l'intera casa, che era in rovina. Sostenendo che la casa fosse semplicemente troppo grande per una persona sola, decise di farne un luogo di ritrovo per gruppi di giovani: sarebbe diventata la prima base di Emmaus (Emmaüs in lingua francese).
Era il 1949 e l'iniziativa dell'associazione dei compagni di Emmaus era appena partita, fondata da l'Abbé Pierre. Il primo "alleato" dell'Abbé è George, un ex omicida e forzato, salvato dal suicidio dal religioso, che lo ospita a Neuilly-Plaisance.
Il nome fu scelto riferendosi al nome di un villaggio della Palestina dove, come riportato nell'ultimo capitolo del Vangelo di Luca, due discepoli ospitarono Gesù, senza averlo riconosciuto, poco dopo la sua resurrezione.
Contrasti con il clero
Molte critiche all'Abbé Pierre sono venute dalle sue posizioni nei riguardi della Chiesa cattolica e del Vaticano; accusò sia Giovanni Paolo II sia Benedetto XVI di confondere motivi sociologici con motivi teologici nell'assumere certe posizioni.
Le sue posizioni su molti problemi sociali, a volte esplicitamente di sinistra e divergenti dalla curia romana, lo hanno reso al tempo controverso e popolare. Mantenne relazioni col vescovo francese progressista Jacques Gaillot.
Durante la sua vita l'Abbé Pierre incontrò comunque i papi Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, ma non fu in grado di incontrare il pontefice Benedetto XVI.
Le critiche alla Chiesa Cattolica e alla Curia
L'Abbé Pierre criticò spesso lo stile di vita eccessivamente sfarzoso del Vaticano, rimproverando più volte a papa Giovanni Paolo II i costosi viaggi per il mondo; a sua volta il Vaticano non vide di buon occhio molte sue posizioni, specialmente le più provocatorie ed "estreme".
Soprattutto negli ambienti più conservatori del clero la figura dell'Abbé fu aspramente criticata per le sue posizioni sulla riforma della dottrina della Chiesa, in materia di ordinazione sacerdotale delle donne, controllo della nascite e matrimonio per il clero, additando le posizioni troppo conservatrici della Chiesa su questi temi.
L'abbé Pierre si pronunciò più volte a favore della possibilità di ordinare sacerdoti anche le donne e gli uomini sposati, anche al fine di alleviare il problema della penuria di nuovi ministri di culto nei paesi occidentali.
Anche sulla omoparentalità l'abbé Pierre assunse posizioni progressiste, sostenendo il diritto degli omosessuali ad allevare figli a condizione che i minori non subissero alcun pregiudizio psicologico o sociale. Secondo la biografia di Pierre Lunel lo stesso Abbé in gioventù ebbe una infuatazione per un coetaneo.
Si dichiarò tuttavia contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, a suo avviso fonte di “forte destabilizzazione sociale”, preferendogli forme diverse come i patti di solidarietà.
In aperto contrasto con le posizioni della Chiesa cattolica sostenne senza riserve la promozione dell'uso del preservativo nella lotta contro le malattie veneree e l'AIDS (un caso per tutti la questione dell'epidemia di AIDS in Africa). Rigettò la politica papale contro l'uso di contraccettivi affermando che era necessario “guardare in faccia il problema”.
Se molti religiosi non videro di buon occhio queste posizioni, dall'altra parte esse gli procurarono diverse simpatie tra la popolazione francese, rendendolo ancora più popolare.
Confessò, in vecchiaia, di aver avuto un rapporto sessuale con una donna dopo l'ordinazione: infatti nel suo libro "Mon Dieu... pourquoi?" ("Dio mio..perché?"), scritto assieme a Frédéric Lenoir, l'Abbé ammise implicitamente di aver avuto una volta un rapporto sessuale casuale a dispetto del voto di castità impostogli come cappuccino.
Mon Dieu... pourquoi? conteneva, oltre all'inedita notiza sulla relazione sessuale casuale, anche altre prese di posizione "scomode", che fecero del libro una "bomba": tra le altre cose l'Abbé si dichiarò anche a favore dell'adozione da parte delle coppie omosessuali, senza però appoggiarne il matrimonio (ma solo "alleanze").
Le sue difficili relazioni con la gerarchia ecclesiastica cattolica e il Vaticano spiegano in parte anche le tiepide reazioni avute dal Pontefice romano e dalla stampa vaticana alla notizia della sua morte. L'Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano, non dette la notizia della morte dell'Abbé nel gennaio 2007, e il papa Benedetto XVI non ne fece cenno nelle dichiarazioni delle ore successive. Le uniche reazioni ufficiali immediate della Chiesa furono due interviste ai cardinali francesi Roger Etchegaray e Paul Poupard. Il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone dette finalmente il giusto rilievo alla morte dell'Abbé con più di un giorno di ritardo, lodando la sua azione nei confronti dei poveri.