Condividi:

20 gennaio - SAN SEBASTIANO: la lotta contro il potere politico imperiale dall'interno.

Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.

Giovane milanese vissuto ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano, arrivato ai gradi più alti dell'esercito imperiale e impegnato a salvare la vita e la fede di molti cristiani perseguitati.
La sua testimonianza assume carattere molto attuale visto che la persecuzione dei cristiani nel IV secolo da parte dell'Impero romano avvenne in quanto essi si rifiutavano di considerare l'autorità e il potere come idolo, come divinità cui prestare culto.
Anche oggi le persecuzioni dei cristiani nel mondo raggiungono livelli quantitativi molto alti (1 su 7) e avvengono perché si rifiutano di prestare culto al potere dominante.

Ma anche in aree di apparente separazione tra potere poltico e religione, secondo papa Francesco, OGGI VIVIAMO IN UN PERIODO IN CUI IL PENSIERO DIFFUSO DOMINANTE (UNICO) CI CHIEDE DI FARE SACRIFICI AL NUOVO DIO DEL DENARO/PROFITTO, CHE SI È GLOBALIZZATO SUL PIANETA ANCHE ATTRAVERSO LA FINANZIARIZZAZIONE DEL CAPITALE, escludendo dal dibattito pubblico e dalla politica chi è estraneo a tale logica (cultura dello scarto), portando a compimento quella cultura della morte contro cui combattere secondo le indicazioni di san Giovanni Paolo II, che ci invita come popolo di Dio a diventare strenui difensori della cultura della vita come S.Sebastiano.

Secondo Antonio Borrelli e Emilia Flochini (sito Santi e Beati ) anche se le notizie storiche su s. Sebastiano sono davvero poche, la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo. Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono. Le fonti storiche certe sono: il più antico calendario della Chiesa di Roma, la ‘Depositio martyrum’ risalente al 354, che lo ricorda al 20 gennaio e il “Commento al salmo 118” di s. Ambrogio (340-397), dove dice che Sebastiano era di origine milanese e si era trasferito a Roma, ma non dà spiegazioni circa il motivo. Le poche notizie storiche sono state poi ampliate e diciamo abbellite, dalla successiva ‘Passio’, scritta probabilmente nel V secolo dal monaco Arnobio il Giovane. Vedi anche qui.


Diocleziano, che fu imperatore dal 284 al 305, scatenò una delle persecuzioni più crudeli in tutto l’impero.
Sebastiano, (256 – Roma, 20 gennaio 288) che secondo s. Ambrogio era nato e cresciuto a Milano, da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese, era stato educato nella fede cristiana, si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283, fino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale a Roma, stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, che non sospettavano fosse cristiano.

Grazie alla sua funzione, poteva aiutare con discrezione i cristiani incarcerati, curare la sepoltura dei martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte, dove era stato introdotto da Castulo, domestico (cubicolario) della famiglia imperiale, che poi morì martire. Dopo il suo arresto, venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato da alcuni commilitoni.

Il santo, venerato il 20 gennaio, è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo. Le sue reliquie, sistemate in una cripta sotto la basilica omonima, furono divise durante il pontificato di papa Eugenio II (824-827), il quale ne mandò una parte alla chiesa di S. Medardo di Soissons il 13 ottobre 826; mentre il suo successore Gregorio IV (827-844) fece traslare il resto del corpo nell’oratorio di San Gregorio sul colle Vaticano, inserendo il capo in un prezioso reliquiario, che papa Leone IV (847-855) trasferì poi nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, dove tuttora è venerato.