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2 Marzo - SHABHAZ BHATTI: martire nella lotta per la difesa della libertà religiosa.

Fonte:
CulturaCattolica.it
Ministro pakistano, assassinato il 2 marzo 2011 per la sua strenua difesa della libertà religiosa (che evoca il nome tanto caro di Asia Bibi).

Abbiamo proposto Shahbaz Bhatti come «Uomo dell'anno 2011» -
Da quando nel lontano 1927 la prestigiosa rivista statunitense Time decise per la prima volta di nominare il celebre aviatore Charles Lindbergh “man of the year”, è invalso il costume di scegliere ogni anno un uomo-simbolo capace di incarnare lo spirito di quanto accaduto in quel breve lasso di dodici mesi che scandisce la Storia dell’umanità.
Così, se quest’anno Time ha scelto come uomo del 2011 il volto anonimo di un manifestante, e Famiglia Cristiana il volto di Giorgio Napolitano, CulturaCattolica.it ha deciso di scegliere il volto di un santo. Quello del martire cristiano Shahbaz Bhatti.

Fin dai banchi di scuola abbiamo conosciuto e imparato il carme di Ugo Foscolo “Dei Sepolcri” (A egregie cose il forte animo accendono / l’urne de’ forti, o Pindemonte; e bella / e santa fanno al peregrin la terra / che le ricetta), con la certezza che la grandezza umana è il più potente strumento per educare l’umanità. E la Chiesa, con la memoria quasi quotidiana dei santi, non cessa di applicare agli uomini questa pedagogia.

Del resto, in questo tempo in cui si rischia il ritorno alla barbarie, abbiamo bisogno, per questa vera e reale «emergenza educativa», di guardare a chi, con la propria vita, ci sa richiamare a ciò «che c’è nel cuore dell’uomo». E non possiamo qui dimenticare, oltre allo straordinario messaggio per la Giornata della Pace 2012 di Benedetto XVI, quanto già affermava san Giovanni Paolo II, nel suo primo messaggio, del 1979: «L’educazione alla pace può allora beneficiare anche di un rinnovato interesse per gli esempi quotidiani dei semplici operatori di pace a tutti i livelli: sono quegli individui e quelle famiglie che, mediante il dominio delle proprie passioni, l’accettazione e il rispetto vicendevoli, raggiungono la pace interiore e la irradiano; sono quei popoli, spesso poveri e provati, la cui saggezza millenaria s’è plasmata attorno al bene supremo della pace, popoli che hanno saputo resistere spesso alle ingannevoli seduzioni di progressi rapidi raggiunti con la violenza, convinti che simili guadagni avrebbero portato con sé i germi avvelenati di nuovi conflitti»).

Per questo noi di CulturaCattolica.it, di fronte ai numerosi modelli di umanità vera che l’anno 2011 ci ha proposto, desideriamo indicare a tutti la figura e l’esempio di Shahbaz Bhatti, il ministro pakistano assassinato il 2 marzo 2011 per la sua strenua difesa della libertà religiosa (che evoca il nome a noi tanto caro di Asia Bibi).

Dicevano i maestri ebrei: «Chi salva un uomo salva il mondo intero». Shahbaz Bhatti, con il suo sacrificio, ci mostra la verità di questo detto.
Abbiamo quindi deciso di indicare a tutti come «Uomo dell’Anno 2011» questa splendida figura, perché il dono della sua vita arricchisca tutta l’umanità, che ne ha un immenso bisogno.

Chiediamo in particolare a tutti di custodire, come preziosissimo tesoro, quelle parole che ci ha lasciato nel testamento spirituale: «Molte volte gli estremisti hanno cercato di uccidermi e di imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Gli estremisti, qualche anno fa, hanno persino chiesto ai miei genitori, a mia madre e mio padre, di dissuadermi dal continuare la mia missione in aiuto dei cristiani e dei bisognosi, altrimenti mi avrebbero perso. Ma mio padre mi ha sempre incoraggiato. Io dico che, finché avrò vita, fino all’ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri».
Animati da questo spirito, chiediamo a chiunque ne condivida le motivazioni di esprimere la propria libera adesione alla scelta che CulturaCattolica.it ha fatto nell’identificare l’uomo-simbolo per il 2011.
Nella speranza che questo trasformi «l’aiuola che ci fa tanto feroci» in un inizio di novità e di vita bella per tutti, in particolare per tutti i giovani.

Ecco l'intervista a suo fratello Paul Bhatti nel decimo anniversario della morte.
clicca qui.

Ecco il link al testo (parte) in italiano sulla sua vita.

Ecco il testo integrale in inglese.

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