19 novembre - ERVING GOFFMAN, le istituzioni totali.
Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.Erving_Goffman (Mannville, 11 giugno 1922 – Filadelfia, 19 novembre 1982), sociologo canadese che rappresenta un passo importante per la costruzione del pensiero diffuso dominante, scrisse:
«Posso solo suggerire che chi vuole combattere la falsa coscienza e destare la gente ai suoi veri interessi ha molto da fare, perché il sonno è molto profondo. Ed io non intendo fornire una ninna-nanna, ma semplicemente entrare furtivamente e osservare il modo in cui la gente russa.» (Erving Goffman)
Il principale contributo di Goffman alla teoria sociale è la sua formulazione dell’interazione simbolica nel suo "La vita quotidiana come rappresentazione" (The Presentation of Self in Everyday Life) del 1959. Sebbene Goffman sia spesso classificato come un interazionista simbolico, egli tentò di correggere i difetti di detto indirizzo di pensiero.
Per Goffman, la società non è una creatura omogenea.
Noi dobbiamo recitare in modo diverso a seconda dei diversi teatri. Il contesto che dobbiamo giudicare non è un’ampia società, ma un contesto specifico. Goffman indica che la vita è un teatro, dove il comportamento individuale è interpretabile alla luce dell'ampio contesto sottostante all’interazione simbolica faccia a faccia.
Autore, nel 1961, del testo “Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza (Asylums: Essays on the Condition of the Social Situation of Mental Patients and Other Inmates)”- che sarà il capostipite di un filone di pensiero - per il quale aveva attinto informazioni all'Istituto d'igiene mentale di Washington, descrive la "istituzionalizzazione" come la reazione dei pazienti alle strutture burocratiche di un'istituzione ospedaliera.
Goffman usa la fenomenologia per comprendere come gli esseri umani percepiscano le interazioni che essi osservano ed alle quali partecipano.
Per Goffman non esiste alcuna "verità vera", ma solo interpretazioni che sono vere per ciascun individuo.
Ha anche scritto "Frame analysis. L'organizzazione dell'esperienza" (Frame analysis: An essay on the organization of experience).
Molte delle sue opere formano la base della teoria del frame in sociologia e nella sociologia della comunicazione.