16 agosto - frère ROGER: l'Europa della riconciliazione, dei popoli e dei poveri.
Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.L'Europa dei popoli e dei poveri è il fondamento riconosciuto dall'Europa delle istituzioni se si vuole realizzare il valore della pace e della riconciliazione.
Pastore protestante svizzero (Provence, 12 maggio 1915 – Taizé, 16 agosto 2005), fondatore della comunità di Taizé, assassinato da una donna armata di un coltello il 16 agosto 2005.
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Ecco le parole con le quali fu insignito nel 1992 del premio Schumann da
Catherine Lalumière, segretario generale del Consiglio d'Europa:
«Sì, voi siete un grande europeo, un europeo molto grande. Prima di tutto perché il vostro esempio e la vostra azione si irradiano in tutta Europa attraverso i giovani che passano a Taizé, ma voi siete europeo anche perché portate tra i nostri popoli quello di cui hanno più bisogno, un messaggio di pace, di amore e di riconciliazione. (...)
Oggi, alla fine del XX secolo, l'Europa ha ancora bisogno di riconciliazione, dello spirito di riconciliazione (...). Frère Roger, l'Europa ha bisogno di voi, delle vostre idee, della vostra forza. In questa occasione l'Europa cerca di dirvi tutto questo. L'Europa istituzionale, quella delle organizzazioni internazionali, del Consiglio d'Europa, quella degli stati, quella degli uomini di stato, quella degli uomini politici, l'Europa degli affari, l'Europa degli eserciti, l'Europa dei potenti, ma anche l'Europa dei popoli, quella della gente modesta, quella dei poveri, che sono numerosi, tutte queste Europe hanno bisogno di uomini come voi che non hanno niente se non il loro cuore e la loro fede. La forza delle idee, questa esiste. Con voi, Frère Roger, noi l'abbiamo incontrata. Grazie.»
Nel 1940, a venticinque anni, viaggiando in bicicletta si trasferì in Francia, paese di sua madre.
Per diversi anni aveva sofferto di tubercolosi polmonare. La lunga malattia aveva maturato in lui la vocazione a creare una comunità religiosa i cui valori fondamentali fossero la semplicità e la benevolenza del cuore, nella fedeltà al Vangelo.
Nell'autunno 1942 un amico di famiglia avvertì Roger che erano stati scoperti dalla Gestapo e che dovevano andarsene subito da Taizé. Roger vi poté ritornare solo nel 1944, ma non più solo: si erano nel frattempo uniti a lui alcuni fratelli che avevano iniziato insieme una vita comune che continuarono a Taizé.
Nel 1945 un giovane della regione di Taizé creò un'associazione che si faceva carico di ragazzi rimasti orfani per la guerra. Propose alla comunità di frère Roger di accoglierne un certo numero a Taizé.
La comunità, costituita di soli uomini, capì che non poteva occuparsi di ragazzi. Fu allora che frère Roger chiese a sua sorella Geneviève di ritornare a Taizé per prendersene cura e per fare loro da madre.
Di domenica, poi, i fratelli accoglievano anche dei prigionieri di guerra tedeschi internati in un campo vicino a Taizé. Poco alla volta qualche altro giovane venne a unirsi ai primi fratelli e il giorno di Pasqua 1949 si impegnarono tutti al celibato, alla vita comune e alla semplicità di vita. Nel silenzio di un lungo ritiro durante l'inverno 1952-1953, frère Roger scrisse la REGOLA DI TAIZÉ, esprimendo per i fratelli “l'essenziale permettendo la vita comune”.
Il 16 agosto 2005, durante la preghiera pubblica serale, frère Roger fu aggredito e ucciso da una squilibrata che gli si era avvicinata con un coltello. Circa 12 000 persone parteciparono alla cerimonia funebre il 23 agosto 2005. Le esequie in rito cattolico furono presiedute dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, nella chiesa della Riconciliazione a Taizé.
A succedergli alla guida della comunità fu frère Alois (Alois Löser), che lo stesso Roger aveva indicato come suo successore alcuni anni prima.
Ecco il testo di una sua conferenza all’Università pontificia gregoriana nel 2016
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