13 gennaio - ÉMILE ZOLA pubblica il J'ACCUSE in difesa di ALFRED DREYFUS (1898).
Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.E' una delle prime e più importanti vittorie dell'opinione pubblica contro l'assetto di potere in carica.
L’alleanza tra potere politico e mezzi di comunicazione sociale, che oggi vediamo realizzata al massimo, può anche essere rovesciato in forza della verità cercata e affermata al di là degli interessi materiali e dei gruppi di pressione esistenti.
J'Accuse! (Io accuso…!) è il titolo dell'editoriale in forma di lettera aperta al Presidente della Repubblica francese Félix Faure, e pubblicato dal giornale socialista L'Aurore il 13 gennaio 1898, con lo scopo di denunciare pubblicamente le irregolarità e le illegalità commesse nel corso del processo contro Alfred Dreyfus, al centro di uno dei più famosi affaire della storia francese.
La locuzione «j'accuse» è entrata nell'uso corrente della lingua italiana, come sostantivo, per riferirsi a un'azione di denuncia pubblica nei confronti di un sopruso o di un'ingiustizia.
A causa del «J'accuse...!», Zola fu condannato a un anno di carcere e a tremila franchi di ammenda per vilipendio delle forze armate nel processo che durò dal 7 al 23 febbraio (fu lo scrittore Octave Mirbeau che pagò i 7.525 franchi della multa e delle spese del processo, nell'agosto 1898). Nonostante questo, la lettera aperta al presidente Félix Faure provocò la riapertura del caso.
La situazione si risolse, tuttavia, solo il 12 luglio 1906, (Zola era già morto da quasi quattro anni), quando la corte di cassazione revocò la sentenza con cui Dreyfus era stato accusato di tradimento. In seguito a questa sentenza, venne reintegrato nell’esercito.