13 febbraio - SVOLTA ANTI-CRISTIANA DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE nel 1790

Vengono emanate cioè LE LEGGI CHE CONFISCANO I TERRENI DELLA CHIESA IN FAVORE DELLO STATO, per porre rimedio alla crisi economica della Francia. Leggi analoghe passano anche il 2 novembre 1789 e il 19 aprile 1790. Fu la cosiddetta abolizione del feudalesimo.

Il 2 novembre dello stesso anno, su proposta di Talleyrand, vescovo di Autun, i beni del clero furono messi a disposizione della Nazione per l'estinzione del debito pubblico. Essi divennero dei beni nazionali che sarebbero stati venduti in lotti per ricoprire il deficit dello Stato.
Lo stesso anno vennero introdotti gli assegnati, una forma di carta moneta garantita dai «domini nazionali», che i detentori potevano scambiare con i terreni confiscati. Utilizzati inizialmente come buoni del Tesoro, essi ricevettero corso forzoso nell'aprile 1790 per divenire una vera moneta. Furono emessi circa 400 milioni di assegnati e questo fu l'inizio di un periodo di forte inflazione.

La nazionalizzazione dei beni del clero costrinse l'Assemblea costituente ad interessarsi del finanziamento del clero: la COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO, adottata il 12 luglio 1790 e ratificata dal re il 26 dicembre 1790, trasformò I MEMBRI DEL CLERO IN FUNZIONARI SALARIATI DALLO STATO.
I membri del clero secolare erano eletti e dovevano prestare un giuramento di fedeltà alla Nazione, alla Legge ed al Re. Seguendo una tradizione gallicana ben ancorata in una parte della borghesia e degli illuministi favorevoli alla secolarizzazione della società, i deputati non domandarono al papa il suo giudizio sulle riforme del clero cattolico. I primi chierici cominciarono a prestare giuramento senza attendere il giudizio del sovrano pontefice. Ma nel marzo 1791, papa Pio VI condannò tutte queste riforme riguardanti la Chiesa di Francia. La Costituente divise la popolazione in due campi antagonisti: circa il 45% degli ecclesiastici furono non giuranti o REFRATTARI. Questo fu l'inizio del dramma che si verificò tra il 1792 ed il 1793.

La questione religiosa aggravò il malcontento di una parte dei francesi, disillusi dalla Rivoluzione. Dal 1790 nel Sud della Francia scoppiarono delle discordie tra Protestanti e Cattolici. La questione del giuramento degenerò in scontro violento nell'Ovest, dove le città sostenevano i preti che avevano giurato e le campagne i refrattari. Vedi qui.

Per approfondire vedi il lavoro molto accurato di Massimo Introvigne. qui.