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12 novembre - DOLORES IBÁRRURI GÓMEZ DETTA LA PASIONARIA (Abanto-Zierbena, 9 dicembre 1895 – Madrid, 12 novembre 1989): la sua conversione al Dio-amore.

Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.

Donna politica, attivista e antifascista spagnola, già segretario generale e poi presidente del PCE (1944-1960), e membro del parlamento spagnolo prima della dittatura franchista (1936) e dopo il ritorno della Spagna alla democrazia (1977-1979).
«¡Antes morir de pie que vivir de rodillas! »
«¡No pasarán! » (Dolores Ibárruri, 1936)
Meglio morire in piedi che vivere inginocchiati!
Non passeranno!!

Non molti sanno però che negli ultimi anni della sua vita si avvicinò al Dio-amore.


In una lettera scritta al gesuita padre Llanos, che le stette vicino fino alla fine, scrive:
«Vediamo se vecchietti come siamo, trasformiamo ciò che resta della nostra vita in un canto di lode e grazie al Dio-amore, come prova del nostro eterno dovere».

Ecco il link all'articolo sottoriportato di Michele Coricelli del 13 Aprile 2013 su Avvenire.

«No pasarán!». La frase divenuta celebre grazie a Dolores Ibárruri, meglio conosciuta come "la Pasionaria" (1895-1989), era già stata pronunciata in realtà dal generale Philippe Pétain nel pieno della Prima Guerra Mondiale.
Ma "la Pasionaria" - fortemente carismatica - la rese così popolare da farne il simbolo della resistenza della Madrid repubblicana contro le truppe di Francisco Franco. Di lei - presidente del Partito comunista spagnolo ed emblema di una cultura atea, marxista e spiccatamente anticlericale - è già stato scritto tanto.
Ma gli specialisti e gli appassionati di storia, i lettori comuni e perfino i nostalgici repubblicani spagnoli non immaginavano che "la Pasionaria" avesse custodito un segreto finale, una conversione profonda che la accompagnò fino alla morte.
Negli ultimi anni della sua vita, Dolores Ibárruri si riavvicinò alla fede cattolica, si confessò e ricevette la comunione.

Ad accompagnarla in questo percorso spirituale fu il celebre padre gesuita José Maria Llanos, che dopo un primo periodo molto vicino al franchismo (era stato cappellano della Falange) si allontanò dal Caudillo e si ritirò a vivere in un quartiere molto povero di Madrid, «El Pozo del Tio Raimundo», lavorando instancabilmente per i più umili. Lo definirono allora il "cura rojo", il prete rosso, ma il dittatore Franco continuò a rispettarlo, inserendolo nella sua lista degli "intoccabili".

La storia della riconversione cattolica della "Pasionaria" emerge dal libro che a padre Llanos ha dedicato un altro gesuita, lo scrittore Pedro Miguel Lamet. "Azzurro e Rosso: biografia del gesuita che militò nelle due Spagne e scelse il suburbio" arriva in questi giorni nelle librerie iberiche, arricchito dalla vicenda spirituale di una donna che - durante la Guerra Civile - veniva considerata spietata nei confronti della Chiesa, dei sacerdoti e dei religiosi.

Nata nel Paese Basco nel seno di una famiglia di minatori, si sposò a 21 anni con un operaio socialista e partecipò alla fondazione del Partito Comunista Spagnolo, conquistata dalla Rivoluzione bolscevica del 1917.
Il soprannome di "Pasionaria" nacque dopo la pubblicazione di un suo articolo su "Il minatore della Vizcaya" nel 1918. Dal marito ebbe sei figli, ma divorziò e mantenne una relazione sentimentale con un uomo più giovane di 17 anni: tutti particolari che in qualche modo contribuirono alla nascita di una sorta di "mito" ateo e marxista.

«Quando si scinde il Partito Comunista, "la Pasionaria" rimane isolata nella sua formazione. I suoi non andarono più a trovarla, ma il padre Llanos rimase con lei fino alla fine», racconta lo scrittore nel libro. «Llanos la visitava ogni 15 giorni», e quando ormai la donna era prossima alla morte arrivò a «cantare perfino degli inni religiosi dell’epoca, come "Cantiamo all’amore degli amori"», ha detto l’autore in un’intervista a "Religion Digital".

Alcune lettere, pubblicate nel libro, confermano quanto accadde. Ma perché il suo ritorno alla fede cattolica è rimasto segreto per tanto tempo? Afferma Lamet: «Llanos non voleva propagandare una conversione come questa», non nascose mai la sua amicizia con "la Pasionaria", ma non volle svelare l’iter intimo della donna.