11 ottobre - GEORGES DUMÉZIL: il primato della religione nello sviluppo delle civiltà.
La sua opera munumentale sul mondo antico (seconda solo a quella di Mircea Eliade e di Julien Ries) ci dà una conferma importante per la critica del pensiero diffuso dominante sul primato della religione nello sviluppo delle civiltà.Dumézil infatti è divenuto universalmente noto per le sue teorie sulla società, l'ideologia e la religione degli antichi popoli indoeuropei, sviluppate comparando tra loro i miti di quei popoli e scoprendovi una struttura narrativa identica che per Georges Dumézil, (Parigi, 4 marzo 1898 – Parigi, 11 ottobre 1986) storico delle religioni, linguista e filologo francese, rifletteva essenzialmente una stessa visione della società e del mondo, caratterizzata in particolare da una tripartizione funzionale: la funzione sacrale e giuridica, la funzione guerriera e la funzione produttiva. Oltre che nei miti, questa struttura si ritrova, secondo Dumézil, anche nell'organizzazione sociale dei popoli indoeuropei, a cominciare dalle caste dell'India.
Biografia
Durante la prima guerra mondiale fu costretto a interrompere gli studi, in quanto fu richiamato sotto le armi come ufficiale d'artiglieria, dal marzo 1917 al febbraio 1919. Dopo la guerra divenne lettore di francese all'Università di Varsavia nel 1921, ma l'anno dopo rientrò in Francia per iniziare le sue tesi di storia delle religioni, sotto la guida di Antoine Meillet.
Nel 1924 sostenne due tesi universitarie: la prima, intitolata "Le festin d'immortalité. Étude de mythologie comparée indo-européenne", tratta della comparazione tra l'ambrosia e una mitica bevanda indiana, l'amrtâ. Nella tesi, Dumézil va oltre la semplice comparazione tra le due bevande e la integra con elementi di altre religioni, sostenendo che presso le popolazioni scandinave è la birra a prendere il posto dell'ambrosia. A questo punto, però, gli viene rimproverato di essersi preso troppe libertà con i fatti pur di raccontare una bella storia, ed è lo stesso rimprovero che viene fatto tutt'oggi a quest'opera. La seconda tesi s'intitola "Le crime des Lemniennes. Rites et légendes du monde égéen".
Nel 1925 partì per la Turchia dove insegnò Storia delle Religioni all'Università di Istanbul, appena creata da Mustafa Kemal Ataturk. Qui imparò il turco e viaggiò nel Caucaso e in Russia, dove scoprì la lingua e la mitologia degli Osseti, un piccolo popolo indoeuropeo del Caucaso. Studiò anche la lingua dei Circassi, degli Abkhazi e degli Ubykh, un popolo caucasico sconfitto dai Russi tra il 1860 e il 1870 e rifugiatosi nella Turchia occidentale. Le ricerche di Dumézil in questo campo costituiscono uno dei più importanti contributi alla caucasologia in Occidente.
Nel 1931 ottenne un posto di lettore di francese all'Università di Uppsala, dove perfezionò la sua conoscenza della mitologia scandinava e apprese la lingua svedese. Si dimise nel 1933 e venne nominato direttore degli "Studi comparativi delle religioni dei popoli indoeuropei", alla quinta sezione della École pratique des hautes études. Seguì anche dei corsi di sinologia tenuti da Marcel Granet, dove conobbe Marcel Mauss. Nel 1938 elaborò la sua teoria delle tre funzioni.
Nel 1941 fu espulso dall'insegnamento per appartenenza alla massoneria ma fu reintegrato l'anno seguente grazie all'intervento di Jérôme Carcopino. Insegnò al Collège de France dal 1949 al 1968 alla cattedra di Civiltà indoeuropee (cattedra creata in suo onore). Nel 1968 andò in pensione, ma nei tre anni successivi continuò a tenere conferenze negli Stati Uniti, nell'Università di Princeton, Chicago e Los Angeles. Fu a questo punto che Dumézil intraprese un lavoro di revisione della sua opera, pubblicando i tre volumi di "Mythe et épopée" negli anni fra il 1968 e il 1973.
Nel 1970 fu eletto all'Académie des inscriptions et belles-lettres. Entrò a far parte dell'Académie française nel 1978.
Dal 1952 al 1972 viaggò frequentemente nel Caucaso per studiare le lingue e le mitologie di quei popoli.
Verso la fine degli anni settanta, divenne membro del Comité de Patronage di Nouvelle Ecole, rivista diretta da Alain de Benoist che gli dedicò un numero speciale, e le sue opere influenzarono profondamente l'ambiente del Groupement de Recherches et Etudes pour la Civilisation Européenne, più tardi divenuto famoso con il nome di Nouvelle Droite.
Opere (in italiano)
- Jupiter, Mars, Quirinus (Jupiter Mars Quirinus. Parigi, Gallimard, 1941). Torino, Edizioni scientifiche Einaudi, 1955.
- La saga di Hadingus: dal mito al romanzo (Du mythe au roman, la saga de Hadingus et autres essais. Parigi, Presses Universitaires de France, 1953). Roma, Edizioni Mediterranee, 2001. ISBN 8827214267.
- Gli dei dei Germani: saggio sulla formazione della religione scandinava (Les dieux des Germains, essai sur la formation de la religion scandinave. Parigi, Presses Universitaires de France, 1959). Milano, Adelphi, 1979.
- Il libro degli eroi (Le livre des héros, légendes ossètes sur les Nartes. Parigi, Gallimard, 1965). Milano, Adelphi, 1969.
- La religione romana arcaica (La religion romaine archaïque, avec un'appendice sur la religion des Étrusques. Parigi, Payot, 1964). Milano, Rizzoli, 1977. ISBN 8817866377.
- Mito ed epopea. La terra alleviata. L'ideologia delle tre funzioni nelle epopee dei popoli indoeuropei (Mythe et épopée. L'idéologie des trois fonctions dans les épopées des peuples indo-européens. Parigi, Gallimard, 1968). Torino, Einaudi, 1982.
- Le sorti del guerriero (Heur et malheur du guerrier, aspects de la fonction guerrière chez les Indo-Européens. Parigi, Presse Universitaire de France, 1969). Milano, Adelphi, 1990.
- Idee romane (Idées romaines. Parigi, Gallimard, 1969). Genova, Il Melangolo, 1987.
- Feste romane (Fêtes romaines d'été et d'automne, suivi de Dix Questions romaines. Parigi, Gallimard, 1975). Genova, Il Melangolo, 1989.
- Gli dei sovrani degli indoeuropei (Les dieux souverains des Indo-Européens. Parigi, Gallimard, 1977). Torino, Einaudi, 1985. ISBN 8806577034.
- Storie degli Sciti (Romans de Scythie et d'alentour. Parigi, Payot, 1978). Milano, Rizzoli, 1980.
- Matrimoni indoeuropei (Mariages indo-européens, suivi de Quinze Questions romaines. Parigi, Payot, 1979). Milano, Adelphi, 1984.
- Il monaco nero in grigio dentro Varennes (Le moyne noir en gris dedans Varenne, sotie nostradamique). Parigi, Gallimard, 1984). Milano, Adelphi, 1987.
- L'ideologia tripartita degli Indoeuropei. Rimini, Il Cerchio (seconda edizione) 2003