Sant'Angelo

Martire del XIII secolo
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La diffusione del nome Angelo non è dovuta alla devozione ad un santo in particolare ma al culto degli Angeli, soprattutto a quello di San Michele, il condottiero delle milizie celesti, popolarissimo fin dal medioevo in tutta Europa.
Esistono comunque due santi di nome Angelo, il primo fu un martire del gruppo dei Francescani caduto a Ceuta nel 1222, il secondo visse nel XII secolo, nacque a Gerusalemme da un parto gemellare, e fu educato alla religione ebraica finchè la madre convertendosi al Cristianesimo non indirizzò anche i due figli alla stessa fede. Alla morte dei due genitori i due gemelli decisero di rirtirarsi in monastero sul monte Carmelo in Palestina.
La tradizione dichiara l'Ordine del Carmelo fondato dal Profeta Elia, e nel quale, dai secoli remoti, fioriva la devozione per la Madonna, il monastero si poteva considerare come un felice punto di incontro tra la tradizione ebraica e la rivelazione cristiana, i due gemelli si manifestavano fedeli alla loro tradizione ebraica pur vivendo la loro nuova fede cristiana.
In quello stesso periodo veniva proposta una nuova regola all'ordine Carmelitano da San Broccardo, e l'Ordine si diffuse velocemente in moltissimi paesi.
Angelo fu ordinato sacerdote e percorse le regioni della palestina compiendo numerosi miracoli, successivamente venne mandato a Roma, per sottoporre e far approvare a papa Onorio III la regola ideata da San Broccardo, dunque Angelo venne inviato in Sicilia per predicare.
L'isola era patria di molti esponenti dell'eresia patarina con i quali le parole e l'esempio del monaco carmelitano ebbero ben poca presa, Angelo soffrì dunque vivissimi contrasti.
Proprio in Sicilia, a Licata, il carmelitano Sant'Angelo, cadde martire vittima di un signorotto che aveva giurato odio acerrimo al predicatore che aveva osato tentare di correggere la sua superbia e la sua dissolutezza.
Colpito dai sicari mentre usciva dal dir Messa nella chiesa di San Giacomo, il 5 Maggio del 1255, Angelo cadde trafitto da cinque colpi di spada, cosa che lo fece apparire come un alter ego di Gesù, vittima innocente per il ravvedimento dei peccatori.