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L’inutile strage

Autore:
Alfredo Corticelli
Fonte:
CulturaCattolica.it ©
Non è la prima volta che CulturaCattolica.it pubblica le riflessioni del dott. Alfredo Corticelli. Oggi riportiamo le sue riflessioni sulla guerra in Iran. Sono un contributo, a partire dalla sua esperienza familiare, e ci auguriamo che ogni famiglia trovi il tempo di ragionare e dialogare con i propri figli su quello che accade. Non siamo noi a indicare le soluzioni. In questo caso i fattori in gioco sono tantissimi. Ma confrontarsi è sempre un bene.
Il nostro slogan rimane: «Mille argomenti. Un solo giudizio», e questo giudizio è quello che ci testimonia la voce autorevole della Chiesa, come Alfredo riporta citando l'Angelus di Domenica 22 giugno 2025, Solennità del Corpus Domini

È domenica.
Dopo messa, a casa, ci prepariamo per il pranzo.
Francesco sta studiando per l’esame orale di terza media… domani alle 10.00, poi la scuola finalmente sarà finita.
Porta la Prima Guerra Mondiale; una mappa concettuale a collegamenti: la storia -> i canti di guerra -> Giuseppe Ungaretti -> il volo -> the United States entered the war -> le conclusioni.

“Papà, l’America ha attaccato l’Iran!” mi dice poco prima di pranzo.
“Dove l’hai letto?”
“Boh, su Instagram”.
Accendo subito la televisione, pranziamo con il telegiornale.
Bombardamenti a tre siti nucleari, in Iran.
Un’operazione mai vista prima, bombe da 14 tonnellate che sono penetrate nelle viscere della terra per distruggere i siti segreti dove si arricchiva l’Uranio.
Solo gli Stati Uniti potevano fare un’operazione così.
Trump ha parlato alla nazione… “Stasera possiamo annunciare al mondo che gli attacchi sono stati uno spettacolare successo militare… L’Iran, il bullo del Medio Oriente, deve ora fare la pace…”
Ascolto confuso… ma è l’America che ha bombardato l’Iran o sto capendo male?... “Se non lo fa, i futuri attacchi saranno molto più massicci e molto più facili”… quindi non è finita qui, anzi è solo l’inizio…
“Voglio ringraziare e congratularmi con il primo ministro Netanyahu. Abbiamo lavorato in squadra, come forse nessuna squadra ha mai fatto prima… voglio ringraziare l’esercito israeliano per il meraviglioso lavoro svolto”… ma come… l’America non aveva criticato nel mese scorso Netanyahu per aver bloccato gli aiuti umanitari a Gaza? Non è forse in corso il più grande assedio della storia contemporanea? Ed ora dice che lavorano in squadra, lavorano insieme… “O ci sarà la pace o per l’Iran ci sarà una tragedia ben più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni”… non ne abbiamo abbastanza?... “Dio, voglio solo dire, ti amiamo Dio. E amiamo i nostri grandi militari, proteggiamoli. Dio benedica il Medio Oriente. Dio benedica Israele e Dio benedica l’America, grazie mille, grazie”… Di quale Dio sta parlando – mi chiedo.

Ci prepariamo per andare al lago, con amici. Francesco porta i fogli per ripassare…
I canti di guerra: repertorio pubblico, repertorio tollerato, canti proibiti.
A Lierna guardo quel ramo di lago così bello, oggi pieno di persone… e non riesco a non pensare alla guerra.
“O Gorizia tu sei maledetta / per ogni cuore che sente coscienza / dolorosa ci fu la partenza / e il ritorno per molti non fu”… un canto proibito, chi veniva scoperto a cantarlo poteva essere fucilato...
Gorizia, perché maledetta?
Agosto 1916, dopo aver attraversato l’Isonzo per conquistarla morirono 50.000 soldati italiani… e 40.000 austriaci.
“Traditori signori ufficiali / che la guerra l’avete voluta / scannatori di carne venduta / e rovina della gioventù”.

È affollato il lago, sulla piccola spiaggia a stento riusciamo a trovare un posto dove sederci.
Tante persone… tante storie… condividiamo la bellezza del lago, anche se non ci conosciamo… e non riesco a non pensare alla guerra.

“Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli”

Partito volontario per la guerra, Ungaretti trova sulle cime del San Michele una violenza inaudita. Disumanizzazione dell’io. Necessità di nuovo senso delle cose. Così scopre nel vuoto della violenza la dimensione universale della fratellanza.
Siamo tutti fratelli.

Dopo cena Francesco mi ripete la sua tesina.
Siamo alle conclusioni: 10 milioni di morti… la popolazione indebolita e così pochi anni dopo l’epidemia di influenza Spagnola miete altre 50 milioni di vittime.
… ma forse per concludere dovremmo imparare qualcosa, oggi…
“Francesco, perché non concludiamo ricordando l’appello del 1917 di papa Benedetto XV per la pace perché cessi L’INUTILE STRAGE? Pensa, è attualissimo”.
“Perché?”
“Ascoltiamo insieme l’Angelus di oggi di papa Leone XIV, anche lui chiede la pace…”

È la festa del Corpus Domini.
Il mondo è diviso, lacerato dall’odio e dalla discordia… lo è sempre stato.
Eppure siamo fratelli…
Ma come la fratellanza può essere più forte dell’odio?
Questo nostro grande papa agostiniano oggi ci dà la ragione più profonda: “Sappiamo che alla radice di ogni condivisione umana ce n’è una più grande, che la precede; quella di Dio nei nostri confronti.”
L’unità è dono di Dio perché si è fatto carne e ci ha donato il suo corpo ed il suo sangue.
La fa Dio, ci precede.
Dopo l’Angelus il papa ricorda la sofferenza della popolazione di Gaza.
“OGGI più che mai, l’umanità grida ed invoca la pace. È un grido che chiede responsabilità e ragione, e non dev’essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto. Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale: fermare la tragedia della guerra, prima che essa diventi una voragine irreparabile” … quanto è diverso da quello che si sente dire dagli altri… dai capi di stato le cui dichiarazioni sono rimbalzate nei telegiornali…
“La guerra non risolve i problemi, anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia dei popoli, che impiegano generazioni per rimarginarsi. Nessuna vittoria armata potrà compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato.”

Saremo capaci di imparare qualcosa dalla storia?
Una nuova guerra sta iniziando.

Stiamo dalla parte di Dio,
per la pace.

Alfredo Corticelli
Immagine

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