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Delpini vs Zanotelli: quale idea di Chiesa?

Curatore:
Leonardi, Enrico
Fonte:
CulturaCattolica.it
Sorge la domanda: ma chi può decidere quale persona ha la moralità giusta per essere accolta in chiesa e benedetta durante il suo funerale? Tutti noi siamo peccatori: chi di noi potrebbe affermare di sé stesso di fronte a Dio: io merito la benedizione?
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Delpini vs Zanotelli: quale idea di Chiesa?
Pochi giorni fa come tutti sanno si sono svolti i funerali di Silvio Berlusconi in Duomo; a noi non interessa parlare della figura di Berlusconi, ma delle polemiche seguite alla celebrazione religiosa e all'idea di Chiesa che ne consegue.
Premesso che SE Mons. Delpini Arcivescovo di Milano non ha deciso che Berlusconi avesse un funerale di Stato e che si svolgesse in Duomo, va osservato quanto ha detto SE Delpini nell'omelia, sottolineando come debba essere la vita di un uomo, avere un desiderio di vita, di amore, di felicità. "Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio." Riprendendo, se vogliamo azzardare un paragone, proprio come ricordavano una volta i dipinti delle danze macabre sulle chiese di alcune vallate montane, che il destino che aspetta ogni uomo, potente o ultimo che sia, è l’incontro finale con Dio. Infine, ha ovviamente benedetto la salma.
Ha messo al centro quindi la misericordia di Dio che è aperta ad ogni uomo, ricordiamo che l'unico peccato che Dio non può perdonare è il rifiuto del suo amore (altrimenti negherebbe la nostra libertà), ma poi ogni cosa può essere perdonata da Dio.
Abbiamo poi assistito ai distinguo di molti sacerdoti: per semplificare essi si rispecchiano nelle parole del missionario padre Alex Zanotelli, che ha criticato apertamente anche la Chiesa per aver scelto di accogliere la salma di Berlusconi nel Duomo di Milano. “Significa esaltare un uomo – ha commentato – mentre dobbiamo avere il coraggio di dire quello che è stato. Altrimenti continueremo a fare della amoralità berlusconiana la nostra etica quotidiana. La Chiesa poteva risparmiarsi di accoglierlo: vuol dire benedire tutto quello che ha fatto".
Sorge la domanda: ma chi può decidere quale persona ha la moralità giusta per essere accolta in chiesa e benedetta durante il suo funerale? Tutti noi siamo peccatori: chi di noi potrebbe affermare di sé stesso di fronte a Dio: io merito la benedizione?
Che Chiesa sarebbe quella che rifiuta la benedizione a qualcuno alla sua morte? Benedire una persona il giorno della sua morte non significa affatto benedire le sue azioni, la Chiesa forse non celebra i funerali di assassini e ladri?
Gesù disse (cfr. Lc 6,27-38): "A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. (...) Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?"
Non doveva forse Padre Zanotelli invocare la preghiera per il "suo nemico" e pregare per la salvezza della sua anima? Questo forse dovrebbe essere il primo compito di un sacerdote, ma non solo, noi tutti cristiani quando preghiamo il rosario recitiamo l'invocazione "Porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia", questa è l'opera di carità che ci è richiesta.
Noi stiamo con SE Mons. Delpini.

Luca e Paolo Tanduo

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