Colui che ha fatto l’universo e l’uomo
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I testi biblici ci aiutano a riconoscere la Sapienza immensa che ha creato l’universo e l’uomo. Per meglio comprendere la verità di ciò che dicono è quanto mai utile prendere atto di alcune scoperte scientifiche che ci mettono di fronte ad un dato sbalorditivo e addirittura scioccante: l’universo è reso possibile da alcune sue impostazioni strutturali, matematicamente precise, che se fossero diverse anche solo in misura infinitesimale renderebbero impossibile l’universo stesso o la vita in esso; anzi, se una sola di queste caratteristiche strutturali fosse diversa in misura infinitesimale sarebbe impossibile l’universo o la vita in esso.
Sono stati scienziati di grande importanza a scoprire queste caratteristiche strutturali o a scoprire che se fossero minimamente diverse sarebbe stato impossibile l’universo o la vita: A. Einstein, M. Planck, F. Hoyle, B. Carter, J. Barrow, M. Rees, R. Penrose, S. Hawking, P. Davies, S. Weinberg ... Si tratta quindi di scoperte scientifiche decisamente serie ed autorevoli, che hanno dato luogo a dibattiti molto profondi o addirittura a conversioni alla fede in Dio (F. Hoyle).
Il fenomeno di queste caratteristiche strutturali dell’universo così precise è stato chiamato “fine tuning” (sintonizzazione accurata) o “principio antropico” (finalizzazione del Big–bang all’arrivo dell’uomo). È un fenomeno che quando viene considerato attentamente lascia esterrefatti, in quanto supera enormemente ogni nostra immaginazione e ogni nostra idea sull’ordine dell’universo, che solitamente intendiamo in senso approssimativo e generico e non troppo impegnativo. Vale a dire: siamo di fronte ad un fenomeno di una tale precisione matematica e razionale da far tremare i polsi, come se emergesse con evidenza la genialità e la potenza infinita da cui tutto è scaturito.
Per poter comprendere queste affermazioni, è sufficiente considerare ora un piccolo prospetto riassuntivo, che espone solo i dati numericamente più sbalorditivi tra i molti che sono stati scoperti. I primi sei hanno numeri di grandezza inimmaginabile, soprattutto il primo dato: 1 seguito da un tale numero di zeri che per essere scritti per esteso occuperebbero l’intero sistema solare. Perciò è necessario usare i numeri esponenziali.
– (Penrose) la probabilità che un universo qualsiasi abbia il livello di entropia come il nostro – cioè un livello minimo – è una su 10E10E123 (cioè una su 10 elevato alla 10 elevato alla 123);
– (Penrose) le probabilità che l’universo, data la sua distribuzione della materia, sia comparso per caso, visto che non è fatto esclusivamente di buchi neri, è una su 10E10E30 (cioè una su 10 elevato alla 10 elevato alla 30);
– (Davies e Weinberg) se la costante cosmologica, cioè la forza antigravitazionale dell’energia oscura, fosse 1/10E119 (cioè una su 10 elevato alla 119) anziché 1/10E120 come è in realtà o fosse minimamente maggiore, le conseguenze per l’universo sarebbero letali;
– (Davies) se l’esplosione inziale fosse stata 1/10E60 più grande o più piccola, l’universo che noi percepiamo non esisterebbe;
– (Davies) se la forza di gravità o la forza nucleare debole fosse stata diversa di 1/10E50, l’universo avrebbe subito un catastrofico crollo o sarebbe esploso durante la sua espansione;
– (Davies) se l’intensità della forza di gravità fosse diversa di 1/10E40 avremmo un universo in cui tutte le stelle sono o giganti blu o nane rosse;
– (Hawking) se il tasso di espansione dell’universo fosse stato più piccolo di 1/10E17, l’universo sarebbe collassato prima di raggiungere la dimensione attuale;
– (Hawking) se la densità dell’universo primordiale fosse 1/10E12 più grande l’universo sarebbe collassato dopo 10 anni, se invece ugualmente più piccola l’universo sarebbe vuoto;
– (Rees e Davies) se le variazioni o increspature del plasma primordiale, che sono state dell’ordine di 1/100000, fossero state più piccole di un centomillesimo o di un milionesimo, sarebbe stata ostacolata la formazione delle stelle e delle galassie; se fossero state maggiori di un decimillesimo, sarebbero stati distrutti i pianeti;
– (Hawking) se i protoni fossero dello 0,2% più pesanti, decadrebbero in neutroni rendendo instabili gli atomi;
– (Tanzella Nitti) i valori numerici delle quattro costanti di interazione (gravità, forza elettromagnetica, forza nucleare debole, forza nucleare forte) risultano tutti già fissati nel primo milionesimo di secondo del Big Bang.
Questi dati sono impressionanti e ci lasciano senza parole. Come ha potuto la realtà avere avuto fin dal suo inizio una impostazione così precisa e perfetta che le ha permesso di diventare un universo immenso e ordinato e soprattutto di dare origine alla vita fino ad arrivare all’uomo? Senza contare il fatto che l’uomo da tutto ciò ha avuto solo la sua corporeità, mentre ha ricevuto da una fonte ben più sbalorditiva il suo ‘io’, cioè una realtà non materiale ma spirituale.
L’universo è quindi un ‘sistema’ predisposto nei minimi dettagli. Anche se si scoprisse che tutti i dati incredibili sopra esposti sono emersi necessariamente dalla realtà quantistica iniziale, più piccola di un elettrone, non cambierebbe nulla: infatti, da chi mai avrebbe ricevuto un’impostazione tale da produrre necessariamente i dati sopra esposti? Da se stessa no di sicuro, perché era totalmente inconsapevole.
Questo sistema non ne sapeva nulla né di se stesso né tantomeno dell’uomo che doveva arrivare, eppure è stato fin dall’inizio impostato per arrivare all’uomo. L’uomo, dal canto suo, non sapeva nulla di sé e dell’universo prima di esistere, eppure si ritrova ad essere l’autocoscienza del sistema che lo ha generato.
Dunque l’universo non si è impostato da sé e nemmeno dall’uomo. Anzi, è nell’uomo che l’universo arriva alla consapevolezza di essere frutto di un’altra intelligenza, enorme e potentissima, che lo ha impostato fin dalla sua origine per giungere a compiersi nell’uomo. Nel contempo questa Intelligenza Sovraumana ha impostato l’uomo perché giunga a compiersi nell’incontro con essa e nella comunione di vita con essa.
Il Big Bang è perciò l’inizio iper-calibrato di un percorso che è fatto per giungere al compimento dell’universo e dell’uomo nell’Assoluto. Una prospettiva altissima e vertiginosa, che è scritta nell’‘io’ di tutti gli uomini e nella razionalità dell’essere.
NB: anche facendo l’ipotesi che alcuni fanno che il nostro Big-bang, da cui è scaturito il nostro universo, non sia stato che uno degli innumerevoli Big-bang che si sarebbero susseguiti fino ad arrivare alla combinazione giusta dei dati, non si spiega o risolve nulla. Infatti, oltre al fatto che occorrerebbe un numero praticamente infinito di tentativi, vista l’enormità delle cifre da combinare, rimane la questione che la realtà nella sua totalità risulta impostata per arrivare a questo universo estremamente razionale e antropico, le cui potenzialità non sono ancora tutte sviluppate e in cui sono entrate anche le potenzialità dello spirito, che sono infinitamente superiori. Anzi, l’ipotesi di moltissimi universi –chiamata ‘multiverso’ – rende ancora più evidente ai nostri occhi la grandezza infinita della Causa Ultima e Assoluta (l’Essere veramente Infinito) e la finalizzazione che essa ha dato a tutto il multiverso, vale a dire la vita e l’uomo, verso cui tutti gli universi possibili sono protesi, essendo l’uomo l’autocoscienza dell’universo e colui che partecipa della dimensione spirituale-trascendente dell’essere (intelligenza, amore, libertà, ‘io’, persona, Assoluto), che è il vero orizzonte infinito dell’essere.
Ebbene sì, guardiamolo questo spettacolo da capogiro che ci sta attorno e che ci ha fatto esistere. Consideriamo l’incredibile realtà, così perfettamente calibrata per farci esistere, che ci circonda. È un Mistero Immenso, a cielo aperto. Non ci sono scuse per nessuno, non ci sono scappatoie, a meno che non si voglia far finta di niente. Ma chi guarda bene, non può che sentire il fascino dell’Infinito, cioè di Colui che ha una potenza e una intelligenza senza misura e che ha voluto che noi ci fossimo. Sì, l’Essere Infinito ha voluto che noi ci fossimo, ha impostato tutta la realtà creata perché arrivasse l’uomo. Ha fatto tutto questo per far esistere me e te. E tutta la realtà ce lo dice adesso, lo dimostra adesso. Siamo dunque nelle sue mani, sempre. Diciamo dunque con il salmista queste parole sacrosante:
Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l’opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere,
Signore, quanto profondi i tuoi pensieri!
L’uomo insensato non li conosce
e lo stolto non li capisce (Sal 92/91)
L’uomo moderno ha abbandonato il Cristianesimo e la fede in Dio proprio nel momento in cui la scienza, che tanto gli sta a cuore, gli sta mostrando quanto è grande e quanto è vero il Mistero di Dio a cui tutto rimanda. E quanto è evidente che un Dio così, che ha creato tutto per l’uomo, sia interessato a lui e sia venuto a salvarlo. Oggi più che mai è evidente la verità del Cristianesimo. E oggi più che mai bisogna aiutare gli uomini ad aprire gli occhi e il cuore a Colui che ha fatto tutto ed è venuto in mezzo a noi.